Chiunque pratichi seriamente arti marziali durante la sua carriera ha preso e dato colpi, è inevitabile, anche se non si parla strettamente di sport da combattimento qualche pugno dato con forza prima o poi scappa, qualche proiezione va oltre il controllo e qualche calcio arriva in zone che volontariamente non sarebbero mai state colpite. Per fortuna la maggior parte delle volte la cosa si risolve con qualche risata e nessuno si fa male. Ma è inevitabile, il contatto fa parte delle arti marziali e quindi del Kung Fu.
Come fare allora per minimizzare i danni ed i pericoli? Bisogna prima di tutto non avere paura del contatto è così metà del lavoro è già fatto. Spesso le situazioni più imprevedibili capitano quando le persone sono tese e spaventate. Ci si concentra così tanto su quello che potrebbe succedere che non si presta attenzione a quello che sta veramente succedendo. Un bel respiro sensi all’erta e “passa la paura”, con maggiore lucidità e consapevolezza saremo più rilassati e quindi più in sintonia con la situazione ideale per combattere.
Una volta superati I primi timori si va al passo successivo: farci l’abitudine. Deve essere sempre tenuto a mente che l’obiettivo finale della maggior parte delle tecniche è il contatto. Quindi che sia contro dei colpitori piuttosto che tra compagni di allenamento il contatto deve sempre essere curato e ogni tecnica deve essere provata cercando un contatto reale. Provare contro un sacco tutte le tecniche di calcio apprese può portare a grandi sorprese.
Cosa troviamo al terzo posto dopo il superamento della “paura” e l’abitudine? Una parola semplice ma spesso difficile da mettere in pratica: il controllo. Mentre si provano le tecniche a coppie non bisogna “sfondare” il compagno di allenamento… non è assolutamente l’obiettivo che ci si pone. Le tecniche vanno controllate sempre e a maggior ragione quando sono dirette verso punti sensibili.
Controllate non vuol dire che devono essere solo accennate, vuol dire che devono essere portate in fondo con velocità ma con poca forza al momento dell’impatto. Solo in determinati esercizi, come quelli di condizionamento, i colpi possono essere portati con forza. Ricordiamo che gli esercizi di condizionamento sono studiati apposta per essere applicati in modo progressivo su zone che “possono” essere condizionate. Un accorgimento utilizzato dai praticanti più esperti per minimizzare i rischi in caso di impatto è quello di utilizzare al posto del classico pugno il palmo della mano aperto con le dita ben serrate. In questo modo viene offerta una superficie più morbida e più estesa delle nocche. Anche se il colpo sfugge di “mano” le possibilità di farsi male sono ridotte.
Sicuramente escludere il contatto dal Kung Fu sarebbe togliere una parte troppo importante dell’universo marziale. La percentuale di contatto da inserire nella pratica varia a seconda della predisposizione personale e dallo stile, ma portarla a zero o trascurarla sarebbe un grave errore che svuoterebbe la disciplina che si studia. E anche quando non si tratta di veri e propri pugni facciamo che siano almeno delle “carezze” marziali.