Nell´,insieme delle armi appartenenti al Kung Fu tradizionale una tra le più eleganti è sicuramente il ventaglio da guerra (Shan). Rispetto al suo gemello “civile”, del quale conserva ogni aspetto funzionale, il ventaglio da guerra è più grande e robusto e presenta sulle stecche più esterne dei rinforzi in metallo. In certi esemplari le stecche sono costruite interamente in metallo e possiedono una punta affilata in modo da risultare efficaci nelle azioni di taglio.
Utilizzato essenzialmente come arma da difesa in passato il ventaglio da guerra venne impiegato in tutta la Cina arrivando, come per molte altre armi cinesi, a diffondersi anche in Giappone dove divenne una tra le armi più importanti e rappresentative.
La grande diffusione del ventaglio da guerra avvenne in virtù del fatto che era l’unica arma ammessa nei palazzi imperiali o in luoghi dove era proibito o poco indicato portare armi. A differenza di altre armi occultabili il possesso di un ventaglio era comunque giustificabile senza grossi problemi, per questo motivo per i nobili e gli artisti marziali che frequentavano questi luoghi possedere e saper maneggiare un ventaglio da guerra rappresentava un grosso vantaggio su potenziali aggressori.
Durante il combattimento lo Shan può passare dalla posizione chiusa a quella aperta con un veloce movimento di polso, cosa che permette di colpire rapidamente nei movimenti di rotazione. Proprio durante queste aperture le stecche e i bordi, se affilati, possono ferire l’avversario. L’apertura può essere eseguita anche per proteggersi da armi da lancio scagliate dall’avversario o per deviare colpi. In posizione “tutto chiuso” lo Shan può essere utilizzato come corpo contundente mirando alle zone più sensibili del contendente, visto il peso ridotto e la scarsa offensività infatti ogni colpo va studiato in modo da massimizzare i danni.