Tao Te Ching – Capitolo 47

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Esiste un esercizio di Qi Gong nel quale si resta in piedi immobili e si prova ad abbandonare ogni pensiero. Una sorta di meditazione “scomoda” che nei primi istanti fa comnprendere quanto sia difficile ascoltare se stessi escludendo gli stimoli interni e i movimenti mentali generati da tali stimoli.
Ascoltare e seguire se stessi è una delle cose che nella società occidentale moderna abbiamo deciso di abbandonare sostituendola con regole e dettami che dovrebbero indicarci la via. Peccato che qualunque via che allonatana da se risulta tortuosa e alla fine fallimentare.
Ecco perchè Lao Tzu nel capitolo 47 del Tao Te Ching ci dice che il primo passo di ogni viaggio deve essere “verso l’interno”, volto alla conoscenza di se stessi. Conoscersi (davvero) apre un mondo che paradossalmente è inesplorato.
Per quanto lontani si decida di andare e per quanto minimale possa essere il bagaglio che si decide di portare non è possibile separarsi da se; il “saggio”, come Lao Tzu definisce colui che comprende, sa che prima di avventurarsi alla scoperta del mondo alla ricerca dell’America è bene scoprire il proprio mondo … che già di per se è un’avventura.

Il capitolo del Tao Te Ching di oggi.

Senza uscire dalla porta,
puoi conoscere il mondo.
Senza guardar fuori dalla finestra,
puoi vedere il cielo.

Più viaggi lontano, meno conosci.
Quindi il saggio conosce senza viaggiare,
comprende senza vedere,
compie senza agire.

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