Abbiamo giá visto come allenare la versione base del popolarissimo esercizio del plank, oggi Kung Fu Gym vi propone, fra le sue molte evoluzioni, quella dell´orologio che ha la particolaritá di non essere statica come l´esercizio progenitore e che proprio per la sua dinamicitá coinvolge maggiormente pettorali, spalle, tricipiti, ma anche dorsali, estensori dell´anca e avambracci, oltre naturalmente ad interessare fortemente il nostro core. L´esercizio appare banale visto da fuori, ma una volta eseguito è estremamente efficace ed allenante ed ha il grande pregio di alzare piuttosto velocemente sia il ritmo cardiaco che il ritmo di ventilazione.
Innanzitutto una debita premessa: anche del plank ad orologio esistono diverse varianti, che prevedono la rotazione completa in un senso del nostro corpo – proprio come se noi stessi fossimo una lancetta d´orologio – o che utilizzano un braccio come perno per poi muovere solo il secondo. Naturalmente potete provare entrambe le versioni per capirne la differenze, tuttavia oggi presentiamo quest´ultima in quanto considerata pi´ allenante.
Come si fa
La posizione di partenza è quella classica del plank, eccezion fatta per i differenti punti di appoggio anteriori, che non sono i nostri gomiti, bensì estendendo gli arti superiori diventano le nostre mani, una specie di posizione di push-up molto stretta per intenderci.
Prestiamo particolare attenzione alle dita che devono essere ben distese a contatto col suolo ed altrettanto ben divaricate fra loro: sembra un dettaglio ma giocano un ruolo fondamentale nella ricerca d´equilibrio, non affidiamoci solo al palmo delle mani.
A questo punto spostiamo la nostre braccia in maniera alternata come se avessimo un orologio disegnato sotto di noi, i nostri arti superiori sono lancette che si muovono seguendo una schema ben preciso: il sinistro sulle ore 10, poi il destro sulle ore 2, ancora il sinistro sulle 11 e il destro sull´1, per ritrovarsi entrambe parallele sulle ore 12 e poi andare verso il basso seguendo le ore e cercando di avvicinarci quanto più possibile alle ore 6.
Proseguiamo fino a quando ci è possibile, fino al completo cedimento… questa è una serie.
La difficoltà nel training ad orologio ci spinge a concentrarci al lavoro attivo e dinamico delle nostre lancette-braccia assecondandone il movimento con il corpo, sollevando automaticamente le anche quando le braccia sono ad ore 6 sotto di noi e viceversa; questa tendenza è fisiologica all’inizio e nelle fasi vicine allo sfinimento muscolare, ma deve essere combattuta (innanzitutto) mentalmente e rettificata in maniera progressiva e dinamica con i muscoli del nostro core per mantenere una tenuta dritta per tutta la durata dell’esercizio.