Quali sono i principi delle arti marziali tradizionali?
Prova a rispondere. Prova a pensare a quali parole rappresentano i fondamenti del Kung Fu, quali termini fanno da specchio a quella "tradizione" inamovibile, intoccabile, che è illegale ripensare e che non puó uscire dal lineage di stile.
Quali parole fanno da specchio al "vero" artista marziale?
Tra le tante, credo ne esistano tre che a qualunque praticante piú o meno esperto possano venire in mente per prime.
Rispetto
È sicuramente il sostantivo piú gettonato. Rispetto del maestro, dei compagni, del luogo di allenamento e, il vero leitmotiv, rispetto dell´avversario. Il vero guerriero rispetta, tutto e tutti… cosí si guadagna il rispetto degli altri.
comincia dal rispetto di se stessi e degli altri.
Si tratta di naturale cortesia senza furfanteria né ossequiosità.
Georges Charles
Umiltá
La virtú per eccellenza. L´attitudine alla disponibilitá verso la disciplina, verso gli altri e verso se stessi. L´Io perde importanza nelle arti marziali perché troppo legato all´uomo e alle paure di smarrire la propria identitá. Grazie all´umiltá si è consapevoli che ogni giorno è possibile imparare qualcosa e di conseguenza si evolve.
Rettitudine
Il guerriero, l´artista marziale con la A maiuscola, il Maestro; sono tutte persone che sanno comportarsi nel migliore dei modi. Sono in primo luogo educati, nelle maniere e nei pensieri. L´insulto, il pregiudizio, la denigrazione non sono aspetti della personalitá di chi conosce e vive a fondo le arti marziali tradizionali.
Le virtú delle arti marziali costituivano i primi insegnamenti che il maestro impartiva all´allievo. I principi erano trasferiti uno a uno, dall´insegnante allo studente e si diffondevano come fondamenti interiori degli artisti marziali.
Al giorno d´oggi l´insegnamento è uno a molti in quanto un insegnante parla contemporaneamente a tutti gli iscritti del suo corso e le filosofie si trasferiscono molti a molti grazie al web e soprattutto ai social dove tanti praticanti e maestri si incontrano e discutono.
Sarebbe allora naturale immaginare una diffusione a macchia d´olio delle virtú: cosí tanti artisti marziali moderni nello stesso posto dovrebbe essere un tripudio di rispetto, umiltá ed educazione.
Il condizionale diventa d´obbligo. "Maestri" che citano i principi di rispetto e umiltá per dichiarare i loro titoli e i diritti acquisiti come unici abilitati all´insegnamento… alla faccia dell´umiltá.
Praticanti che illustrano ad altri praticanti chi sono i marzialisti "validi" e quali sono inattendibili senza minimamente conoscere l´arte dell´uno e dell´altro… perché il rispetto è una virtú.
Personaggi che insultano gli autori di testi che dimostrano di non aver letto e tantomento compreso… ma la rettitudine non si dimostra anche con l´educazione?
Quali sono i principi delle arti marziali tradizionali moderne? Ipocrisia e maleducazione.
Prima di criticare, giudicare, sentenziare in nome della tradizione e del <<Cosí si faceva e cosí bisogna fare oggi>>, prima di convincersi che chi si permette di cambiare, dubitare, ricercare commette reato, si dovrebbe ricordare di non lasciare indietro nulla. Gli antichi maestri che hanno dato origine a quei lineage costantemente sbattutti in faccia ai praticanti che si fanno delle domande prima di tutto erano educati, rispettosi e umili.