Non c´è niente da fare, per quanto ci sforziamo di allenarci in maniera regolare, costante ed in maniera tecnicamente perfetta abbiamo tutti lo stesso problema: un muscolo è più forte o resistente del suo simmetrico. Prendiamo ad esempio il braccio destro per chi non è mancino.
Eppure, per lo meno in teoria, il Kung Fu ed il Qi dovrebbero portarci ad uno sviluppo armonioso ed omogeneo sia del nostro corpo che della nostra mente. Come è possibile tale discrepanza? L´equilibrio fra la parte destra e quella sinistra del corpo è un punto critico per molti praticanti di Kung Fu e più in generale di molti atleti.
Tuttavia non disperiamoci tale “discriminazione” – se così la vogliamo chiamare – è fisiologica, il corpo usa da sé e inconsciamente la parte del corpo dominante e, così facendo, involontariamente la rende sempre più dominante rispetto all´altra.
Per fortuna però il corpo è in grado di ritararsi in caso di “malfunzionamenti”: nel mio caso la gamba sinistra era più forte e resistente prima di un grosso infortunio che mi ha inevitabilmente fatto perdere massa e forza nelle fibre muscolari, facendo diventare la destra la “preferita”; il primo a notarlo ironicamente non fui io stesso, ma il mio maestro mentre facevo una sessione di squat a carico naturale.
Come fare per contrastare tale naturale inclinazione?
Vediamo insieme come contrastarla, prendendo come esempio i muscoli delle coscia ed i glutei in un esercizio come la Leg Press
La cosa più importante è individuare la gamba più forte e allenarla per ultima.
Partiamo dunque dalla gamba più debole con il chiaro intento di sfruttare il massimo della prima parte della serie, quando le forze sono fresche per stressare maggiormente il muscolo – facendolo lavorare in maniera completamente indipendente – al fine di fargli recuperare il gap con il suo simmetrico.
Ma non è solo una questione di energia – parlo di energia fisica o di glicogeno – naturalmente lo è prevalentemente, ma partire dalla gamba più debole ci permette anche di concentrarci meglio sul training che stiamo per intraprendere e di dedicare una maggiore attenzione sulla serie del lato debole.
Infine un piccolo vantaggio prettamente tecnico, iniziare dal muscolo più debole ci permette di posizionarci meglio sotto il nostro carico ed ottenere un’ottimale posizione di partenza.
Ci ritroviamo dunque nella miglior situazione possibile per ottenere il massimo dal nostro emarginato muscolo non dominante.
Selezioniamo un carico inferiore di 5 kg rispetto alla metà di quello che utilizzeremmo nella versione bipodalica. Sistemiamo al meglio il piede sulla nostra pedana all’incirca all’altezza della nostra spalla, mentre l’altro rimane in una posizione salda a terra. Se ci sentiamo poco sicuri possiamo aiutarci con il piede più forte per staccare il peso e allungare le gambe; una volta raggiunta, ritorniamo con la gamba dominante in un punto sicuro e fermo.
Inspirando profondamente pieghiamo la gamba in maniera costante per una durata di circa 3 secondi fino ad arrivare oltre i 90 gradi, avendo cura di non perdere la posizione, per poi espirare violentemente quando spingiamo al massimo fino ad arrivare alla quasi completa distensione delle gambe. Ricordiamoci – oltre a dimezzare il peso – di dimezzare il tempo di recupero.
Ben presto avremo due muscoli dominanti!!