Il Miao Dao rientra tra le armi lunghe da taglio a due mani, utilizzata in Cina principalmente durante la dinastia Ming. La lunghezza della lama supera il metro e venti e l´impugnatura è lunga più di quattro palmi in modo da consentire una presa delle mani ben distanziata. La lama è leggermente ricurva ed è monotagliente presentando il filo solamente sul lato convesso.
La sua struttura,ad una prima analisi, ricorderà alla maggior parte degli appassionati di arti marziali la ben più famosa Katana, la spada giapponese per eccellenza. Effettivamente è molto probabile che gli armieri giapponesi presero spunto da questo tipo di armi per la costruzione della Katana.
Il Miao Dao ebbe il suo periodo di massima diffusione quando venne utilizzato per difendere le coste dagli attacchi dei pirati giapponesi durante la dinastia Ming (1368-1644). Fu probabilmente durante questi scontri, che avvenne il “passaggio tecnologico” tra le due popolazioni che ispirò i giapponesi alla costruzione della Katana. A prescindere da questo particolare utilizzo negli scontri sulla terraferma, grazie alle sue grandi dimensioni il Miao Dao veniva principalmente utilizzato per falciare la cavalleria durante la carica.
Le tecniche di maneggio sono molto simili a quelle che si usano con le grandi sciabole a due mani, ovvero movimenti fluidi e circolari per sfruttare i la rotazione del bacino. Il movimento dei piedi è importantissimo per evitare di sbilanciarsi vista l’inerzia della lama. I colpi sono potenti e mirano a falciare l’avversario, per far questo l’arma viene impugnata con le mani molto distanziate in modo da avere un grande braccio di leva durante i fendenti. Si possono eseguire, grazie alla conformazione della punta, efficaci affondi in grado di penetrare la maggior parte delle corazze.
Non è un arma agile adatta ai colpi di fino, ma nell’ottica di fare il massimo danno con il primo colpo difficilmente il Miao Dao può avere rivali.