Oggi Kung Fu Gym compie una piccola escursione nel mondo del crossfit e in quello degli strongman per prender spunto per un allenamento originale e divertente, che ha il pregio di coinvolgere molti gruppi muscolari ed allo stesso tempo di essere condizionante per il cuore: il ribaltamento del pneumatico.
Chiaro che non si parla del ruotino della cinquecento d´epoca del vostro nonno, ma di un qualcosa di grosso, largo e pesante quanto solo la ruota di un trattore o di un autoarticolato puó essere. L´esercizio puó – di primo acchito – sembrare difficilmente fattibile e scomodo, dato che non tutte le palestre, soprattutto quelle esclusivamente di arti marziali, hanno spazi adatti ed il pneumatico a disposizione, ma allo stesso tempo, mettendoci un pó di intraprendenza, non esistono veri e propri impedimenti insormontabili: possiamo allenarci anche in uno spazio di poco più di tre metri di lunghezza – semplicemente alternando costantemente la direzione del sollevamento – e per quanto riguarda il reperimento del pneumatico possiamo facilmente rivolgerci al nostro gommista di fiducia e senza pagare nemmeno un euro… Ci interessano esclusivamente le dimensioni ed il peso del pneumatico, non che sia nuovo di zecca e considerando che lo smaltimento dei pneumatici è a pagamento per gli operatori del settore, saranno ben felici di vedersi portar via gratis una gomma di quelle dimensioni; infine è sufficiente un po´ di olio di gomito con acqua e sgrassatore per pulirla e possiamo darci sotto.
Come si fa
L´esercizio è meno semplice di quel che puó sembrare ad un neofita e richiede una discreta dose di attenzione per il rischio che il ribaltamento del pneumatico sia incompleto e lo stesso ritorni indietro verso di noi, soprattutto nelle ultime ripetizioni.
Di fronte al gommone assumiamo la posizione di squat a carico naturale – estremizzando la divergenza delle punte dei piedi verso l´esterno per massimizzare la forza esplosiva che dovremo esprimere – e portiamo entrambe le nostre mani distese in maniera naturale all´altezza delle nostre spalle sotto la ruota.
A questo punto cerchiamo con i polpastrelli una zona liscia e priva di tasselli dove trovare un po´ di spazio per infilare le dita e guadagnare una sorta di presa quanto meno precaria possibile che ci permetta il sollevamento, che va effettuato categoricamente con l’utilizzo delle gambe in tutta sicurezza come se fosse una ripetizione di squat.
Terminata la fase di elevazione passiamo a quella di spinta in avanti. Per le prime volte possiamo di straforo aiutarci con il ginocchio per guadagnare un po´ di spinta, più in lá dovremo tener conto che la spinta delle gambe dovrá essere talmente esplosiva da disporre il pneumatico – con il solo ausilio dei bicipiti – quasi in orizzontale per poi invertire velocemente la presa e con una spinta ultimare il rovesciamento.
Il delicato momento di transizione del pneumatico che coinvolge anche la presa, a seconda della propria sensibilità e comodità può anche prevedere di puntare un piede dietro per facilitare la spinta, anche se sarebbe meglio e più allenante usare quanto più possibile i pettorali per ribaltare il pneumatico al suolo.
Personalmente trovo l’esercizio del pneumatico unico nel suo genere, perché unisce il fatto di essere per certi versi simile ad un gioco all’essere molto appagante dal punto di vista dell’allenamento, in quanto il movimento ha qualcosa di primordiale nell’esprimere la forza bruta necessaria per compierlo: chi lo ha inventato è davvero un genio!