The Untouchable Ryabko. L´incredibile scoperta del Systema russo

Mikhail Ryabko Kung Fu Life

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Mikhail Ryabko Kung Fu LifeQuesto post (clicca qui per leggerlo) risale all´oramai lontano 26 novembre 2012, quindi esattamente due anni fa. Noi di Kung Fu Life giravamo per il Festival dell’Oriente di Massa Carrara alla ricerca di gente interessante da intervistare, quando all´orizzonte notammo una marea di gente che faceva gruppo intorno a qualcosa. Era un tatami, quindi supponemmo ci fosse un maestro. Ma perché invece di kimono e divise da monaci si erano vestiti tutti da militari?

Mikhail Ryabko stage<<Beh, sar´ il Krav Maga… ma che ci fa il Krav Maga al Festival dell´Oriente?>> pensai, non notando che magari oriente poteva significare anche medio-oriente. Ma non serviva scomodare il Nilo per giustificare la presenza di tutte quelle persone: si trattava del Systema del colonnello Mikhail Ryabko, arte marziale russa ideata da quest´ultimo. E Russia è oriente: siamo noi che siamo abituati solo ad occhi a mandorla, ma anche loro stanno ad Est. Tra quelli dedicati alle arti marziali, il tappeto era il più nutrito dell´intera manifestazione. Non conoscevamo il Systema e quindi siamo corsi ad intervistare il colonnello.

L´intervistatore ero proprio io e mi sono preso un paio di gran botte sulle spalle. Ero molto divertito perché curiosissimo di constatare l’efficacia di un sistema paramilitare, e alla fine mi ero preso solo due cartoni. Io avevo chiesto: <<Ok, cosa devo fare? Attaccare, etc.>> Risposta: <<No, devi stare fermo>>. E stiamo fermi, prendiamoci sto colpaccio. Mi venne chiesto: <<Cosa hai sentito?>>. Eh, che ho sentito… che vuoi che abbia sentito: una randellata potente, si, ma non è che me ne sono andato a casa monco. Qualsiasi omaccione con una notevole circonferenza di braccia poteva farmi lo stesso effetto. Quindi risposi: <<Beh… come metà di un palazzo che mi è franato sulla spalla>>. Mi chiesero se volessi ancora un’altra dimostrazione. Io, affascinato dall’idea che magari potesse farmi vedere qualcosa di più, assentii. Ma solo per sentirmi proporre un’altra randellata sull’altra spalla. Giusto per ri-equilibrare. Eh, cosa vuoi che senta: l’altra metà del palazzo.

Mikhail RyabkoVa beh, me ne vado divertito. I post inerenti quelle interviste furono scritti in larga parte dal nostro caporedattore Cristian Gosti, professionale e diplomatico. E soprattutto prudente, visto che mi ha tenuto lontano dalla tastiera del mio PC nella stesura di quel post. Però ragazzi, ora sono passati due anni ed in questi due anni Ryabko ha continuato a fare stage e seminari intorno al mondo, con tanto di stand limitrofo in cui si vendevano video ed altre cose e si lasciavano contatti per organizzare altri stage.
E in questi due anni ho visto saltare fuori una cosa pazzesca: il no contact. Sapevo del Full Contact, dove ce le si dà per bene. Del Light Contact, dove si va più sul sottile, senza affondare i colpi. Al massimo del Medium Contact, che dovrebbe essere qualcosa di intermedio. Ma ragazzi il no-contact… è roba da numero 9 di Kung Fu Life. Però non lo avevamo ancora scritto, a quei tempi.

Ryabko è dunque intoccabile: Kevin Kostner gli fa un baffo. Mica chiacchiere e distintivo. Quando andai sotto i suoi pugni, quasi mi stupii di sentirmi dire: <<No, stai fermo>>. Però alla fine ci sta, mi fa vedere come emettere forza. Anche Bruce Lee faceva vedere il One-inch-punch. Però adesso era pure lui che stava fermo mentre gli altri cadevano ai suoi piedi senza nemmeno capire come e dove erano stati colpiti.

Fatemi riflettere un attimo: mi sono perso un’occasione incredibile. Averlo saputo, gli avrei sicuramente chiesto di farmi vedere come riuscisse ad annullarmi senza nemmeno toccarmi. Mi sarebbe bastato anche essere colpito con la stessa potenza di quei suoi pugni sfascia-palazzi ma in “modalità no-contact” e avrei scritto un post, un articolo, un numero intero di Kung Fu Life su questa scoperta straordinaria. Anche un libro. Avrei chiesto di diventare un suo allievo. Dico sul serio: se è tutto vero, siamo di fronte ad una rivoluzione. Ora però sorge il dubbio: siamo sicuri di non essere di fronte ad un ennesimo Master Kiai o analogamente un altro human stun gun (vedi ancora Kung Fu Life Magazine n° 9)? Quei due erano stati sputtanati da un “coraggioso” praticante di MMA e dalla giornalista Danielle Serino, oltre che da Massimo Polidoro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).

