Qual è il livello del Kung Fu italiano?
È una domanda ricorrente nelle diverse interviste che abbiamo realizzato. L´ultima in ordine di tempo è quella a Christian Kang Bachini al quale è stato chiesto come è visto il Kung Fu italiano in Cina. Christian, che oramai è cittadino cinese quanto italiano e che lavora nel cinema marziale cinese, ha dato una risposta emblematica: <<Semplicemente non è visto…>>. Per i cinesi non esiste altro Kung Fu al di fuori di quello cinese.
È una risposta che mi ha colto di sorpresa. Mi sarei aspettato un atteggiamento piú aperto da parte dei padri fondatori del Kung Fu, che sono noti per la loro storica e culturale tendenza a nascondere l´arte piú che a mostrarla, ma che negli ultimi anni sono anche divenuti esportatori del loro sapere marziale in tutto il mondo. Dagli spettacoli dei monaci Shaolin, agli stage aperti a tutti, fino alle investiture di maestri discepoli trasformati in unici abilitati a diffondere il verbo si direbbe che i cinesi abbiano deciso di aprire i confini del loro Kung Fu. Probabilmente, peró, continuano a ritenersi gli unici in grado di padroneggiare la "vera" arte e ció che fanno "gli altri" non è vero Kung Fu.
Un po´ come noi Italiani che quando siamo all´estero andiamo a cercare le pizzerie per mangiare qualcosa di familiare alla nostra cucina, anche se la vera pizza la sappiamo fare solo noi. Cosa ne pensa un italiano della pizza tedesca, inglese, cinese? Non è vera pizza. La vera pizza è quella italiana e magari quella napoletana. Tuttavia quando in terra straniera vediamo l´insegna "pizzeria" ci sentiamo sollevati: il rischio di una pizza di cattiva qualitá è preferito al rischio di non sapere cosa si sta mangiando.
I cinesi hanno scelto di esportare qualcosa del loro Kung Fu in Italia, salvo poi non considerare "Kung Fu" ció che si fa in Italia. Mi sento ingannato e spontanea sorge una domanda: <<Ma allora tutti quei maestri investiti dell´onore di essere gli unici referenti italiani dello stile del famoso maestro cinese?>>. Se tu maestro cinese proclami il maestro italiano tuo allievo come unico referente del tuo stile in Italia sarai ben consapevole che lui insegnerá il tuo stile in Italia? E allora se pensi che il Kung Fu in Italia non sia vero Kung Fu… cosa gli hai insegnato?
La risposta potrebbe trovarsi in quel "unico" che tanto piace al maestro italiano discepolo. È lui l´unico che fa il vero Kung Fu, gli altri non insegnano la vera arte. Ecco perché in Italia non c´é il vero Kung Fu. Tuttavia, i discepoli italiani di maestri cinesi sono una multitudine e tutti si dichiarano gli unici detentori del vero sapere, e supponendo che costoro abbiano diversi allievi ai quali trasferiscono tale veritá, si puó presumere che negli anni il vero Kung Fu sia stato ampiamente diffuso in Italia, al punto da esserci guadagnati la considerazione cinese.
Se cosí non è allora ha ragione Sergio Iadarola, che nell´intervista con Kung Fu Life ha affermato <<Quando voglio mangiare la pizza vado a Napoli, non la vado a mangiare ad Amsterdam e per avere un pezzo di cultura cinese vado in Cina…>>. In questo caso dobbiamo rassegnarci a non sapere il vero Kung Fu a meno di non trasferirci per qualche tempo in Cina, che è esattamente ció che hanno fatto i suddetti unici maestri italiani referenti… e allora ritorniamo al punto di partenza…
Forse il Kung Fu è davvero qualcosa di eseguito con abilitá e puó trovare casa in qualunque parte del mondo; in fondo esistono pizzerie cinesi dove si mangia un´ottima pizza.
Una risposta
La sede più vicina in Calabria qual è?? Mi piacerebbe imparare il kung fu grazie