La più grande lezione dalle arti marziali

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greatest lesson from martial arts
Immagine da www.malineage.com/greatestlessons

Qualche settimana fa attraverso la pagina facebook di Kung Fu Life, la nostra redazione è stata contattata da Tim Johnson di Martial Arts Lineage Project che ci ha chiesto di contribuire ad un progetto molto interessante, un libro intitolato “The greatest lesson from the martial arts“, la più grande lezione dalle arti marziali. Il contributo consisteva in un testo che raccontasse la più grande lezione ricevuta dall’arte marziale praticata, l’insegnamento che ha migliorato la propria vita e che potrebbe fare lo stesso con la vita degli altri. Praticamente la naturale evoluzione della nostra rubrica Vivere di Kung Fu. Il team Kung Fu Life mi ha nominato “scrittore” di tale testo, che alla fine è stato selezionato e sarà pubblicato nel libro.
Di seguito condivido alcuni passaggi.
E tu … cosa ti ha insegnato la pratica del Kung Fu? Dillo nei commenti di questo post.

Dopo venticinque anni di pratica di Kung Fu, di cui gli ultimi quindici di insegnamento, rispondere a questa domanda è come guardare un autoritratto e cercare nella tela il tratto che più di tutti mi somiglia. Si deve andare a ritroso nel tempo, ritornare alla tela bianca e ripercorrere l’opera, rivivendo ogni pennellata e cercando il momento che ha dato all’immagine la propria espressione. Nel mio caso l’istante da fissare è quello in cui ho capito che il pittore non trasferisce sulla tela soltanto linee di vernice, ma anche l’energia che utilizza per ideare e tracciare quelle linee.
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Imparare a sentire e gestire il Qi è stato senz’altro l’addestramento che mi ha consentito di guidare la mia esistenza nella direzione che io ho scelto.
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L’arte esprime se stessa. Ogni gesto compiuto dal ballerino è danza, ogni nota suonata dal compositore è musica, ogni pennellata del pittore è pittura. Ogni movimento dell’artista identifica la sua arte. I movimenti dell’artista marziale, invece, hanno bisogno di principi filosofici per essere interpretati come arte. L’atomo dell’arte marziale è il pugno, l’elemento base. Eppure tirare un pugno non è arte. Tuttavia se lo stesso pugno è eseguito da un monaco Shaolin, in grado di convogliare in un solo gesto il proprio Qi, i principi dello stile e più di mille anni di storia marziale, senza dubbio si assiste all’espressione di un’arte.
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Il percorso dell’artista marziale, però, è strettamente legato alla comprensione del Qi. Non si può fare davvero arte marziale senza immergersi nella propria energia.
Imparare a sentire il flusso dei meridiani (canali energetici del corpo) mi ha condotto verso la comprensione dell’idea di equilibrio attraverso i concetti di polarità e di yīn e yáng.
Ho capito come ogni cosa in natura tende all’equilibrio per essere in salute e così fa il corpo umano, da un punto di vista fisico, mentale e spirituale. All’idea di equilibrio è legato un concetto fondamentale dell’arte marziale e dalla vita: il centro.
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Se si desidera essere efficaci è necessario eseguire le proprie tecniche esprimendo e conservando centro ed energia. Vale nell’arte marziale come nella vita.
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Se perdo il mio equilibrio e cado devo capire quale è stato il mio movimento sbagliato e ritrovare la direzione verso il centro.
Per il dolore di un colpo subito posso incolpare il mio avversario che ha eseguito la tecnica o me stesso per non aver applicato i giusti principi di difesa. Sta a me scegliere la via, decidere se avvicinarmi o allontanarmi dal centro.
È la più grande lezione che ho avuto dalle arti marziali.

Se ti va condividi “la tua lezione” nei commenti a questo post.

Una risposta

  1. A parte la forma fisica e l’attrazione per questo modo vastissimo direi che negli anni il kung fu mi ha insegnato a rapportarmi con persone diverse (nel carattere e cmq nel senso generale del termine) non solo sul tappeto, ma anche nella vita e nel quotidiano. Mi ha insegnato che gli esami non finiscono mai. Mi ha insegnato che c’è sempre una persona che potrebbe “insegnarti” qualcosa. Mi ha insegnato il rispetto verso il prossimo. Mi ha insegnato a prendere…sempre e cmq…..una posizione. Potrei andare avanti per una mezz’ora…..ma in una parola mi ha insegnato e tutt’ora lo fa a VIVERE!

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