Continua la rubrica Vivere di Kung Fu nella quale analiziamo alcuni metodi con i quali è possibile portare i principi del Kung Fu nella vita quotidiana.
Oggi continuiamo il discorso del precedente capitolo relativo all’evitare gli appigli.
Abbiamo specificato come sia importante evitare di farsi intrappolare da spirali di rabbia, ansie, tensioni, etc. per non perdere il proprio centro.
Una tecnica che può risultare utile per raggiungere questo scopo è quella di provare a “guardarsi dall’esterno”. Riuscire cioè a vedere se stessi come se guardassimo qualcun’altro nella stessa situazione in cui ci troviamo al momento.
Nei momenti di “decentramento” spesso si perde la lucidità di analizzare la situazione che invece si avrebbe in un momento di calma.
Se si riuscisse a mantenere il centro anche in stati di alterazione sicuramente la gestione delle situazioni che ci destabilizzano risulterebbe più efficiente. D’altro canto è implicito che se la situazione è destabilizzante significa proprio che ci fa perdere la “visione centrata”.
Un metodo per riprendere il centro può essere quello di fermarsi un’attimo, liberare la mente anche solo per pochi istanti, come in una meditazione istantanea e visualizzare la scena che stiamo vivendo dall’esterno, come se fossimo spettatori in un teatro. Si cerca di vedere la persona adirata come se fossimo qualcun’altro, che in quel momento invece è calmo perchè essendo uno spettatore non è coinvolto. Poi si tenta di pensare come potrebbe agire lo spettatore calmo alla situazione.
Questa tecnica, riportata in diversi testi di “automiglioramento” e “self-coaching”, è utile quanto semplice. In effetti il solo atto di stoppare volontariamente una situazione di decentramento fa uscire dalla spirale delle tensioni perchè sposta l’attenzione su un altro focus. Quante volte dopo averi vissuto una situazione di rabbia o ansia ci ripensiamo e ammettiamo che avremmo dovuto agire in modo diverso dal modo in cui invece abbiamo agito?
Trovo che questo metodo sia utile anche come concentrazione prima di una gara. Riuscire a “distaccarsi” e vedere mentalmente la prestazione agonistica prima di affrontarla effettivamente aiuta a migliorare i risultati. Staccarsi dalla tensione e vedersi eseguire una prestazione ottimale porta in uno stato emozionale positivo. Anche questa metodologia è riportata in diversi testi che parlano di visualizzazione creativa.
Come al solito … provare per credere (e per commentare).
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