Il logo della maggior parte di scuole di arti marziali cinesi riporta il simbolo dello yin e dello yang, generalmente conosciuto come Tao. Due metá opposte e complementari, una di colore bianco e l´altra di colore nero che unite formano un cerchio. In ognuna delle due sezioni è presente un piccolo cerchio del colore dell´altra metá.
È un simbolo fondamentale della filosofia marziale… ecco perché costituisce la base grafica del logo delle scuole.
Il Tao rappresenta l´unione degli elementi che formano la totalitá. Esprime un concetto tanto semplice quanto complesso: l´essenza deve essere intesa come l´insieme armonioso delle sue parti. Possiamo dividere le due metá ed ottenere due "gocce", una bianca e una nera, ma in ognuna delle due sezioni continuano ad esistere dei piccoli cerchi di colore opposto. Perché dividere, sezionare, classificare è possibile fino ad un certo punto. La visione completa della figura la comprendiamo solo quando uniamo le sue parti.
Non a caso tale figura, che chiamiamo del Tao, è un cerchio, la forma dell´armonia senza spigoli, che ci racconta come la natura delle cose risieda nell´equilibrio esistenziale di tutti gli elementi e non nella loro separazione. E non a caso la circolaritá è uno dei principi che ritroviamo nelle arti marziali cinesi (nelle rotazioni, nel chi sao, etc.), che per filosofia sposano i principi dell´unione e dell´intersezione.
Perché, allora, in Occidente (sicuramente in Italia) il Kung Fu divide, seziona, classifica in scomparti chiusi e separati?
Il mio stile o il tuo stile, interno o esterno, nord o sud, tradizionale o combattimento, corpo o mente… elementi diversi e divisi, con etichette ben appiccicate sul kimono ad identificare in quale parte ci si confina.
Ma il tanto conclamato Tao dove lo mettiamo?
Nell´interno o nell´esterno? Negli stili del nord o in quelli del sud? Solo nella mente o anche nel corpo?
[tweetthis display_mode=”box” hidden_hashtags=”#tao #kungfu #filosofia”]Il Tao a pezzi diventa il tuo Kung Fu[/tweetthis]
Il Kung Fu ha una particolaritá che lo differenzia dalle altre arti marziali. Racchiude nel proprio nome un universo di stili. Diverse discipline marziali contemplano delle differenze di stile: pensiamo al karate, al Jeet Kune Do separato in concept e original, alle mille denominazioni del Wing Chun… ma Kung Fu Tradizionale è il nome che usiamo per dire Shaolin, Tang Lang, Hung Gar, Choy Lay Fut e mille altri stili. Tutti basati sul Tao, sull´equilibrio, sul Qi, sulla crescita personale che passa attraverso il potenziamento del fisico, della mente e dello spirito. Il Kung Fu Tradizionale è come un albero: ha mille radici, mille foglie, ma un solo tronco.
Date un´occhiata ai siti web delle scuole di Kung Fu sparse in Italia: a leggere la descrizione dei corsi sembra che tutte propongano lo stesso Kung Fu. E per certi aspetti è proprio cosí. Perché i principi dell´arte accomunano gli stili. Il Tao è uno solo, il Kung Fu è uno solo e come il Tao ha le sue componenti che possono essere guardate separatamente. Le componenti le chiamiamo "stili". Se peró vogliamo avere la visione completa della figura dobbiamo osservare l´unione di tutti gli elementi.
Qualunque stile pratichi, stai praticando Kung Fu. Probabilmente il tuo stile sará per molti aspetti diverso dal mio. Sono proprio le differenze che hanno permesso l´evoluzione dell´arte, un´evoluzione che nei secoli non ha smarrito le fondamenta, non ha abbandonato il Tao.
Allora non lo abbandoniamo nemmeno noi praticanti. Quando impariamo ed insegniamo, quando ci allieniamo e quando seduti dietro ad una tastiera lanciamo i nostri pensieri nel web.
Siamo tutti appassionati, studiosi e praticanti della stessa arte, della stessa disciplina, della stessa filosofia. Anche se vestiamo diversamente gli uni dagli altri siamo tutti allievi dello stesso Maestro e facciamo lezione sullo stesso tatami sul quale sono raffigurate due gocce che unendosi formano un cerchio.
Sul logo della t-shirt della nostra scuola quasi sicuramente è raffigurato un Tao intero, non solo una parte. Il nostro Kung Fu deve essere completo… non solo un pezzo.
Una risposta
Complimenti! Da tradizionalista inossidabile trovo il vostro magazine davvero bello e interessante con articoli ben confezionati, una grafica accanitamente, elegante e azzeccata e una trattazione nient’affatto banale, anzi, decisamente seria e intelligente. Bravissimi!