Chi più chi meno siamo un po’ tutti dei fashion victim…
Così come credo che il mondo del fitness e dello sport in generale sia in particolar modo legato alle mode.
In primis l’abbigliamento: un po’ tutti abbiamo notato frequentatori di palestra vestiti in maniera bizzarra – eufemisticamente parlando – da quando in televisione è esplosa la trasmissione televisiva “Amici”. Ma non dobbiamo guardare così lontano e pensiamo a certe palestre dove si pratica Sanda o sport da combattimento: recentemente mi è capitato di sentirmi a disagio… per la serie “se non sei griffato Leone dalla testa ai piedi come Petrosian non sei nessuno”.
Eppure ricordo ancora le saggie parole di un mio compagno di allenamento Alessandro – ora cintura nera di Tang Lang – che mi raccontava che in Cina i maestri anziani non cambiavano mai la propria divisa di allenamento proprio per far notare la loro lunga pratica ed esperienza nel Kung Fu.
Poi sempre in tema di mode e palestre il discorso può diventare anche più ampio e mi vengono in mente “le novità dell’anno”, come il crossfit esploso negli ultimi anni (soprattutto in America) e la recentissima mania dello Zumba.
Ma torniamo a bomba alla nostra rubrica e a un esercizio in particolare. Negli ultimi mesi in palestra ho notato questo fenomeno: vedo tantissima gente allenare addominali facendo crunch ai cavi; noto addirittura molti “castelli” e lat machine utilizzati più come vere e proprie postazioni per l’addome che per allenare schiena e braccia.
Passatemi la cattiveria e la provocazione, ma noi di Kung Fu Life abbiamo pochi peli sulla lingua: credo che al di là della moda, una forte componente sia la comodità di poter “lavorare” tranquillamente da seduti invece che sdraiati in tappetini “spezzaschiena”, su una panca, appesi a qualche attrezzo o a una sbarra.
Nelle palestre più moderne dotate di efficaci abdominal machine (macchina di per sé efficace come esercizio complementare nella nostra routine) questo concetto di faticare con il massimo comfort possibile è portato all’esasperazione e chiunque può notare che più che essere utilizzata come stazione accessoria per allenarsi questa macchina sia diventata uno dei punti di ritrovo più gettonati da tutti quelli che hanno voglia di far chiacchiere da bar in sala pesi (fateci caso la prossima volta che entrate in palestra).
Tuttavia personalmente ritengo che i crunch ai cavi eseguiti in ginocchio permettano la massima escursione utile per una serie di addominali volendoci aggiungere un po’ di carico supplementare, cosa che a noi maschietti piace sempre.
Quindi corriamo ad accaparrarci il tappetino più morbido che troviamo in palestra, pieghiamolo in due e afferrando saldamente i cavi mettiamoci lentamente in ginocchio al castello. Può darsi che per certe macchine i pesi sbattano per una mancanza di escursione del cavo, quindi valutiamo quale sia la posizione migliore se di fronte al cavo o di spalle ad esso.
A questo punto posizioniamo idealmente il cavo considerando che la sua metà deve coincidere con la nostra spina dorsale alla base del collo, stringendolo stabilmente per creare una situazione di equilibrio e contraiamo volontariamente l’addome e tiriamo verso il pavimento.
Teniamo l’attacco in posizione orizzontale e davanti alla fronte e tiriamo lentamente nella direzione del tappetino.
Se per alcuni l’escursione di questo esercizio è toccare con la testa il pavimento, io mi concentro sulla mia personale percezione di massima “spremitura”.
Il segreto sta nel mantenere i muscoli contratti durante tutto l’arco di movimento e anche quando riportiamo il peso alla posizione iniziale.
Magari all’ultima serie terminiamo la routine con una contrazione isometrica senza carico prima di fare un po’ di stretching. In questo esercizio per la fase concentrica non è richiesta un’eccessiva velocità ed esplosività di esecuzione, anzi…
Idealmente il concetto da perseguire è letteralmente “spremere” gli addominali, io mi aiuto con questa stramba idea e visualizzo questa immagine quando eseguo questo esercizio.