Continua la nostra rubrica vivere di Kung Fu.
Nel precedente capitolo abbiamo parlato della visione esterna, cioè dell’attitudine a “guardarsi dall’esterno”, come uno spettatore che assiste ad una scena teatrale, per riuscire ad avere una visione distaccata e obiettiva delle situazioni.
Oggi parliamo di “pressione”.
Nel Wing Chung e nell’IMS, il nuovo sistema di difesa personale ideato dal Maestro Giuseppe De Rosa di Torino, un principio fondamentale è il concetto di pressione; cioè l’attitudine ad indirizzare la propria energia verso il centro dell’avversario. Su ogni tecnica portata ed anche nel momento di cedevolezza attiva si mantiene uno stato di “avanzamento” verso il centro dell’avversario.
È uno stato differente dalla spinta perchè si applica un’altro principio fondamentale: la conservazione dell’energia.
L´applicazione di questi fondamenti permette di ritrovarsi nel combattimento in una situazione di controllo e si lascia all’avversario poco spazio di movimento mantenendolo il continua difficoltà
La cosa importante è che durante tutta l’azione si deve evitare la rigifità muscolare, altrimenti la pressione diventa spinta.
Nella vita quotidiana gli avversari sono le situazioni di difficoltà che costantemente ci ritroviamo ad affrontare e che in un modo più o meno intenso generano stress, ansia, preoccupazione, etc. Tutte queste emozioni costituisco la pressione che ci piomba addosso e che ci lascia poco spazio di movimento.
Sfruttando la capacità di “estraniarsi” si può provare a cedere attivamente, ragionando con quanta più imparzialità possibile per individuare una o più azioni da compiere al fine di superare l´ostacolo.
Una volta individuate tali azioni entra in gioco la pressione: si devono eseguire i movimenti, i gesti, i comportamenti atti a portare a termine ciò che ci si è prefissati senza mollare la presa.
Come nel caso del Wing Chung e dell´IMS È importante mantenere la rilassatezza muscolare, ossia la calma e la lucidità, che evitino di trasformare la pressione in spinta, ossia è necessario conservare la “visione esterna” per valutare l’evolversi della situazione in modo produttivo.
Infatti, come l’avversario tenta di reagire alle nostre tecniche portate con pressione, così gli eventi evolvono e le situazioni si trasformano, a volta constringendoci ad adattarci ad una nuova strategia.
In altre parole si parla di determinazione intelligente. La volontà di raggungere la soluzione del problema senza apprensione e con l’attenzione alle reazioni scatenate dalle nostre azioni.
Le ansie continue sono causa di svariate patologie; eliminarle il più possibile, dalle più piccole alle più “pressanti” è un rimedio universale senza effetti collaterali.
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