
Riprende oggi l’attività del blog del Centro Studi Arti Marziali Tradizionali con la consueta rubrica del venerdì vivere di kung fu.
Ormai sono circa 4 mesi (il primo post risale ad aprile 2011 e l’ultimo a luglio 2011) che dedico il venerdì alle metodologie che si possono utilizzare per portare il kung fu nella propria vita quotidiana. Il primo post della rubrica di questa nuova stagione 2011-2012 lo voglio utilizzare per fare il punto della situazione su ciò che fin’ora ho espresso.
Non voglio ripetere tutti gli argomenti trattati, ma desidero focalizzarmi sul principio fondamentale attorno al quale ruotano i post della rubrica, ossia liberarsi dalle catene che noi stessi indossiamo con tanta naturalezza. Una frase un po’ forte per dire che la quotidianità di ognuno di noi è ricca di gabbie e vincoli mentali che ci auto-poniamo e che sono assolutamente dannosi per la salute perchè creano stress, in quanto sono limiti che ci costringono ad andare contro la nostra natura.
Sono convinzioni, modelli e priorità impressi nella mente. Alcuni esempi alla rinfusa:
– la vita è sacrificio
– nessuno ti regala niente
– prima il dovere e poi il piacere
– se hai una relazione d’amore con una persona non puoi più fare quello che vuoi
– non puoi avere tutto ciò che vuoi
– c’è chi nasce fortunato e ha tutto e chi nasce sfigato e non ha niente
– per riuscire nella vita ci va fortuna
– nella vita non è semplice fare un lavoro che ti piace
– bisogna adattarsi e fare ciò che si può
Si potrebbe continuare per pagine intere.
Quasi tutti i post della rubrica vivere di kung fu pubblicati fino ad’ora sono incentrati sul fatto che per migliorare la propria vita è necessario liberarsi dalle credenze limitanti e ricreare le proprie convinzioni. Il primo passo per far ciò è quello di svuotare la mente da tutti i pensieri che
ci debilitano.
Da “svuota la mente” a “mantieni il centro”, fino al post sui benefici della meditazione c’è sempre stato un invito a rinunciare ai propri pensieri per qualche minuto ogni giorno, per aiutarci a restare presenti a noi stessi, mantenere il nostro centro ed avere energie per impegnarci a fondo nel raggiungimento dei nostri obiettivi evitando di farsi angosciare dalla paura, sentimento sempre in agguato.
Qualche accenno è stato fatto poi sul concetto di evitare i conflitti con un’attitudine alla cedevolezza attiva che ci consente di immergerci in energie negative che vanno sempre e comunque a nostro svantaggio.
Nei prossimi post di questa rubrica approfondirò questi concetti spiegando come si può fare a lasciar andare le proprie credenze limitanti e prendere coscienza di se stessi e delle proprie capacità per poi impegnarsi e raggiungere i propri obiettivi.
Se ci pensate bene questo significa fare bene qualcosa per se stessi … cioè fare kung fu.