Quando un aspirante allievo entra in palestra e chiede informazioni sulla disciplina marziale che pratichiamo, rispondo sempre con una domanda: come mai hai deciso di praticare arti marziali? Se ha giá praticato, chiedo subito cosa e come mai a suo tempo scelse di praticarlo. Le risposte sono molto diverse, ma solitamente possono essere:
1. <<Non lo so, sono curioso perché me lo ha detto un amico>>: in questo caso il nuovo venuto non ha probabilmente la piú pallida idea di cosa si troverá a fare, quindi toccherá a me spiegargli cosa puó trovare in una disciplina che non troverebbe in un´altra completamente diversa. Una volta chiaritegli le idee, potrá procedere a capire cosa davvero sta cercando.
2. <<Sono molto affascinato dalla cultura cinese che esiste nel Kung Fu Tradizionale, nei diversi stili, il loro ispirarsi alla natura, il Tao>>. Se però ha in mente l’eleganza morbida di una forma di Taiji vista in qualche film, ha sbagliato posto perché non conosco il Taiji. Se ama invece il Kung Fu Tradizionale "esterno", può praticare gli stili tradizionali che insegno ed impararne forme e caratteristiche. Troverà probabilmente appagante il dover portare cintura e divisa, si sentirà fiero di sé con un kimono addosso e si divertirà un mondo quando comincerà ad usare armi tradizionali come sciabola, spada, alabarda e bastone.
3. <<Mi piacerebbe fare quelle cose tipo calci volanti e salti mortali come i monaci Shaolin>>. Se vuole fare gare di acrobatica, dovrò indirizzarlo verso una palestra di Wushu moderno, che gli insegnerà a volare mentre urla tirando calci e pugni.
4. <<Voglio imparare a difendermi>>. Ecco, questa è probabilmente la risposta più diffusa. Se mi dice così, gli dico che il corso per lui è quello di Infinity Martial System & Wing Chun-Jeet Kune Do, arti nate proprio per il combattimento da strada e caratterizzate da metodiche di allenamento volte ad apprendere come districarsi durante un aggressione reale.
Adesso, a parte il primo caso di chi ignora cosa cerca, nei casi 2 e 3 è molto probabile che il giovane atleta sappia bene a cosa va incontro dal punto di vista dell’impegno fisico: immaginerà bene che per fare forme esplosive e salti mortali dovrà allenarsi a dovere, sopportare i Ma Bu del caso e lo stretching necessario ad alzare abbastanza le gambe. Nel caso 4, però e purtroppo, tutto questo non è chiaro perché molti aspiranti marzialisti e combattenti da strada si aspettano lezioni tecniche e con poca preparazione fisica.
Ecco, questa cosa è incredibile. Incontro sempre più persone che biasimano o si lamentano del fatto che un allenamento di un’ora e mezza possa essere trascorso per un terzo, cioè mezz’ora, alla preparazione atletica. Dopotutto: hanno pagato mica per fare flessioni! Quelle se le possono fare da soli a casa. Preferirebbero impiegare le tre ore settimanali divise nei due allenamenti di un’ora e mezza alla tecnica, così da ottimizzare i loro soldi.
<<Quando parli di combattimento senza regole, amico, sarà meglio che alleni ogni parte del tuo corpo>>.
Bruce Lee
La preparazione atletica è un aspetto fondamentale per un combattente. Da strada, da ring, da gabbia, da bar, da ascensore, da round di due o tre minuti o da cinque o quindici secondi. Se dovete fare a botte, la forma fisica è importantissima. Quindi avete davanti a voi le seguenti opzioni:
1. accettate il tutto e vi mettete a sudare, ascoltando i consigli che il vostro insegnante vi dà. Sarà necessario non saltare gli allenamenti e impegnarsi durante gli stessi, avere un ritmo di vita sano e una buona alimentazione. Importantissimo: se ad un certo punto l’arte marziale entrerà nella vostra vita in maniera dirompente e pretenderete risultati che vadano oltre quello che può darvi una frequenza di due sere a settimana, dovrete allenarvi anche da soli o comunque di più. Si, perché per fare le cose bene due allenamenti a settimana sono pochissimi. Pensate che c’è gente che si allena tutti i giorni, tanto sudore, stanchezza, tempo e spesso si sente comunque di non esser progredito quanto sperava.
2. se non avete voglia di sudare e stancarvi, di sentire i muscoli indolenziti, allora sappiate che il vostro livello di combattente da strada si baserà sostanzialmente sulla tecnica. Potrà essere affinata a lungo, va bene, ma ad un certo punto entrerete in stallo perché la vostra preparazione fisica non vi consentirà di andare oltre. Dovete quindi accettare che il vostro obiettivo, il <<voglio imparare a difendermi>> potrà essere raggiunto solo in minima parte.
Ma porca miseria: perché è così difficile far capire questo aspetto a chi vuole fare difesa personale? Come si può non comprendere che parametri fondamentali come la velocità, la forza esplosiva, la forza in generale, i riflessi, l’elasticità sono assolutamente atletici, fisici, biologici? E che quindi vanno allenati adeguatamente attraverso metodologie sportive? Durante una fase di combattimento da strada, è determinante chi mette giù l’altro. Se siete stati voi gli aggrediti, è verosimile che non abbiate sferrato un colpo per primi: è stato il vostro aggressore a farlo. Lui parte per primo, ma per vincere dovrete arrivare comunque per primi e dovrete farlo con forza e velocità. Se siete lenti, deboli e impacciati non riuscirete a farlo, anche se avete una tecnica impeccabile.
