Un vecchio racconto moderno

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scimmia kung fu
di Mark Bonifati.

C’era una volta uno scienziato pazzo che voleva studiare l’istinto di sopravvivenza. Prese quindi tre scimmie: Janet, Margaret e Diane. Le mise in una grande camera che aveva il pavimento percorso da molti cavi elettrici, che avrebbero rilasciato una forte corrente elettrica non appena qualcuno avesse tentato di prendere una banana attaccata a un filo penzolante dal soffitto. Lo scienziato voleva scoprire se le scimmie potevano intuire la connessione, ma soprattutto se in qualche modo potessero elaborare un sistema per avere la banana senza prendersi la corrente. Inconsapevole dell’inganno, Janet si avvicinò alla banana e la tirò a sé, causando una dolorosa scarica per tutte e tre. Dopo qualche ora Margaret fece il suo tentativo, ma il risultato fu tristemente simile. Infine toccò a Diane, che molto dubbiosa si avvicinò lentamente alla banana. Inutile dire cosa successe. Le tre sventurate amiche desistettero allora dal goloso spuntino. Lo scienziato però voleva che le scimmiette continuassero a tentare per vedere se potevano trovare qualche sistema indolore, e decise di sostituire Janet con un’altra scimmia: Caroline. Appena dentro, Caroline si fiondò sulla banana e immediatamente Margaret e Diane le saltarono addosso urlando e riempiendola di botte. La stessa cosa si verificò altre tre volte, finchè nemmeno Caroline tentava più oramai di accaparrarsi la banana. Lo scienziato allora levò Margaret e inserì un’altra scimmietta di nome Funny, e successe esattamente la stessa cosa fino a che anche Funny, stanca di prendersi urla e pugni, capì che la banana era tabù. Lo sconfortato scienziato tentò un’ultima sostituzione: Lory al posto di Diane. Anche Lory si prese un mucchio di percosse da Caroline e Funny. A questo punto l’uomo si accorse che nella gabbia c’erano tre scimmie che se le davano di santa ragione non appena qualcuna tentava di prendere la banana ma nessuna delle tre, Caroline, Funny e Lory, aveva MAI preso la scossa. New entry o affamata inquilina recidiva che fosse, il frutto non veniva mai toccato e la cosa più assurda era che nessuna delle tre sapeva nemmeno perché. Passarono mesi e lo scienziato compì altre sostituzioni, con gli stessi risultati. La sua ostinata follia lo indusse a insistere per anni: raggiunse così una veneranda età avendo sostituito e poi seppellito molte scimmie, morte non fulminate ma di vecchiaia. La stessa fine fece il nostro deluso scienziato. Dopo qualche giorno un vecchio passò davanti alla gabbia e notò tre scimmie che combattevano tra loro non appena qualcuna tentava di avvicinarsi anche solo per caso alla banana. Il vecchio era un monaco capace di parlare con gli animali, e quindi chiese loro:
«Perchè combattete così violentemente ?»
Le tre risposero:
«Perché ogni tanto a una di noi viene fame e cerca di prendere la banana. O perché per caso qualcuna si avvicina alla banana e le altre due per equivoco la aggrediscono».
Al che il vecchio:
«Perché non si può prendere quella banana?»
Le scimmiette si guardarono imbarazzate e titubanti, aspettando ognuna che una delle tre rispondesse. Alla fine dissero dubbiose:
«Beh…la banana non si può prendere, si deve fare così e basta. Si è sempre fatto così, e guai a chi tenta in qualche modo di accaparrarsela».
Il vecchio monaco, continuando il suo viaggio, arrivò in una grande città. Qui notò una scuola di arti marziali, e curiosamente entrò per vedere cosa facessero. Egli era un vecchio maestro dell’arte del Kung fu cinese, imparato in un piccolo villaggio ai piedi di una sperduta montagna. Nelle sale di allenamento vide molti ragazzi ripetere sequenze di movimenti a vuoto e poi mettersi a coppia e utilizzarli per non farsi colpire da pugni o calci del compagno. Dapprima lentamente, poi sempre più veloce, fino a diventare anch’essi “maestri” nel muoversi a vuoto e nel non farsi colpire. Il vecchio chiese a uno di loro:
«Perché fate questi movimenti a vuoto?»
I “maestri” risposero:
«Perché questi movimenti servono a non farsi colpire».
La discussione continuò:
«Perché proprio questi movimenti?»
«Perché se il compagno mi dà un pugno o un calcio, io con questo movimento lo evito».
«Ma tu come fai a sapere che il tuo compagno ti darà quel pugno o quel calcio? Cosa fai se lui non fa quel che il tuo movimento a vuoto prevede che egli faccia?»
Si guardarono imbarazzati, ma il “maestro” più esperto rispose fiero e sicuro:
«Il mio movimento riuscirà ad adattarsi ugualmente. Il movimento si deve fare così e basta, si è sempre fatto così dai tempi antichi. Questa è una scuola di kung fu tradizionale e si studia da secoli questo sistema, e guai a chi abbia la presunzione di volerlo cambiare. Esso è infallibile».
Il vecchio Maestro sorrise e disse:
«Più indietro su quel sentiero c’è un’altra gabbia piena di scimmie che non hanno mai preso la scossa, e nemmeno loro sanno perché si muovono».

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