Ok, ok… non cominciate ad insorgere subito. Non è che non sia Kung Fu… cioé, non lo è in un senso ma lo è in un altro. Sapete, il fatto stesso che mi stiate leggendo vuol dire che il mio caporedattore ha deciso nonostante tutto di pubblicare questo post. Egli è infatti un grande esperto di Sanda ed ha alle spalle una buona esperienza di combattente. Se poi considerate che anche gli altri membri del team di Kung Fu Life sono praticanti di Sanda ed alcuni soprattutto di quello, potete immaginare quanto possano aver storto il naso.
Allora perché pubblicarmi? Perché Kung Fu Life (e non mi stancherò mai di dirlo) è sinceramente un luogo di espressione libera delle proprie opinioni. Finché si tratta di commenti dei lettori ai post o agli articoli e mail private ai loro autori, non sembra nemmeno tutta questa gran cosa: figuratevi se potrebbe essere il contrario, ovvero che non si consenta la libera espressione dei lettori. Io intendo invece proprio la “linea editoriale”, che non è di quelle <<Uniformatevi a questo pensiero o siete fuori>>, ma permette una onesta ed autentica presa di posizione personale. È per questo che stimo il coach Cristian Gosti, caporedattore di cui prima. È un esempio del principio di quel Voltaire secondo cui <<Non sono d´accordo con la tua idea, ma darei la vita per lasciartela esprimere>>.
Adesso io non so se darebbe addirittura la vita. Fatto sta che dá spazio ad idee diverse dalle proprie e devo dirvi che non è così scontato che la vita sia poi così più importante di queste ultime. La vita, che se <<Il Sanda non è Kung Fu>> potrebbe essermi a rischio nella prossima lezione a tu per tu con il mio maestro. Beh, non è che mi ammazzi, sicuro… ma magari mi farà sentire qualche gancio “da Sanda” ben affondato (maestro, se stai leggendo non prendere tutto questo come un suggerimento). Anche lui è non solo un esperto di Sanda, ma un pluricampione di questo sport da combattimento.
Ed eccoci al punto, signori. In barba a probabili antipatie vostre e di tutta la gente che ho citato, non demordo: il Sanda non è Kung Fu. E ancora: beh, in realtà dipende. Da cosa? Da cosa intendiamo con Kung Fu.
1) Kung Fu come “abilità conseguita con duro impegno e lunghe fatiche”.
Da questo punto di vista, non c’è dubbio che anche il Sanda possa essere Kung Fu. Come scrive Cristian Gosti, in questo senso però è Kung Fu anche l’abilità di un cuoco, se è veramente bravo e si è impegnato molto e a lungo per diventarlo. Però qui si sta dando al termine un significato non prettamente marziale ma molto più ampio. Infatti, a meno che non siate il cuoco Seagal del film Trappola in alto mare, se vi dedicate 24 ore su 24 a preparare manicaretti è assai improbabile che impariate a combattere. Quindi non è che il Sanda è Kung Fu, perché tutto può essere Kung Fu! Perché Kung Fu è soltanto (si fa per dire) un modo di imparare e diventare abili. Un modo che presuma impegno, grande abilità e dedizione. Nell’antichità come nella modernità: saperci fare nell’hackeraggio dei sistemi informatici è considerato Kung Fu dal Finch “Rat” di The Core, secondo cui <<Il vostro Kung Fu non è abbastanza buono>>, quando si rivolge al Progetto Destiny che ha appena forzato virtualmente.
2) Kung fu come corpus di tutte le arti marziali cinesi.
Nessun dubbio: il Sanda è Kung Fu. Come però lo è il Taiji e per alcuni anche il Qi Gong. Come lo è il Wushu moderno. Come lo è il Wing Chun ed il Wing Tsun. La differenza tra Taiji e Wing Tsun è però sotto gli occhi di tutti e per non notarla dovreste nascondervi dietro alla solita obiezione secondo cui il Qi è lo stesso, la morbidezza è la cedevolezza, il Tui Shou è il Chi Sao etc. Sarà, ma a me Boztepe proprio non mi ci somiglia ad un cinesino che si muove lento e tranquillo.
