Il capitolo 69 del Tao Te Ching comincia con la frase <<In un conflitto è meglio difendersi che aggredire>>.
Opinabile. Quando si è in un conflitto è necessario combattere. Non esiste una difesa senza attacco. Poi si può valutare se tale attacco debba essere diretto o “laterale” (con la parola laterale ovviamente non intendo spostarsi di lato), ma se si è coinvolti in un conflitto non si può restare fermi.
Se però facciamo un passo indietro troviamo il senso della frase di Lao Tzu. È meglio non essere i primi che danno vita ai conflitti. Il combattimento non è l’unico modo di vincere un avversario. Allora è più saggio evitare il conflitto con un passo indietro pittosto che buttarsi a testa bassa in uno scontro.
Prima di tutto perchè spesso non conosciamo il nostro avversario e non è bene sottovalutarlo.
Non è questione di viltà, ma di strategia.
In realtà non combattere non significa non vincere, anzi vuol dire catturare il nemico senza attaccarlo, sciegliere una via più sottile e più tagliente. Si aggira il combattimento senza però accettare la sconfitta come alternativa.
Non è per tutti. Non tutti sono in grado di affrontare il nemico senza scagliarcisi addosso con tutta la forza possibile.
Ovviamente vale anche nella vita quotidiana. Tutti sono capaci di attaccare, criticare, giudicare ed offendere. Non tutti però sanno gestire attacchi, critiche, giudizi ed offese. Inoltre, molto spesso, quelli che attaccano, criticano, giudicano ed offendono lo fanno principalmente come risposta a paure personali e non sanno poi dettagliare il motivo dell’attacco, critica, giudizio ed offesa, proprio perchè cercano lo scontro come soluzione ad un problema.
Bisorrebbe tenere a mente che “quando si incontrano due avversari, vince quello che combatte a malincuore.”
Il capitolo 69 del Tao Te Ching
In un conflitto è meglio difendersi che aggredire,
è meglio ritirarsi di un piede
che avanzare di un pollice.
Questo significa procedere senza avanzare,
catturare il nemico senza attaccarlo.
Non c’è maggior disgrazia
che sottovalutare l’avversario.
Sottovalutare l’avversario significa
perdere tre tesori.
Quando si incontrano due avversari,
vince quello che combatte a malincuore.
3 risposte
Concordo al 1000%. Nulla da aggiungere… purtroppo 😉
“Non tutti però sanno gestire attacchi, critiche, giudizi ed offese” – verissimo e condivisibile.
“Tutti sono capaci di attaccare”. Purtroppo ci piace crederlo, ma è terribilmente farlo: ci vuole disciplina, forza, coraggio e “tecnica” anche per attaccare.
Cito da un altro blog: “[questa teoria] prevede una rinuncia CONSAPEVOLE alla violenza dettata da una scelta e non da una incapacità. Un concetto secondo me assolutamente condivisibile e di assoluto valore. Vanificato però da tutti i casi in cui (la stragrande maggioranza) un praticante ricorre alla non-violenza perché PUR volendo non sarebbe capace di applicare. Questo è un ribaltamento completo di questa teoria, e serve a fare da scusa per molte schiappe e ciarlatani”.
errore di battitura:
*terribilmente falso