Sanda – il gancio

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Nei diversi sport da combattimento e quindi anche nel sanda le tecniche di pugno sono simili.
Ci sono una serie di pugni che possiamo trovare nella boxe, come nel full contact, nella thai boxe e appunto nel sanda.
In particolare jab, diretto, gancio e montante.
Tuttavia ci sono delle differenze di esecuzione. Un pugno diretto eseguito nella boxe può (non necessariamente lo è) essere differente da un pugno diretto del sanda.
Tali diversità sono dovute allo stile di combattimento e alle caratteristiche fisiche dell’atleta, ma anche dalla modalità con la quale la tecnica viene insegnata.
I principi delle varie arti (boxe, sanda, thai, wing chung) sono differenti e, di conseguenza, differenti diventano le modalità di esecuzione delle tecniche.In particolare ritengo che ci siano diversità spiccate nell’esecuzione del gancio.
Nella maggior parte dei casi, delle scuole, degli stili (da esperienza personale) il gancio viene insegnato dicendo che il gomito deve essere piegato a cira 90° gradi e che deve essere parallelo al terreno (come punto di riferimento).
Il pugno viene eseguito con un movimento di torsione della spalla, spesso supportato dala movimento delle anche.
Io stesso, fino a qualche tempo fa, nei corsi di sanda spiegavo che “i pugni si tirano con le anche”.
Il gancio è un pugno che si esegue a corta distanza e colpisce sul “lato esterno” dell’avversario. Di conseguenza viene quasi naturale tenere il gomito parallelo al pavimento in modo da permettere al pugno di inserirsi nella guardia avversaria.
Oggi ritengo che sia più efficace mantenere il gomito verso il basso durante l’esecuzione di questa tecnica e far salire il pugno verso l’alto, pur mantenendo un “circolarità” del movimento.
Questo accorgimento consente di essere più protetti, in quanto l’avambraccio resta più vicino alla linea centrale del corpo lasciando all’avversario meno spazio di entrata nella propria guardia.
Sollevando il gomito parallelamente al pavimento infatti si crea uno spazio di entrata maggiore sul lato del corpo corrispondente al pugno: lato destro se si porta il gancio destro e viceversa. Invece riducendo l’angolo del gomito del braccio che sferra il pugno si mantiene una protezione maggiore grazie alla posizione dell’avambraccio.
Il gancio risulta maggiormente efficace in quanto si inserisce nella guardia avversaria da “un punto di entrata” più centrale, ossia meno esterno e circolare risultando più difficile da contrastare.
Anche la potenza ne giova, grazie alla traettoria più diretta rispetto al gancio classico che consente una maggiore conservazione dell’energia.
Cosa ne pensate?

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