3) Kung Fu come arte del combattimento non sportivo.
Siamo insomma alla famosa espressione <<Ué, non scherzate: questa roba veniva usata per uccidere in guerra>>. Se quindi il Kung Fu è “il Krav Maga” dei cinesi, non c’è dubbio che il Sanda non vi abbia nulla a che fare. Il Sanda non è Kung Fu più di quanto la Boxe occidentale sia Krav Maga.
Ecco, secondo me il Kung Fu non è solo il nostro punto 3, ma deve esserlo prima di tutti gli altri. Altrimenti è troppo facile. È vero che “se sei non-forma puoi prendere tutte le forme” e quindi se sei nulla puoi diventare tutto con i vari <<Be water, my friend>> inclusi, ma dire che il Kung Fu è tutte quelle cose significa appunto consegnarlo al dominio del nulla. Se è tutto, in realtà non è nulla. Soprattutto se poi uno giustifica l’inefficacia del proprio allenamento dietro alla svalutazione del lato puramente combattivo dell’arte.
In definitiva, se il Kung Fu è una forma di espressione di quel combattimento non regolamentato che serve per difendersi da aggressori determinati ad uccidere, roba “da guerra”, difesa personale “da strada”, etc., non c’è dubbio che il Sanda non sia Kung Fu. Noi del settore ci districhiamo tra punti 1, 2 e 3 e probabilmente chissà quanti altri, ma non dobbiamo dimenticare che le persone cominciano a praticare con ben pochi punti fermi in mente. Un ragazzo/a che decide di intraprendere la pratica lo fa quasi sempre perché ritiene il Kung Fu qualcosa che possa difenderlo. Anche i genitori dei bambini, il cui allenamento è di solito più giocoso che marziale, portano i figli in palestra perché <<Mi piacerebbe che mio figlio imparasse a difendersi>>. Quando poi però gli stessi ti chiedono <<Bene, è da un po’ che pratica. Ci sono per caso delle gare da fare?>>, dietro il desiderio di un figlio campione non si intravede la consapevolezza che se il giovane va in gara, sarà una competizione di Sanda o di Taolu, che non hanno niente a che fare con la difesa personale.
È per questo che io rispondo sempre che la gare ci sono, si, ma non sono della stessa disciplina che studiano i praticanti perché esse ne colgono solo un aspetto molto marginale. Per cui uno può anche avere il figlio campione di forme o combattimento che magari se lo ritrova un giorno tutto ammaccato da una scazzottata con qualche balordo. Secondo voi, adesso, a quel genitore non verrà in mente una roba tipo <<Ma come… proprio tu, pluricampione di questo e di quello…>>, e il tutto non susciterà risatine e prese in giro dei compagnetti più invidiosi del titolo di "compagno che mena" che era stato attribuito prima al povero malcapitato?
3 risposte
non ho capito un tubo …
La solita storia che gli sport da combattimento non servono per difendersi in strada, i soliti sostenitori delle efficaci tecniche dei pizzichi e dei mozzichi. Non ce ne sono balordi che picchiano un pro di boxe se sono da soli e disarmati a meno che non ci sia una grande differenza di peso!!!
Condivido che il Sanda non sia più kung fu ..ne interno che esterno ma uno sport da combattimento .La guardia quando si combatte x davvero diventa automaticamente quella della boxe o Thay e le prese quelle della lotta libera o simili o Bbjj….quando le mazzate arrivano x davvero come nelle mma guardo il caso gli stili di provenienza degli atleti conta ma viene falsato tutto dalla reale necessità e tutto si mischia ma non vedrete mai uno che combatte col wing chun o quello che volete…