Ricordate una delle prime scene de “Il re leone”? Quella dove spiega al figliolo, futuro re, come tutto in natura sia parte del cerchio della vita…
I leoni utilizzano i doni della natura per vivere e uccidono le antilopi per sopravvivere, ma quando muoiono tornano ad essere la terra dove crescerà l’erba che nutrirà le antilopi stesse.
Gli esseri umani si sono scordati (nel tempo) di essere parte di questo “circolo vizioso” che garantisce l’esistenza e spezzano (spezziamo) di continuo questo “giro di vita” tentando di conquistare un predominio sui processi naturali, andando incontro ad un continuo fallimento.
Nel capitolo 51 del Tao Te Ching ci viene ricordato che la vita è un ciclo di energia di cui anche gli esseri umani fanno parte. Un giro di danza nel quale ogni essere è supportato nella sua esistenza, affinchè possa crescere, fiorire e anche morire per poi ricominciare in forma diversa.
È lo stesso ciclo di vita che definisce la reincarnazione, concetto presente in origine in tutte le religioni, compresa quella cattolica, salvo poi essere stato astutamente eliminato da diversi testi sacri al fine di poter esercitare un maggior controllo sui credenti.
Lao Tzu però afferma che non si tratta di fede, bensì di virtù della natura che compie le migliori azioni per nutrire la vita senza dominarla.
Quanti esseri umani possono dire di fare lo stesso…?
Il capitolo del Tao Te Ching di oggi.
Il Tao dà vita a tutti gli esseri,
li natura e li nutre,
le altre creature li influenzano,
le circostanze li completano.
Ogni essere vivente rispetta il Tao
e onora la natura…
non per obbligo, ma spontaneamente.
Il Tao dà vita a tutti gli esseri.
La natura li assiste,
li sviluppa, li ripara, li nutre,
li fa crescere, li fa fiorire, li porta a compimento,
li seppellisce e li fa tornare.
Far nascere,
nutrire la vita,
modellare gli esseri senza possederli,
servirli senza aspettarsi ricompense,
guidarli senza dominarli:
queste sono le profonde virtù della natura
e le migliori azioni.
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