Abbiamo visto, parlando del bastone a tre sezioni, come nell´antica Cina si facesse ampio utilizzo di armi morbide o meglio “snodabili”. Spesso lo scopo di questa tipologia di armi era quello di colpire oltre gli scudi dell´avversario scavalcandoli grazie al loro snodo. L´arma della quale parliamo oggi appartiene a questa categoria ed è la Shao zi.
Costruita in legno duro o canna d´india la Shao zi era composta da due sezioni di differente lunghezza unite per mezzo di anelli di metallo o, nelle realizzazioni più povere, da legacci in cuoio. Una sezione rappresentava il corpo principale ed era lunga circa i ¾ dell’arma mentre l’altra sezione, quella che effettivamente colpiva, poteva essere rinforzata con materiali metallici o con spunzoni per aumentare il suo potere distruttivo. Tipicamente la lunghezza complessiva dello Shao Zi superava di poco l’altezza di chi la maneggiava.
La leggenda vuole che quest’arma sia stata inventata dall’imperatore Song Taizu (Dinastia Song 960 d.c.) abilissimo nel maneggio del bastone. Durante la pratica Song Taizu ruppe il suo bastone preferito e lo aggiustò interponendo tra le due sezioni rotte uno snodo di anelli. Subito Song Taizu si accorse di aver “scoperto” un’arma particolarmente efficace nello scavalcare le difese dell’avversario e da quel giorno la fece utilizzare al suo esercito.
Sicuramente questo tipo di armi venne utilizzato ben prima della dinastia Song seguendo uno sviluppo parallelo a quello del bastone tradizionale.
L’utilizzo dello Shao Zi è incentrato tutto intorno ai movimenti da far compiere all’estremità vincolata e condivide con il bastone buona parte delle tecniche di base. Come già detto una delle tecniche possibili consiste nello scavalcare gli scudi o le difese dell’avversario. Si può inoltre sfruttare l’energia dei contrasti sull’arma nemica per far ruotare l’estremità vincolata e colpire rapidamente dalla parte opposta al contrasto l’avversario. Se lo snodo è abbastanza lungo può, con il giusto movimento, avvolgersi intorno alle armi dell’avversario per disarmarlo.