Libri – Lo Zen e le arti marziali

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Siamo abituati a pensare allo Zen come a una religione lontana sia temporalmente sia fisicamente dal nostro modo di essere e pensare, alzi la mano chi di noi non associa a questa parola l’immagine di un gruppetto di anziani monaci di qualche poco noto tempio di una sperduta regione montana cinese.
Lo scrittore Joe Hyams in poco più di 130 pagine toglie il velo in maniera semplice, efficace e rivoluzionaria per l’epoca siamo alla fine degli anni settanta – ma molto attuale anche ai giorni nostri su come i due concetti nella loro espressione più alta convivano sinergicamente fra di loro e, soprattutto, pone le basi di come mettere in pratica entrambe le idee nella realtà quotidiana di qualsiasi praticante di arti marziali.
Il fatto che sia un americano a scrivere un libro che tratta argomenti lontani dalla cultura cosiddetta occidentale e per di più in un mondo fatto di migliaia di libri sulla tecnica delle arti marziali può apparire altrettanto contraddittorio e stranire i più tradizionalisti, ma invece si rivela l’arma vincente e la vera chiave di volta: una mentalità di approccio simile alla nostra aiuta molto il lettore e praticante di arti marziali a cogliere l’essenza di questo libro; il punto di vista e le difficoltà a cui andremo incontro cercando di coniugare questi due termini sono le stesse che lo scrit- tore racconta con vivida lucidità per sua esperienza diretta.
La particolarità e la grandezza di questo libro nascono infatti dalle grandi passioni e dalla vita movimentata e attiva dell’autore, di mestiere cronista e scrittore di periodici fra i più pagati e famosi al mondo, ma grandissimo appassionato e praticante di innumerevoli arti marziali quali karate, wing chun, hapkido, aikido, jeet kune do, judo, jujitsu e taekwondo oltre che di sport come tennis e scherma.
L’autore racconta in questo pamphlet suddiviso in tanti piccoli capitoli altrettante piccole-grandi lezioni o verità zen che si rivelano essere i momenti più importanti della sua vita di artista marziale multidisciplinare maturate durante l’arco di tutta una vita; come lui stesso ammette “i conflitti che hanno luogo all’interno del dojo ci aiutano ad affrontare quei conflitti che si manifestano all’esterno”.
La grande forza di questo libro indubbiamente consiste anche nel peso dei maestri che Joe ha avuto la fortuna di incontrare nella sua vita: chi di noi può raccontare di essersi allenato con uno dei primi maestri che hanno portato il karate in America, o con un coreano che ha imparato taekwondo da antichi maestri in un ciclo ininterrotto da generazione a generazione o aver preso lezioni private con Bruce Lee nel vialetto di casa propria?
La forza e l’impatto di questo libro sono tali perché con semplicità e disarmante facilità ci viene spiegato che lo Zen non è nient’altro che il riconoscimento dell’armonia nella vita di tutti i giorni.

Puoi leggere la recensione completa del libro sul primo numero di KUNG FU LIFE

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