Il capitolo 48 è uno dei capitoli fondamentali del Tao Te Ching di Lao Tzu, in quanto ne esprime l’essenza di uno dei principi fondamentali, principio che per la verità risulta distante dalla mentalità occidentale.
In effetti noi occidentali necessitiamo di classificazioni: ogni cosa deve essere razionalizzata e definita secondo regole logiche che ne spieghino la natura. È quasi un processo di difesa: ciò che non si conosce fa paura, per cui più cose riusciamo a spiegare con raziocinio, meno saranno le cose che ci spaventano. Ecco quindi dogmi, regole e teorie che ci piovono addosso a proteggerci da ciò che non si può sentire con la mente, ma solo con il ritorno alla natura, cosa assai difficoltosa per chi non è in grado di fidarsi del proprio istinto.
Per aumentare il nostro livello di conoscenza aumentiamo costantemente le suddette teorie, ogni giorno “”aggiungiamo qualcosa, mentre andare verso l’interno, tornare al proprio io, significa necessariamente spogliarsi di alcune congetture che fanno da caposaldo alla cultura occidentale, bisogna “togliere qualcosa”.
Addirittura Lao Tzu ci dice che bisogna togliere fino ad arrivare alla non-azione, ossia alla totale privazione di qualunque convinzione che non si fondi sull’idea che l’essere umano è parte dell’universo come qualunque altra forma di energia.
Solo allora si potrà conquistare il mondo.
Il capitolo del Tao Te Ching di oggi.
Chi cerca l’erudizione,
ogni giorno aggiunge qualcosa.
Chi cerca il Tao,
ogni giorno toglie qualcosa.
Togli sempre di più,
finchè non arrivi alla non-azione.
Quando pratichi la non-azione,
non c’è nulla che non venga fatto.
Conquisterai il mondo se lascerai
che ogni cosa segua il suo corso.
Se nutrirai delle ambizioni,
non potrai conquistarlo.