Uno nessuno centomila. Il Kung Fu è un mondo unico diviso in compartimenti stagni. Stili vari da tenere assolutamente separati altrimenti i maestri non sono piú gli unici abilitati, interno ed esterno che vanno nettamente distinti, Kung Fu Tradizionale da allontanare dalla difesa personale e dal Sanda. Tutti coinquilini sotto lo stesso tetto, quello del Kung Fu.
Divide et impara, perché diviso è piú semplice. Salvo poi, spesso, perdere il senso profondo di ció che ci si è affrettati a sezionare.
È un´attitudine molto occidentale, quella di guardare al dettaglio e perdere il senso del tutto, abitudine opposta all´Oriente dove invece si tende a valutare la complessitá dell´intero. Esempio classico lo fa la medicina, che in Occidente cura il sintomo, il singolo organo, va nello specifico, mentre la medicina tradizionale cinese cura il malato nel suo complesso andando a cercare la causa del sintomo nel corpo e nella mente intesi come unitá non divisibile.
Divisioni e distanze. Come quelle che separano il Kung Fu Tradizionale dal Sanda. Allenamenti diversi, corsi diversi, maestri diversi. Ma sempre di combattimento si tratta. Certo con parametri e "regole" diverse, soprattutto a causa delle posizioni del tradizionale che poco si prestano ad un combattimento dinamico. E allora via con discussioni e polemiche sull´efficacia del tradizionale nell´ambito della difesa personale. Ma se guardiamo al tutto vediamo che il tradizionale è un metodo di allenamento al combattimento ed il Sanda è l´espressione sportiva di quello stesso combattimento. Allora le due specialitá sono cosí nettamente separate?
Penso proprio di no. E se ci ricordiamo che ci sono monaci Shaolin che praticano combattimento sportivo la risposta arriva quasi spontanea. Oppure è un altro esempio della differenza filosofica tra est ed ovest?
Certo, Kung Fu Tradizionale e Sanda non sono intrecciabili in una competizione, ma in palestra, in allenamento, è utile mischiare le discipline?
La reattivitá allenata nel Sanda non serve anche nell´esecuzione delle forme? Il potenziamento delle gambe che deriva dalle posizioni tradizionali non torna utile al combattente sportivo? I principi delle proiezioni non sono presenti nel tradizionale e nel Sanda? Fare un po´ di sacco non puó contribuire al miglioramento delle tecniche di pugno? Imparare a bloccare un calcio ed eseguire immediatamente dopo una proiezione non aiuta il praticante di tradizionale a comprendere le applicazioni delle forme?
Ovviamente tutto il castello crolla nel momento in cui il "maestro" di tradizionale, magari l´unico "abilitato" all´insegnamento dello stile in Italia, non conosce e non ha mai praticato il Sanda. Allora dirá che le due cose sono e devono restare distanti, che in Cina si fa diverso e che ci si deve attenere ai dettami che arrivano direttamente dall´Oriente, ovviamente attraverso di lui… ma questa è un´altra storia.
5 risposte
molto bello come post e panoramica del Kung Fu di oggi. Io,vorrei porre solo un mio semplice pensiero personale. Penso che di per se il Tradizionale dovrebbe convivere a ogni lezione con il “combattimento”, questo per donare una completezza maggiore e per comprendere ogni lato applicativo,facendo emergere la parola “marziale”. Io credo che oggi ci sia troppa suddivisione,ma non parlo di stili “diversi”,semplicemente di Combattimento e tradizionale,come far trapelare : combattimento combatti,tradizionale no !!! Io nella mia Scuola non divido,anzi cerco di rendere,nelle mie possibilitá,il kung fu tradizionale di shaolin applicativo ad ogni ora di lezione!
Grazie dell attenzione.
Ciao Luca. La penso come te. Anche io punto molto sull’applicabilità e nel corso di Shaolin insrisco il Sanda.
Leggendo questo articolo mi è venuto in mente un argomento che potrebbe essere argomento per un post, ossia il Pai Da Gong che, per certi versi, può rappresentare una parte di allenamento che soddisfa quello scambio di colpi e applicazione accennato nell’articolo.
Poi, quanto alle applicazioni delle tecniche, ogni scuola di arti marziali immagino abbia una propria filosofia e un modo di organizzare i corsi ma è indubbio che esercitarsi nell’applicazione delle tecniche sia fondamentale.
Quanto invece al mescolare le due cose non so bene se rappresenti sempre l’ottimo, potrebbe aiutare ma potrebbe anche spostare l’attenzione degli allievi o far trascurare lo studio di alcuni aspetti marziali: a mio avviso nel sanda si vanno a eliminare alcuni aspetti che caratterizzano certi stili di kung fu.
Buongiorno Cristian, sono d’accordo con quanto riportato nel suo articolo e aggiungo, che il sanda o sanshou è alla base degli allenamenti dei monaci shaolin. Un saluto e grazie per l’attenzione
Un saluto a te…