Stressati? Litigate sempre col vostro partner? Sclerati dall´avvicinarsi degli esami o di un´interrogazione importante? Il vostro capo vi fa impazzire così tanto che non appena lo vedete vorreste colpirlo agli occhi con un finger jab?
Nessun problema, ecco l&aqcute; esercizio adatto: uscite di corsa dallo studio dello psicologo a cui vi siete rivolti e correte in palestra. Oltre a risparmiare un bel po´ di euro si può scaricare ansia e tensione.
Qualche settimana fa abbiamo visto un post per chi ama allenarsi con l’ausilio della palla medica. Oggi vediamo un esercizio altrettanto valido, le schiacciate a terra, che prevedono l´uso della palla medica tradizionale, invece di quella sovradimensionata e morbidosa del wall ball.
ESECUZIONE
Raccogliamo la palla medica sul pavimento. Ndr: facciamo un piacere alla schiena: non chiniamoci, piegando la schiena stessa, ma andiamo in accosciata. Questo ci permetterà non solo di utilizzare muscoli più grandi e quindi di fare meno fatica, conservando energia preziosa per l’allenamento, ma ci preserverà da spiacevoli infortuni alla zona lombare che capitano quando si sollevano carichi importanti da “freddi”.
Allarghiamo leggermente le gambe e troviamo la sistemazione più stabile possibile (ne avremo bisogno) piantando bene i piedi per terra. A occhio siamo una decina di cm più stretti della posizione dello squat.
In piedi, portiamo la palla medica al petto e successivamente distendiamo le braccia fino a trovarle completamente estese sopra la testa.
Questa è la nostra posizione di partenza.
Ora seguitemi con attenzione perché l´esercizio è tecnicamente complicato e richiede più passaggi da seguire scrupolosamente.
- Scagliate la palla contro il suolo con tutta la forza/rabbia/potenza di cui disponete, come se non ci fosse un domani
- Raccogliete la palla e ricominciate
Avrete capito, oltre al fatto che ho un scarso senso dell’umorismo, che l’esercizio è piuttosto semplice, ma tuttavia estremamente efficace e altrettanto stancante.
Inoltre il gesto tecnico con il quale si esegue il movimento è quanto di più catartico si possa immaginare, soprattutto se accompagnato acusticamente, ma con moderazione, da suoni che esprimano fatica.
Anche per chi come noi pratica Kung Fu è bello lasciarsi completamente andare ogni tanto e scaricare la tensione accumulata durante la giornata con un gesto semplice, quasi primitivo direi, che dà sfogo agli istinti più primari, come utilizzare al massimo tutta la propria forza senza preoccuparsi di controllarla né indirizzarla.
Quando mai nella vita di tutti i giorni, ma anche nel kwoon siamo liberi di farlo?