Non fraintendiamo: la tecnica è fondamentale. Quando però studi una disciplina seriamente è molto difficile che ci sia solo una cosa di irrinunciabile, e se una è la tecnica l’altra è la condizione fisica. Si dirà: <<Eh ma allora i programmi di difesa per donne e anziani?>>. Esatto: donne e anziani, non voi. Chi viene in palestra non deve diventare Bruce Lee, non è quello l’obiettivo del corso. Si tratta invece di rendere una persona più preparata possibile, ed è chiaro che i margini di miglioramento di un 80enne con l’artrite non sono quelli di un 20enne sano e forte. La correttezza sta nel sapere bene fin dove potete arrivare, cosa potete e non potete fare.
Sapete qual è il problema? È che esistono tantissimi corsi di arti marziali e difesa personale in cui non si vuole ammettere che il maestro, se non si allena fisicamente o se ha oramai raggiunto una certa età, sia necessariamente meno preparato al combattimento. Con buona pace di tutto il Taiji del mondo e di tutto il Kung Fu Tradizionale basato sullo studio ossessivo della tecnica, degli angoli, dei movimenti puliti delle forme. Ma davvero crediamo che Cristiano Ronaldo sarebbe lo stesso fenomeno del calcio se fosse lento, senza fiato e con un tiro da far paura nemmeno alle papere?
I corsi di un’ora a lezione per due volte alla settimana in cui viene fatta solo tecnica sono limitantissimi e bisogna assolutamente saperlo. Con la diffusione del Krav Maga e del Systema russo, però, in cui la forma fisica è incredibilmente sottovalutata in ragione di chissà che doti tecniche ed energetiche di maestri senza alcuna preparazione fisica, è sempre più difficile aspettarsi che un nuovo allievo accetti che il lavoro da fare sarà molto duro. Intendiamoci, non deve essere fatto per forza. Qui nessuno costringe nessuno a niente. Si tratta però di sapere fin dove potranno essere spostati i vostri limiti, quali obiettivi potrete raggiungere e quali invece dovrete rassegnarvi a lasciar perdere se non volete allenarvi. Cosa potete fare e cosa no. Ma questo, purtroppo, non è un modo di pensare commerciale, non si riempiono le palestre spaventando le persone. Molto meglio dare loro quello che vogliono, anche se si tratta in parte di illusioni. In parte, si noti bene. La verità è dura da digerire e la scelta sta ad ogni praticante: vuoi diventare un allievo o un cliente?
7 risposte
Chiedo scusa, ma dove l’avete vista, letta o sentita sta cosa che nel Systema russo e nel Krav Maga la forma fisica sia sottovalutata? Posso capire il voler tirar acqua al vostro mulino, ma occhio a queste cadute di stile, che non vi leggono solo i fan dell’Oriente 🙂 …
ciao Paolo,
io ti parlo della mia esperienza, che si basa sulla considerazione media di quello che il panorama marziale offerto dal web ci mostra. se tu pratichi Systema o Krav maga e ti prepari scientificamente come fossi un pugile, sono lieto che tu sia un eccezione. la regola però mi sembra evidente: in molti metodi basati sul Krav Maga e praticamente in tutti i corsi di Systema russo ci si basa sulla tecnica e non sulla preparazione fisica, dato che sono discipline spesso molto vicine all’ Aikido e al JuJitsu giapponese, che non brillano per scientificità dell’allenamento atletico.
Mi spiace contraddire ma non è così, sono daccordo con Paolo. Io pratico e insegno Karv Maga da diverso tempo e nel mio percorso e quello che sto facendo fare ai miei allievi E’ PREMINENTE la preparazione fisica, dalla mia lezione si esce distrutti fisicamente.
Se mi devo difendere da una aggressione in strada, quello in cui devo essere allenato in primis è correre velocemente ed avere una buona gestione del fiato, poi ci stanno anche le tecniche, che devono essere estremamente efficaci, non spettacolari. Saper tirare calci al volto serve solo per avere l’appalauso degli amici, non certo per arrivare a casa sano e salvo.
In un corso di 1 ora e mezza di Difesa Personale, mi aspetto 1 ora e mezza di tecnica, poi integrerò con delle corse al parco, per allenare il fiato e resistenza.
Sollevare 80 kg di panca, non mi servirà a nulla nella difesa personale
La forza è secondaria alla tecnica, utile sicuramente, ma se sappiamo come muoverci non dobbiamo compiere grandi sforzi, la forza serve quando compiamo il movimento con qualche imprecisione. Secondo me è importante fare preparazione atletica, ma per la difesa personale bisogna imparare a come interagire con l’aggressore e questo è il compito di un maestro di discipline che mirano alla difesa in strada, insegnare questi principi, la preparazione fisica non deve sottrarre tempo alle tecniche, sarebbe meglio aggiungere allora mezz’ora in più di allenamento.
Credo che occorra fare una differenza tra la mancanza di preparazione atletica da un lato e deficit motori e muscolari nonche´psicologici dallàltro. Oltretutto la differenza non e´cosi distinguibile e netta. Pero´apprezzo un istruttore che mi metta davanti la realta´dei fatti e non mi illuda.
Giusto quindi allenare le persone affinche´raggiungano una condizione fisica accettabile. Lˋìmportante, secondo me, eˋ non separare in modo netto la tecnica e la preparazione fisica; infatti ogni tecnica comporta un impegno fisico, cosi´come ogni attivita´fisica comporta una tecnica.
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