Shaolin Basket, Kung Fu Dunk

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shaolin basketNello scorso post ho affermato di essere pronta a guardare tutto, ma talvolta di pentirmene anche.
Ecco, questo è uno di quei casi in cui sono arrivata a fine film giusto per dovere, per mettere in guardia voi lettori e amanti del Kung Fu da pellicole atroci come questa.
Shaolin Basket, in una parola: terribile.
Non si può nemmeno additare la povera Asylum, no, Shaolin Basket (o Kung Fu Dunk) nasce come risposta al più riuscito Shaolin Soccer, prendendo spunto in parte anche dal manga Slam Dunk ideato da Takehiko Inoue.

jay chouProtagonista di questa particolare accoppiata arti marziali – basket è Fang Shijie, Jay Chou nella vita reale, attore e musicista taiwanese comparso anche in pellicole più riuscite come La città proibita e Green Hornet.
Fang viene abbandonato a pochi anni di vita vicino ad un campo di basket e portato presso un tempio Shaolin insieme ad uno scritto sull´alterazione dell´universo che ne indica un futuro già scritto: il bambino è nato per praticare il Kung Fu. Il piccolo viene cresciuto nel tempio dai monaci Shaolin ma crescendo sviluppa oltre ad ottime capacità marziali anche un carattere piuttosto difficile.
Quando scatena un putiferio in un locale notturno viene scacciato dal tempio e si ritrova completamente solo alle prese col mondo. Da qui inizia il richiamo versione Kung Fu a Slam Dunk.

shaolin basket scena filmLa trama si stacca quasi completamente dall’arte marziale per seguire le vicende (poco verosimili) di un gruppo di universitari giocatori di basket.
Zhen Wang Li, interpretato da Eric Tsang, prende a cuore la situazione del ragazzo dopo averne notato la bravura nei lanci a canestro, sia per aiutarlo sia per arricchirsi. Così con l’idea mediatica di ritrovare i genitori perduti di Fang attraverso il basket, riesce a far entrare il giovane talento in una squadra disastrata dell’università locale.
Il capitano, Ting Wei, è caduto nell’alcolismo (con tanto di fiaschetta perennemente appresso) dopo aver subito una sconfitta da una squadra avversaria (eh sì, sono problemi quando si frequentano le superiori…) e arrivare in finale di torneo sembra mera fantasia. Ad affiancare Fang, che si dimostra bravo coi canestri ma scarso in tutto il resto del gioco, ci sono la bella Lily, l’attrice e cantante cinese Charlene Choi, sorella di Ting e i due giocatori di punta della squadra, Ting e Xiao Lan.
ontro di loro il classico ricco cattivo vestito d’oro a capo della squadra avversaria, sigaro in bocca e occhiali da sole, col suo sleale capitano Li Tian, intepretato da Will Liu.

shaolin basketL’idea di base è particolare, ma lo era anche in Shaolin Soccer. Il problema qui è che la storia non regge, il Kung Fu è praticamente inesistente e quando lo si nota vorremmo comunque non averlo fatto.
Tra le scene che fanno alzare il sopracciglio con aria dubbiosa potrei citare l’ingresso sul campo da basket della squadra di Li Tian, (s)vestiti stile spartani con maschere alla Hannibal Lecter davanti al viso; ma in assoluto i miei occhi si sono spalancati increduli quando quattro monaci del tempio di Fang, affezionati al ragazzo e cacciati a loro volta dal Maestro, prendono parte alla partita finale per sollevare le sorti della squadra ridotta male dagli attacchi sleali degli avversari in vantaggio. Qui il mio dito ha tentennato sopra al tasto Esc per interrompere tutto e cedere le armi.
Ho resistito, nonostante i quattro, vestiti da monaci e senza toccare palla, rendano quasi inoffensivi i nemici di Fang.

Potrei svelarvi come finisce, ma la chicca del film sta proprio nel finale della partita e se ho dovuto farmi coraggio io, anche la vostra curiosità avrà un prezzo.
Un bel respiro e via, buona visione!

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