"To trap": in inglese è "intrappolare". Ma non parlo di stupidi cacciatori che piazzano tagliole per povere volpi e lupi. Eh no: si tratta di arti marziali. E quindi quando diciamo trapping intendiamo un´azione che abbia come risultato l´intrappolare l´avversario in qualche modo. Nel caso delle due arti che hanno fatto di questa metodologia una vera e proprio arte, si parla quasi sempre di intrappolare le braccia.
Le due arti di cui parlo sono chiaramente il Jeet Kune Do di Bruce Lee e suo "padre", il Wing Chun di nonno Ip Man. Sono queste le arti marziali in cui si fa piú uso di tecniche volte ad intrappolare le braccia. Se l´inglesismo trapping deve il suo nome all´origine americana del Jeet Kune Do, il Wing Chun di Hong Kong era solito chiamare questi esercizi Phon Sao, ovvero "mani intrappolate".
Anche se sostanzialmente stiamo parlando della stessa cosa, è indubbio che le due arti marziali abbiano comunque un diverso approccio al trapping. Questa differenza, probabilmente, è dovuta al fatto che si basano su due strutture completamente diverse.
La struttura del Wing Chun porta di solito la maggior parte del peso sulla gamba posteriore, le due gambe sono molto vicine tra loro. In alcune scuole sono quasi allineate su solo binario, in altre si combatte in posizione IRAS (acronimo di Internal – Rotation – Abduction – Stance, ovvero "postura ruotata verso l´interno e addotta"). Questo genere di posizione costringe il praticante di Wing Chun a combattere in posizione praticamente frontale, con la linea delle spalle perpendicolare al piano sagittale del corpo.
Per quanto riguarda il praticante di Jeet Kune Do, invece, riscontriamo una struttura decisamente influenzata dalla boxe occidentale: piedi su due binari ma immaginati ai vertici di un triangolo il cui vertice "libero", il terzo vertice non occupato, cade dietro la gamba avanzata del praticante. Le spalle formano un angolo di 45° oppure di 22,5°, a seconda di quanto la scuola considerata si lateralizzi durante la guardia. La posizione, dunque, è più obliqua che frontale, come è invece nel Wing Chun.
Un’altra differenza inerente alla struttura, collegata comunque alla postura del corpo, riguarda le braccia e le mani. La guardia del Wing Chun pone di solito l´arto avanzato molto allungato in avanti (Man Sao, "mano che cerca"): il suo compito è appunto quello di "cercare" l’avversario. L’arto arretrato è invece posto di fronte al collo o allo sterno per proteggere: Wu Sao è "mano che protegge". Entrambe le mani sono comunque sotto il mento, o ad un’altezza che pressappoco è quella. Le spalle del praticante di Wing Chun, inoltre, sono rilassate e abbassate, lasciate cadere con naturalezza.
Nel Jeet Kune Do, invece, il Man Sao non è così tanto proteso in avanti per almeno due ragioni. La prima è che, se lo allunghiamo troppo, l’avversario potrebbe prendercelo e controllarcelo con un Lap Sao o "mano che tira". La seconda è che ritirando verso di noi il braccio avanzato siamo costretti a piegare il gomito, che in questo modo va a proteggere le costole ed il fegato. In questo dettaglio il Jeet Kune Do mostra di aver imparato bene la lezione della Boxe inglese, in cui un bel montante al fegato può mandarci subito KO.
La Boxe ha influenzato il Jeet Kune Do anche per quel che riguarda le spalle, che sono in questo caso molto vicine al mento in modo da proteggerlo incassandolo per bene. In questo modo si ha una protezione in più contro i ganci dell’avversario al viso. E la gestione dei ganci del pugile, come è noto, è una grande lacuna dei sistemi di Wing Chun tradizionale che il Jeet Kune Do ha tentato di colmare.
In definitiva, trapping e phon sao sono la stessa cosa: "intrappolare le braccia" dell’avversario. Sono però soluzioni messe in pratica a partire da una posizione di guardia, una struttura ed alcuni principi abbastanza diversi tra loro. È chiaro che tenere una posizione più frontale ci aiuterà ad avere un braccio arretrato, il Wu Sao, che arretrato non è proprio perché siamo in posizione frontale. In questo modo, esso sarà veloce come il braccio avanzato perché più vicino all’avversario. Difficile sarà, però, utilizzare la torsione del corpo in quanto, essendo frontale, ha poco margine di movimento sulle anche.
Una posizione invece più obliqua allontana chiaramente il Wu Sao dall’avversario, ponendolo ben dietro al Man Sao. Le due braccia sono per davvero, qui, una dietro e l’altra avanti. La linea centrale sarà però meglio protetta perché "coperta" dal lato avanzato del praticante: il ginocchio e la gamba coprono i genitali, il gomito protegge il fegato, le spalle il mento. Tutte soluzioni difficilmente attuabili in una posizione frontale come l´IRAS.
La differenza la farà sempre e comunque l’abilità dell’individuo, ma è indubbio che Wing Chun e Jeet Kune Do siano le discipline in cui il trapping viene elevato ad arte: l´arte di intrappolare le braccia.