Tao Te Ching – capitolo 2

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Continua rubrica del martedì dedicata al “Tao Te Ching“, nella quale sarà proposto un capitolo alla settimana.

Il Tao Te Ching di Lao Tzu è uno dei libri più letti e tradotti del mondo.
Chiunque pratichi Kung Fu da abbastanza tempo ha sentito parlare almeno una volta di questo testo.
Il titolo Tao Te Ching è di difficile traduzione in italiano, perchè non esiste un termine equivalente per “Tao“. Può essere adottata la definizione “la via“, ma non è comunque completa come traduzione. “Te” può essere tradotto come “virtù“, o “bontà“, mentre per “Ching” può essere assunto il termine “Libro“.
In questo senso, anche se in modo un pò approssimativo, Tao Te Ching si può intendere come “il libro della via virtuosa“, o “il libro della via e della virtù“.

Il capitolo di oggi del Tao Te Ching

Quando tutti riconoscono che una cosa è bella,
un’altra diventa di conseguenza brutta.
Quando un uomo viene ritenuto buono,
un altro viene giudicato cattivo.

Analogamente, l’essere e il non-essere si equilibrano a vicenda,
il difficile e il facile si definiscono a vicenda,
il lungo e il corto si misurano a vicenda,
l’alto e il basso si fondano a vicenda,
la voce e il suono si mescolano in un’armonia,
ciò che sarà segue ciò che è stato.

Il saggio agisce senza sforzo
e ammaestra con calmo esempio.
Egli accetta le cose così come vengono,
crea senza possedere,
nutre senza chiedere indietro,
compie senza cercare un compenso.

Poichè dimentica costantemente se stesso,
non viene mai dimenticato.

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