Proseguiamo in questo capitolo della rubrica del venerdì vivere di Kung Fu a parlare di energia; ed in particolare di flusso energetico.

Nel precedente capitolo abbiamo parlato di equilibrio energetico e alla fine del post si è accennato al flusso energetico che scorre nel corpo umano.
Si tratta di quel flusso che scorre attraverso i meridiani, definiti appunto come canali di energia che attraversano il corpo umano. I meridiani sono alla base di diverse pratiche derivanti dalla medicina cinese come l’agopuntura, ma anche ad esempio dello shiatsu o della pranoterapia, o ancora del qi gong.
Tale fiume energetico che ci attraversa è possibile avvertirlo.
Capita più spesso di quanto si creda, tuttavia spesso si definisce tale sensazione con altro nome, più vicino ad una concezione pragmatica e meno “spirituale”; dove il termine “spirituale” non ha nulla a che vedere con la religione, ma bensì con il concetto di spirito umano, cioè proprio l’energia di cui siamo composti.
Più volte nell’arco di una giornata capita di sentire dei blocchi alla bocca dello stomaco, per esempio per un’avvenimento inaspettato, o una notizia poco piacevole, un momento di rabbia, o magari semplicemente per qualche pensiero che ci passa per la testa.
In questo non vi è nulla di fisico, di corporeo.
Quando ad esempio parliamo con una persona che ci trasmette una sensazione spiacevole o che troviamo in qualche modo pesante in realtà non veniamo “intaccati fisicamente” ma a livello energetico. Non avvertiamo dolore fisico, bensì disagio interiore. In qualche modo avvertiamo una sorta di blocco interiore.
Come un masso nel letto di un fiume. L’acqua continua comunque a scorrere ma deve aggirare l’ostacolo. Nello stesso modo continuiamo a parlare alla suddetta persona ma dobbiamo fare uno sforzo per … “reggerla”.
Al contrario quanto siamo in uno stato di felicità, serenità, allegria, possiamo chiaramente avvertire quel senso di leggerezza che ci fa stare bene. Come se tutto fosse fluido … scorrevole.
Ovviamente sono solo alcuni esempi del “sentire il flusso”, ma il punto fondamentale è che esiste un flusso da sentire e poi, cosa più importante da gestire, al fine di raggiungere l’equilibrio energertico. Non è una pratica semplice e come nell’apprendimento del Kung Fu è necessario metterci impegno, costanza e dedizione se si desidera ottenere dei risultati soddisfacenti.
Il primo passo del percorso è rendersi conto … è sentire. Questo è più semplice. Basta infatti, durante l’arco della giornata, essere presenti a se stessi e ascoltarsi. La sensazione di fluidità o blocco arriva immediata.
Provare per credere … ovviamente poi sono ben accetti tutti i commenti e pareri.
Si tratta di quel flusso che scorre attraverso i meridiani, definiti appunto come canali di energia che attraversano il corpo umano. I meridiani sono alla base di diverse pratiche derivanti dalla medicina cinese come l’agopuntura, ma anche ad esempio dello shiatsu o della pranoterapia, o ancora del qi gong.
Tale fiume energetico che ci attraversa è possibile avvertirlo.
Capita più spesso di quanto si creda, tuttavia spesso si definisce tale sensazione con altro nome, più vicino ad una concezione pragmatica e meno “spirituale”; dove il termine “spirituale” non ha nulla a che vedere con la religione, ma bensì con il concetto di spirito umano, cioè proprio l’energia di cui siamo composti.
Più volte nell’arco di una giornata capita di sentire dei blocchi alla bocca dello stomaco, per esempio per un’avvenimento inaspettato, o una notizia poco piacevole, un momento di rabbia, o magari semplicemente per qualche pensiero che ci passa per la testa.
In questo non vi è nulla di fisico, di corporeo.
Quando ad esempio parliamo con una persona che ci trasmette una sensazione spiacevole o che troviamo in qualche modo pesante in realtà non veniamo “intaccati fisicamente” ma a livello energetico. Non avvertiamo dolore fisico, bensì disagio interiore. In qualche modo avvertiamo una sorta di blocco interiore.
Come un masso nel letto di un fiume. L’acqua continua comunque a scorrere ma deve aggirare l’ostacolo. Nello stesso modo continuiamo a parlare alla suddetta persona ma dobbiamo fare uno sforzo per … “reggerla”.
Al contrario quanto siamo in uno stato di felicità, serenità, allegria, possiamo chiaramente avvertire quel senso di leggerezza che ci fa stare bene. Come se tutto fosse fluido … scorrevole.
Ovviamente sono solo alcuni esempi del “sentire il flusso”, ma il punto fondamentale è che esiste un flusso da sentire e poi, cosa più importante da gestire, al fine di raggiungere l’equilibrio energertico. Non è una pratica semplice e come nell’apprendimento del Kung Fu è necessario metterci impegno, costanza e dedizione se si desidera ottenere dei risultati soddisfacenti.
Il primo passo del percorso è rendersi conto … è sentire. Questo è più semplice. Basta infatti, durante l’arco della giornata, essere presenti a se stessi e ascoltarsi. La sensazione di fluidità o blocco arriva immediata.
Provare per credere … ovviamente poi sono ben accetti tutti i commenti e pareri.