Senza volontà di derisione e pregiudizi: mi propongo come cavia di Ryabko. Senza attaccarlo, solo stando fermo. Perché se è tutto vero siamo alla svolta: tutti i problemi inerenti alla difesa da coltello svaniscono perché posso difendermi senza contatto e quindi senza ferirmi. Le forze dell’ordine possono bloccare e ammanettare i malviventi senza rischiare la loro e altrui incolumità. Se tra voi lettori c’è qualcuno che segue il colonnello Ryabko, mi scriva in privato o commenti qui sotto! Basta che qualcuno mi dia retta: sono seriamente interessato a rimettere in discussione tutto ciò che ho praticato finora. Kung Fu, Wing Chun, IMS, Jeet Kune Do… tutto ma proprio tutto. Però senza pregiudizi io, senza pregiudizi voi: datemi il beneficio dello scetticismo. Tanto se avete ragione farò presto a cambiare idea non appena mi sentirò colpito, leso o anche solo manipolato da qualche arto invisibile.

Insomma colonnello, sono qui. Kung Fu Life si propone come mezzo per farti una pubblicità gratuita notevolissima, con tanto di realizzazione di video in cui Lei mi piega senza toccarmi. Datemi risonanza, perché se è tutto vero è davvero una scoperta epocale.

20 risposte

  1. Provo a fare una lettura di quel che vedo dai video di questo “no contact”. Premetto che ho partecipato a un paio di stage di Systema con l’istruttore Luca Chiarato, spinto dalla curiosità di vedere alcuni particolari principi comuni al Tang Lang che studio e conosco di persona un paio di praticanti. Mi sono divertito e ho trovato il loro approccio interessante. Sostanzialmente credo arrivi agli stessi risultati di altre arti marziali tradizionali, solo cambia il punto di partenza e il tipo di percorso.
    Tornando al “no contact”, non è mai stato trattato in nessuno degli incontri a cui ho partecipato, ma non mi stupirei che la parte “attiva” sia svolta da quello che appare come “aggredito” e che il presunto “aggressore dai poteri sovrannaturali” sia in realtà solo il tramite che propone un attacco a cui l’aggredito deve riconoscere la risposta che avrebbe il suo corpo nel ricevere l’attacco e prendere confidenza con la gestione dello stesso.
    In sostanza non è lo studio di una tecnica sul portare un attacco ma su come subirlo. Nel Systema c’é molta attenzione alle risposte bio-meccaniche del corpo di chi subisce un attacco.
    Provate a vederla in quest’ottica e vi tornerà tutto.

  2. Ciciao anch’io sono stato come te un praticante di Kung Fu per oltre 15 anni… ora seguo da 4 anni sistema…. per quanto riguarda il pugno o cartone come hai detto che ti ha dato ryabko capisco la tua perplessità perché non ti hanno spiegato il senso probabilmente era per farti capire che si tirano i pugni in maniera rilassata senza rigidità e senza particolari posizioni e che serve a anche contemporaneamente a rilassare la persona che li subisce per quanto riguarda invece il no contact il discorso è molto più lungo quello che posso dirti è che solo e unicamente un esercizio per migliorare la sensibilità e la precisione ma non certo è un modo di combattere nel system si combatte in maniera reale e con i pugni tipo il famoso cartone che hai ricevuto…

  3. Caro Mark…ora vedendo il video lui ha cercato di spiegare il senso dei “cartoni” spiegando che molti commentano i pugni del systema dicendo che sono finti o che il compagno è d’accordo. ..per questo ti ha detto noi ci siamo accordati prima? Quindi non hai avuto modo di provare qualche difesa ad un tuo attacco…ma ti ha fatto solo capire che il pugno nel systema è realmemte pesante…senza farti male…e ti assicuro che è davvero devastante…

  4. mmm…mi dispiace, ma tutto questo mi sa di giustificazionismo estremo ! NO CONTACT è no contact, se lo alleni per finta fai proprio come i bambini che giocano.

    inoltre: un pugno è devastante anche dato da uno per strada, perchè il problema non è fare male, ma non farsi fare male. e sono sicuro che il 99% della popolazione mondiale sia assolutamente capace di ledere una persona ferma, proporzionalmente al proprio peso.

