Maestro. Chi sei fuori dal tatami?

maestro kung fu panda

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maestro kung fu pandaIn piedi e attenti gli allievi gli si dispongono allineati, pronti per il saluto, per eseguire gli ordini e carpire i consigli di colui che senza ombra di dubbio è il generale dell´esercito. Lui sa, conosce il come ed il perché dell´arte che insegna, segue i dettami della disciplina da sempre e se vuole puó "mettere sotto" chiunque salga sul tatami. È il maestro di Kung Fu.

Shifu (o Sifu) è sinonimo di prestigio. In Cina, soprattutto in quella antica dell´arte marziale tradizionale, è qualcosa che va oltre l´insegnamento delle tecniche: è il padre putativo dell´allievo. In Italia è colui al quale ci si vota per apprendere la disciplina. In ogni parte del mondo maestro/allievo è un rapporto fondato sulla fiducia. Ció che il primo dice il secondo fa, consapevole del fatto che se non dovesse comprendere tutti i motivi che stanno alla base delle esercitazioni è perché non è ancora in grado di vederli, ma il meastro… lui sa tutto.

shifu e tigreQuando l´insegnante sale sul tappeto veste la cintura nera e la responsabilità di leader e spesso gli stessi abiti gli restano sulle spalle anche quando la lezione è finita. Perché in qualche modo e per diversi allievi il maestro significa "guida" anche fuori dagli orari di palestra. È un processo quasi fisiologico al quale ci si espone quando si sale su un palcoscenico: il pubblico ti elegge a punto di riferimento. Non sempre, ovvio, ma non è strano incontrare insegnanti che dispensano agli studenti consigli tecnici sul tatami e consigli di vita fuori dal kwoon.

ip man e bruce leeQuando non insegni, tu maestro, chi sei? Qui in Italia dove campare di Kung Fu è difficile e presumibilmente la maggior parte del tempo non la passi calpestando un tatami… chi sei?
Continui a sentirti Shifu o ti concedi di essere una persona "qualunque"?
Lasci andare l´immagine di te di fronte ai tuoi allievi allineati o te la sei legata addosso perchè senza ti senti nudo?

Cadere in trappola è facile, ingabbiati dal "fascino del maestro". Ho visto insegnanti professare umiltà e farsi servire a tavola durante la pizzata del corso, predicare di svuotare la ciotola per poter apprendere e ostinarsi ad essere tuttologi del niente, salvo poi sfuggire il confronto timorosi di minare l´immagine del maestro che puó "mettere sotto" chiunque.

bruce lee focusEssere Maestro non è facile. L´abilità tecnica è condizione necessaria ma non sufficiente. Essere un buon maestro significa divenire allievo dei tuoi allievi, sapersi spogliare della cintura e dei gradi mantenendo il rispetto di quelle persone che per almeno un paio di volte la settimana corrono in palestra ad allinearsi davanti a te, fiduciosi di una fiducia costruita sull’umiltà tua e loro. Il Maestro non deve sapere tutto… deve conoscere il modo migliore di ammettere di non sapere…

4 risposte

  1. Il maestro di “Kung Fu” NON scende dal tatami e NON ha la cintura nera; se vogliamo parlare di A.M.C. si dovrebbe essere attenti anche ad usare certi termini. Grazie

  2. Non so se la sua risposta sia ironica o meno ma la mia e’ una precisazione sui termini che i miei maestri Shaolin mi hanno neminsegnato. Quando si scrive di A.M.C. tradizionali non si devono confondere le cose e, come scritto, usare termini giapponesi quando si parla di Arti Marziali Cinesi. Quando si scrive si deve pensare a “trasmettere” un tipo di informazione “coerente”
    Tutto qui …

    1. Il commento era ironico in risposta alla tua modalità di commento imperativo con parole in maiuscolo e sentenze su ciò che si deve o non deve fare. La convinzione che la propria opinione sia l’unica esatta è proprio una delle cose che ci ispira post come questo, dove tra l’altro “tatami” e “cintura” sono termini usati per richiamare un’immagine classica di “maestro”, le classiche figure retoriche, poi ovviamente chi legge interpreta a proprio piacimento… è la bellezza di uno scambio libero…
      Buona giornata.

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