Il Kung Fu è una disciplina divenuta arte marziale grazie ad un percorso multidimensionale, caratterizzato da filosofia, medicina tradizionale cinese, Buddismo, allenamento (fisico e mentale) e spiritulitá. Un mix di dottrine con al centro l´uomo. Una ricerca che, nel tempo, si è trasformata in quella che è considerata da molti la "madre" delle arti marziali.
C´é cosí tanto dentro al Kung Fu che dire <<Kung Fu>> non è sufficiente: bisogna specificare stile, lineage, maestro e zona geografica d´origine.
Dentro il Kung Fu c´é l´Oriente che si affida alla spiritualitá, non nel senso religioso del suo significato, bensí come contrapposizione alla razionalitá.
Il pensiero razionale non è innato nell´essere umano: è qualcosa che viene appreso. Ci viene insegnanato ad essere razionali, a pensare al mondo come una collezione di cause e conseguenti effetti, che in qualche modo devono essere tangibili e meglio se misurabili.
La razionalitá ha allontanato l’uomo occidentale da se stesso, costringendolo a rifiutare ciò che non può mentalmente classificare.
Il Kung Fu, che innegabilmente è orientale, ci spinge invece ad accettare cose che "normalmente" ripudieremmo. Ci parla di Qi e di meridiani, ci insegna la morbidezza come arma contro la forza (un ossimoro per la mente razionale che grida <<Se vuoi vincere la forza devi essere più forte!>>), ci dice che dobbiamo essere acqua amico mio….
Il Kung Fu contempla la meditazione (questa sconosciuta), esercizio di allontanamento proprio dalla razionalità, perché per meditare è necessario far fluire i pensieri, farli passare senza seguirli … non bisogna pensare.
Anche in contesti più familiari all’Occidente, come il combattimento, il Kung Fu insegna la spiritualità. Un bong sao, che cede sulla forza sfruttando la sensibilità del marzialista che lo applica, richiede un movimento contro-istintivo, richiede di non ragionare per riuscire a percepire. Più ci devi pensare e più il bong sao non ti viene, ed infatti un buon metodo di allenamento è il lavoro ad occhi chiusi, proprio per enfatizzare le sensazioni a discapito del flusso occhi-mente-movimento, ossia vedo, ragiono e agisco; invece no: sento e mi adatto istintivamente, non razionalemnte.
Il Kung Fu ci riporta la spiritualità che il pensiero razionale non comprende e quindi classifica come roba sperimentale, new age, non scientifica. Ai kungfuisti piace. Sfruttare la forza dell’avversario, tenere il centro, Qi alto e Qi basso. Anche se dobbiamo comunque fare i conti con la distanza che ci separa dall’Oriente pensiero (non razionale) nel quale tale spiritualità affonda le proprie radici. Perchè ancora – diciamo la verità – proprio chiaro non è …
Così assistiamo anche alla nascita delle M.M.A.: Magic Martial Art (vedi articolo sul Numero 9 di Kung Fu Life) con maestri-santoni che stendono le persone senza nemmeno sfiorarle e quando non ci riescono spiegano il fallimento con la mancata predisposizione spirituale dell’avversario.
Il Kung Fu ci riporta la spirtitualità, ma il buon senso, quello, lo non ce lo può regalare nessuno…