    1. Forse non mi sono espresso bene….no conctact È UN ESERCIZIO….NON È UN MODO PER COMBATTERE…ESERCIZIO per capire e/o migliorare la precisione nei movimenti e le reazioni ad alcuni movimenti.
      ..è un pó come provare le finte nella boxe…fingi di tirare un colpo e l’altro, convinto che lo stai colpendo, reagisce e si sposta…ma è un esercizio NON SI COMBATTE CON LE FINTE !!! Per quanto riguarda poi il pugno….se ascolti Ryabko che dice…”visto che molti su YouTube hanno commentato dicendo che il pugno nel systema sembra finto, non è caricato e se non lo è non può essere forte, lo tiro a lui per fargli sentire che invece lo è”…non c’è dubbio che un pugno per strada faccia male….ma tirato senza caricarlo e senza posizioni è un pó diverso…se avessi avuto la voglia di testare Ryabko avresti potuto dire ( come hanno fatto tanti maestri in giro) posso attaccare e vedere se il Systema funziona? ? C’ero anch’io quando hai “fatto” l’intervista…non hai cercato di capire…non hai fatto una domanda tecnica…e il problema che dici di “non farsi male” avrebbe trovato una risposta se l’avessi fatta a lui…nel systema, ad esempio non si lavora come le “classiche” arti marziali imparando ad evitare di essere colpiti ma si lavora ad “accettare” i colpi per cercare di capire come assorbire i colpi e come affrontare la paura…giusto per fare un esempio…

  5. CAro Mark è passato un anno….se vuoi provare puoi venire in Sicilia il 3 e 4 ottobre per un seminario di Vasiliev (basta vedere su systemasicilia.it) o se ti è più comodo a Napoli il 22 novembre con un istruttore meno famoso ma oltremodo bravo Weitzel (su fbk RMASYSTEMANAPOLI )….e provare a capire cosa effettivamente è il SYSTEMA…..se sei scettico e vuoi davvero capire….
    A presto

  6. Caro Mark è passato un anno….se vuoi provare il sytema….. puoi venire in Sicilia il 3 e 4 ottobre per un seminario di Vasiliev (basta vedere su systemasicilia.it) o se ti è più comodo a Napoli il 22 novembre con un istruttore meno famoso ma oltremodo bravo Weitzel (su fbk RMASYSTEMANAPOLI )….e provare a capire cosa effettivamente è il SYSTEMA…..se sei scettico e vuoi davvero capire….
    A presto

    1. mh, la distanza è notevole perchè noi lavoriamo a Torino. ma bada bene: l’articolo è molto chiaro. io pretenderò una dimostrazione pratica del touchless contro un avversario determinato e non collaborativo. quindi voglio un coltello finto e pretenderò che Vasiliev mi metta giù senza toccarmi.

    2. Ciao. Come responsabile di Kung Fu Life confermo la disponibilità a presenziare al seminario, ma puntualizzo per chiarezza alcune cose importanti:
      – Vasiliev deve essere informato e deve accordare una dimostrazione del “no contact” con una persona del nostro staff;
      – Vasiliev deve accordarci (per iscritto) la possibilità di filmare la dimostrazione e pubblicare il successivo video sul nostro sito;
      – La dimostrazione deve prevedere la possibilità di effettuare qualunque tipo di attacco in modo realistico che dovrà essere fronteggiato col “no contact”;
      Se queste condizioni sono accettabili potete contattarci via email per accordare l’incontro. L’indirizzo è redazione@kungfulife.net.
      Grazie.

      1. Cristian Forse non riesco a spiegarmi. ..il no contact non è una “tecnica di combattimento ” e ‘ una metodica per capire alcune reazioni fisiche e psicologiche a dei movimenti precisi e nel tempo giusto….non si combatte col no contact…è un modo per studiare le “finte” un po’ come si può fare nella boxe o in generale in combattimento. ..fingi di tirare un pugno e tiri l’altro pugno…o un calcio ecc…l’invito non era per dimostrare come si combatte col ” no contact” ma come si combatte nel Systema!!!!

        1. E non sono anonimo….sono Alessandro! ! Ps era un invito per provare e capire il senso di alcuni esercizi o capire come si combatte….

          1. Alessandro, dai video mostrati in rete e da ciò che viene pubblicizzato da Ryabko ciò che si vede è il “no contact” inteso come “fermo l’avversario senza toccarlo”. I video mostrano chiaramente gli allievi andare a terra senza essere toccati. Non sono finte o esercizi, bensì dimostrazioni di come atterrare gli avversari senza sfiorarli. Uno di tali video è pubblicato nel post sopra. Questa è la dimostrazione che a noi interessa documentare ed il motivo per il quale questo post è stato scritto. Quindi ti ringrazio molto per l’invito, ma non ci sono le premesse per una nostra presenza allo stage.
            A presto.

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