Tao Te Ching – Capitolo 46

Argomenti del post

tao te ching

Molto spesso l’essere umano, soprattutto quello che vive nella nostra occidentale società consumistica, non sa distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è essenziale. Confuso da priorità e valori distanti dalla reale felicità insegue sogni che lo portano distante dal vero benessere. Sembra un’affermazione di tendenza religiosa-moralista-paternalistica, ma arriva da una persona atea e distante da schemi comuni alla quotidianità occidentale. Va intesa quindi in un’accezione più filosofico-orientale.
Dalla posizione lavorativa di potere, all’auto di lusso, status symbol di una vita agiata, dall’ultimo ritrovato tecnologico all’abbigliamento firmato, tutto ciò che rappresenta il benessere non ha alcuna intersezione con l’idea di stato di salute, sia fisico che mentale e soprattutto energetico.
Gli insegnamenti tramandati si basano sull’inseguimento all’avere, la conquista di tutto quello che si può possedere e poi di più. Più si ha e meglio si sta.
Lao Tzu, in questo capitolo del Tao Te Ching ci ricorda che più che inseguire qualunque capriccio è bene conoscere ciò di cui si ha realmente bisogno e che per raggiungerlo la via da seguire è essere in armonia col proprio Qi.
Non tanto “chi si accontenta gode“, quanto “chi gode si accontenta“!

Il capitolo del Tao Te Ching di oggi.

Quando il mondo pratica il Tao,
i cavalli lavorano i campi.
Quando il mondo nignpora il Tao,
i cavalli vengono allevati per la guerra.

Non c’è maggior calamità del desiderio,
non c’è maggior sventura dell’avidità.
Conosci ciò che è abbastanza
e avrai sempre abbastanza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *