Provando a cercare su Google qualche informazione relativa a gare di Kung Fu si ottengono risultati omogenei, caratterizzati essenzialmente da comunicazioni di associazioni che organizzano eventi, con tanto di pagine Facebook, locandine, regolamenti e mailing list, ci sono gli annunci delle competizioni, ma praticamente nulla relativo al "dopo".
Come sono andate le diverse gare di Kung Fu organizzate sul territorio italiano? E come le hanno vissute gli atleti?
Perché le competizioni "dovrebbero" essere per i partecipanti, per la loro esperienza, per le loro emozioni e per favorire lo sviluppo dell´arte nel territorio.
Le gare di Kung Fu sono eventi che hanno un principio ed una fine per chi vi assiste come pubblico o le vive come organizzatore, ma per chi compete, per i partecipanti, non hanno tempo.
Quando un atleta decide di partecipare ad una competizione intraprende un percorso di crescita che non abbandonerá mai piú.
Un percorso che comincia con la decisione stessa di gareggiare, perché in quel momento si prefissa un obiettivo, una meta da raggiungere in salita e comincia a camminare, allenandosi.
Mentre cammina, cresce.
Affronta le difficoltá di una tecnica, di una sequenza, della preparazione fisica e mentale; e le difficoltá piazzate sulla strada verso il traguardo garantiscono l´evoluzione.
Nell´occasione del campionato interregionale CSEN di Piemonte e Valle d´Aosta (che Kung Fu Life ha patrocinato) ho assistito con molto piacere al progresso dei miei allievi. Dall´esitazione iniziale, che mi ha portato a rendere praticamente obbligatoria la partecipazione al campionato, alla soddisfazione finale e la voglia di partecipare ad un altro evento. In mezzo impegno, concentrazione e soprattutto propensione al miglioramento di tutti gli aspetti che caratterizzano un artista marziale.
Senza dubbio per la mia scuola queste gare di Kung Fu sono andate bene, indipendentemente dai risultati, che sono stati piú che soddisfacenti, ma che per me, da insegnante, sono la ciliegina sulla torta.
Da organizzatore ed arbitro posso peró affermare con certezza che dello stesso benefico effetto hanno goduto tutte le scuole partecipanti. Gli insegnanti appagati dall´esperienza, proprio perché letta come una buona occasione di crescita, sono la prova che la sana competizione fa bene alle arti marziali.
Ma soprattutto gli atleti contenti a fine manifestazione. La loro emozione del pre-gara che si trasforma in grinta durante l´esibizione e sfocia in un sorriso al momento della premiazione. Le gare di Kung Fu viste con gli occhi degli atleti sono un ingrediente che rende piú saportito il proprio Kung Fu.
Non a caso Roberto Sias, presidente regionale CSEN Piemonte e Valle d´Aosta ha dichiarato di voler lavorare per aprire la stagione agonistica del 2018 in anticipo, verso il mese di febbraio, in modo da riuscire a creare piú occasioni di incontro, con sempre piú partecipanti, perché gli eventi, gli stage e le gare di Kung Fu servono e fanno bene.
P.S. I partecipanti ai campionati interregionali di Piemonte e Valle d´Aosta che desiderano acquistare il video personale o le foto della propria competizione posso scrivere all´indirizzo fototeos@gmail.com.