Tao Te Ching – capitolo 11

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tao te ching
Continua l’appuntamento del martedì con lo studio del Tao Te Ching.
Il titolo Tao Te Ching è di difficile traduzione in italiano, perchè non esiste un termine equivalente per “Tao“. Può essere adottata la definizione “la via“, ma non è comunque completa come traduzione. “Te” può essere tradotto come “virtù“, o “bontà“, mentre per “Ching” può essere assunto il termine “Libro“.
In questo senso, anche se in modo un pò approssimativo, Tao Te Ching si può intendere come “il libro della via virtuosa“, o “il libro della via e della virtù“.

Il (bellissimo) capitolo di oggi è quasi un inno al vuoto.
Quel vuoto che costituisce un concetto fondamentale per il Kung Fu e le arti marziali tutte.
Quel vuoto che esprime l’esistenza dell’energia e dei principi che poi denominiamo yin yang
Senza il vuoto, ad esempio, non funzionerebbero le tecniche di difesa personale in modo efficace.
Il vuoto è uno dei concetti più complessi da capire, assimilare e soprattutto applicare, ma è la leva con la quale si può sollevare il mondo

Il capitolo del Tao Te Ching di oggi.

Trenta raggi si riuniscono in un centro vuoto
ma la ruota non girerebbe senza quel vuoto.
Un vaso è fatto di solida argilla,
ma è il vuoto che lo rende utile.
Per costruire una stanza, devi aprire porte e finestre;
senza quei vuoti, non sarebbe abitabile.
Dunque, per utilizzare ciò che è
devi utilizzare ciò che non è.

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Una risposta

  1. Colpiresti con un pugno un avversario che ha un’armatura?
    .
    Cercheresti di ostruire la carica di un toro con tutte le tue forze?

    Maestro fondatore IMS
    Giuseppe De Rosa

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