Come ben noto molte armi cinesi derivano da oggetti di uso comune. La frusta, originariamente impiegata per controllare il bestiame, ricade in questa categoria.
Ottenuta intrecciando strisce di pelle bovina o equina intorno ad un anima di corda o di cuoio la frusta ha una sezione che va a restringersi via via che ci si avvicina alla punta.
La lunghezza di questo strumento va da un minimo di 2 metri as un massimo di 4. L’impugnatura può essere in cuoio o in legno.
La frusta può tirare particolari colpi (frustate) grazie alla sua struttura estremamente flessibile. Con il giusto movimento del polso viene a crearsi un onda che percorrendo l’arma e giungendo alla punta acquista una velocità tale da superare quella del suono. Il tipico schiocco che la frusta è in grado di produrre non è nient’altro che un piccolo bang sonico. Questa velocità unita alla piccola sezione che colpisce crea sull’avversario ferite del tutto simili a tagli, con in più un forte effetto di percussione sui muscoli che causa un riflesso (miotatico inverso) di rilassamento istantaneo. Chi è colpito da una frustata all’avambraccio oltre a riportare una ferita più o meno profonda perderà momentaneamente la capacità di presa, cosa che potrebbe portarlo a lasciar cadere un eventuale arma.
I movimenti per colpire lateralmente ricordano molto, per quanto riguarda la rotazione del bacino e delle spalle, la sciabola. Lo schiocco della frusta però viene provocato dal movimento del polso che sul finale ruota assialmente scatenando l’impulso necessario.
Il colpo frontale è molto simile alla stoccata alta della jian (spada tradizionale) ma anche in questo caso lo schiocco è causato dal movimento del polso.
A distanze ravvicinate la frusta può essere usata per parare colpi di armi senza lama e per eseguire tecniche di strangolamento e di leva articolare.
Vista la lunghezza e l’inerzia dell’arma farle cambiare direzione in corsa o sferrare vari colpi consecutivi è molto difficile e richiede in ogni caso movimenti ampi e prevedibili.