Chi non conosce le arti marziali, molto spesso, le immagina come una serie di “mosse” che se applicate correttamente possono permetterci di avere la meglio su qualunque avversario. Tra tali mosse ci sono sicuramente le leve articolari (qin na), ossia quelle tecniche che ci permettono di rompere un articolazione o di immobilizzare un avversario facendogli compiere dei movimenti innaturali che ne limitano la mobilità.
A parte il dire che, ovviamente, le arti marziali non si possono ridurre ad un insieme di tecniche invincibili, per quanto riguarda i qin na, bisogna tenere presente il quando è possibile applicarli.
Molto spesso le leve articolare sono insegnate e studiate su un attacco di pugno, sul quale viene eseguita la tecnica e reso innoffensivo l’avversario; dove con “eseguire la tecnica” significa (in uno dei vari modi possibili) afferrare il braccio (se l’attacco è di pugno) dell’avversario e fargli compiere il movimento innaturale.
Nella realtà una situazione del genere è praticamente inattuabile.
Considerando di doversi confrontare con un avversario che voglia infierire e di conseguenza con qualcuno che non si limiti ad una spinta, ma che vuole andare a segno con i suoi colpi, bisogna considerare che:
- non tirerà un solo pugno; probabilmente attaccherà con una serie di colpi. In questa situazione diventa pressochè impossibile riuscire a bloccargli un braccio. Provare per credere.
- supponendo che si limiti ad un singolo colpo, se vuole andare a segno, non si muoverà con lentezza, ma con veemenza e torniamo al punto 1.
- anche supponendo di riuscire a bloccare l’arto del nostro avversario, difficilmente resterà fermo in attesa di farsi mettere in leva, bensì si dimenerà per liberarsi magari utilizzando braccia e gambe rimaste libere. In questa situazione è molto difficile applicare la tecnica di qin na.
- se l’avversario è forte fisicamente (magari più di noi) tutto si complica ancora di più, ovviamente.
Quindi le tecniche di leva sono inutili? Assolutamente no.
Bisogna però capire quando sono applicabili. Per prima cosa abbandonerei l’idea di applicarle direttamente su un colpo che ci viene sferrato (per i motivi citati prima).
Potrebbero essere applicate, ad esempio, se ci troviamo di fronte ad un avversario che tende ad afferrare più che colpire e se riusciamo a sentire che non è fisicamente più forte e nel contempo rigido. In tal caso è più complesso applicare una leva articolare. Oppure se siamo impegnati nel combattimento a terra. In questo tipo di situazione una leva articolare potrebbe essere la tecnica risolutrice. Sempre ammesso di essere abili ad eseguirla, perchè anche nella lotta a terra riuscire nell’applicazione di un qin na richiede destrezza e conoscenza delle dinamiche di questo tipo di combattimento.
Da tenere sempre presente che è quasi sempre possibile sfuggire ad una tecnica di leva. La modalità è difficile da spiegare in due parole e non è l’argomento di questo post, ma a grandi linee diciamo che assecondando il movimento attivamente è possibile evitare di subire il qin na; di conseguenza il tempo che si ha a disposizione per mettere in leva un’avversario è estremamente ridotto e la tecnica deve essere eseguita in modo fulmineo e preciso.
In conclusione, credo che le tecniche di leva debbano essere studiate da un artista marziale, perchè possono essere l’arma ideale per gestire un avversario sul quale non si vuole inferire più di tanto, magari lo si vuole solo bloccare per calmarlo o per fargli capire che non è il caso che si avventuri in uno scontro. Inoltre è utile conoscerle per evitarle o per gestirle nel caso ci trovassimo ad essere oggetto di un tentativo di leva.
Tutte le considerazioni di questo post vanno intese ovviamente in uno scenario di difesa personale, ossia in una situazione reale di pericolo. Per imparare a comportarsi in tale contesto il modo migliore è simulare durante l’allenamento il più fedelmente possibile le situazioni reali e quindi allenando le difese su attacchi multipli, veloci, prorompenti, efficaci.
Se si riesce ad applicare a queste condizioni allora si può parlare di vera difesa personale.
Voi che ne dite? Pensate sia semplice applicare una leva articolare in ambito di difesa da strada?
6 risposte
Chi pratica arti marziali , se non lo fa bene , diviene più debole e battibile di chi non pratica
é vero … molte volte si ottiene il risultato opposto …
Si tratta di immaginario collettivo derivante dai film di arti marziali… Senz’altro non è facile poter applicare una leva articolare nell’ambito della difesa personale, ma conoscere come e soprattutto QUANDO applicarle, è un gran vantaggio per sbarazzarsi di un avversario poco preparato.