Leggendo il capitolo 71 del Tao Te Ching viene in mente la famosa (nell´ambito marziale) storia dell´allievo saccente che va a lezione dal saggio Maestro e cerca di mostrarsi esperto conoscitore dell´arte. Allora il Maestro lo invita a prendere un tè ed inzia a versare la bevanda nella tazza dell´allievo. La tazza si riempie ma il maestro continua a versare. Lo studente resta stupito dall´azione dell’insegnante, il quale però spiega:<<Come questa tazza prima di poter ricevere nuove conoscenze devi svuotarti delle tue convinzioni>>.
Sulla stessa linea è Lao Tzu quando sostiene che passare dalla conoscenza alla non-conoscenza è salute, mentre passare dalla non-conoscenza alla conoscenza è malattia.
La salute è spogliarsi della convinzione di essere ogni volta nel giusto e provare a guardare le cose da un altro punto di vista. Facile a dirsi quanto difficile a farsi. Se poi è da farsi nel mondo del Kung Fu diventa quasi impossibile. Impegnati come siamo a gestire l’eterna malattia di volersi sentire etichettati come i più bravi ci dimentichiamo che tra i principi di quel Taoismo che ci piace tanto nominare c’è un’idea semplice quanto acuta: <<Il saggio non è malato>>.
Il Capitolo 71 del Tao Te Ching.
Passare dalla conoscenza alla non-conoscenza…
questa è salute.
Passare dalla non-conoscenza alla conoscenza…
questa è malattia.
Devi essere colpito dalla malattia
prima di potertene liberare.
Il saggio non è malato.
Egli considera la malattia come tale.
Perciò non è malato.