È di nuovo il momento di un esercizio di Kung Fu applicato alla vita quotidiana con la rubrica del venerdì Vivere di Kung Fu.
Sappiamo tutti che la traduzione di Kung Fu nella nostra lingua suona come “esercizio eseguito con abilità“, così come sappiamo che il termine Kung Fu non nasce legato alle arti marziali, bensì ci approda in seguito. Quindi l’idea di applicare il Kung Fu alla vita quotidiana e la vita quotidiana al Kung Fu non solo è un connubio plauibile, ma è un legame esistente.
Detto ciò, oggi propongo un esercizio che coinvolge un’attitudine mentale che caratterizza la vita di ognuno di noi determinandone i successi e gli insuccessi.
Chi vive affronta sfide. Più o meno importanti, evidenti o coinvolgenti, ognuno di noi si pone degli obiettivi. La promozione lavorativa, la nuova auto da comprare, la competizione di Kung Fu da vincere, la nuova forma da imparare, la serenità da conquistare, etc. sono tanti progetti da realizzare che assomigliano a viaggi che si intraprendono per raggiungere la meta desiderata.
Se e come si arriva alla meta significa fallire o riuscire. Tutti, ovviamente, vogliamo riuscire, eppure non tutti raggiungono l’obiettivo. Molto spesso anche chi lavora molto al proprio progetto non realizza ciò che desidera.
I motivi sono molteplici e non è sufficiente un post di Kung Fu Life ad evidenziarli tutti.
Possiamo tuttavia evidenziare una caratteristica comune a tutti coloro che invece vincono. La fede. Non intesa certo come religiosità, bensì come totale fiducia nel risultato. Convinzione di vittoria. Chi vince è sempre convinto di essere in grado di vincere. Viceversa, se non si crede a pieno nella riuscita del progetto al 99% non si vedrà realizzarsi lo scenario per il quale si compete.
È un concetto tutt’altro che ovvio, oggetto di studio di diverse discipline di self coaching e della PNL.
Il succo è che siamo bravissi ad auto-sabotarci. La mente è cintura nera di limiti auto-imposti. La maggior parte delle persone costituiscono il loro più grande ostacolo al successo. Quando si vuole realizzare un progetto capita spesso che più il progetto è importante e più diventano le paure e sempre di più i pensieri che analizzano le possibilità di sconfitta rispetto a quelli che valutano gli scenari di vittoria.
Complesso scendere in profondità dell’argomento in un solo post. Tuattavia proviamo un semplice esercizio.
Quando siamo in viaggio verso una meta ambita moltiplichiamo le occasioni nelle quali ci chiediamo (ovviamente sempre nel modo più sincero possibile): <>. Per rispondere facciamo una lista (possibilmente scrivendo e non solo mentalmente) di tutto ciò che ci fa dire “ci credo” e di tutto ciò che invece sembra evidenziare i “non ci credo”. Se esiste anche solo un “non ci credo”, significa che in un angolo della mente abbiamo già accettato la sconfitta.

Una risposta
“che tu credi di farcela, o di non farcela, in ogni caso, avrai ragione!” ( Cit.)