Kung Fu estremo. Una risata ci seppellirà?

jackie chan

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jackie chanIl Qi: esiste davvero oppure è una mera finzione? Il Jeet Kune Do: siamo sicuri di aver inteso le reali intenzioni di Bruce Lee? Il Kung Fu tradizionale: è realmente efficace oppure è solo una pantomima “marziale”? Il Sanda è o non è Kung Fu? Come posso fare per allenare i miei addominali per farli diventare come quelli di Bruce Lee? Aaaaah… quante domande che ci siamo fatti. In più di tre anni di esistenza, Kung Fu Life ne ha tirate fuori di cotte e di crude. Questioni spinose, che molto spesso hanno dato origine a diatribe infinite, alcune anche abbastanza furiose. Roba che ci sono arrivate delle velate minacce (anche un poco ridicole), non so se mi spiego, solo perché abbiamo espresso un’opinione. Ci mancava ancora la lettera nella cassetta della posta dove, invece del proiettile, ci facevano trovare dei Nunchaku.

cetto la qualunquePerché? Perché dove ci sono giochi di potere si fa una gran fatica a tollerare l’esistenza di un po’ di senso dell’umorismo. Guardate in politica, dove se fai satira devi fare attenzione che non ti caccino dalla TV. Solo che in politica il gioco di potere è sotto gli occhi di tutti: è proprio di gente al potere che si parla. Nel Kung Fu, invece, è tutto silenziosamente “sotterraneo”. È una di quelle robe che tutti percepiscono chiaramente: un insano orgoglio, una competizione in cui si tira acqua al proprio mulino gratuitamente. Fai Tang Lang? E allora comincia a “difendere” il tuo Maestro, che deve uscire chiaramente vincitore dal “combattimento verbale”. Non importa come: il fine giustifica i mezzi. Vincitore lui, vincitore il suo stile. E quindi il "tuo" stile. Peccato che un mezzo eletto per raggiungere tal fine quasi sempre non è tanto decantare il Tang Lang o chi per lui, quanto più smerdare gli altri fino al midollo.

bruce leeInsomma giovani: ci si prende un po’ troppo sul serio. E così si rischia di perdersi la luna guardando il dito che la indica. E guai se il dito in questione è un satirico dito medio: eresia. Roba che nemmeno la Chiesa e la religione in generale. Tradizionalismo si, ma addirittura integralismo marziale? Fanatismi campanilisti? Dinamica sotterranea, si è detto. Di quelle che tutti sanno che c’è, ma il primo che infrange l’ipocrito velo di Maya viene bollato <<Ma cosa dici? Le arti marziali sono veicoli di rispetto, valori, libertà, espressione di sé, etc.>>, fino ad arrivare alla maestosa strumentalizzazione di taoismi e buddhismi vari. Che se ti metti in bocca gli orientalismi vuol dire che sono gli altri gli attaccabrighe. E intanto però nei dojo, kwoon e ring non si fa altro che parlare male degli altri. Se poi sono "altri" tipo federazioni, associazioni o scuole potenzialmente rivali… apriti cielo. Fischiano le orecchie di mezzo mondo.

Ogni tanto, una risata non guasterebbe. Siamo abituati a prenderci così sul serio che se per caso qualcuno profana la memoria di un Bruce Lee o di un Wong Fei Hung (e naturalmente di un eventuale Doc Fei Wong), non si nota nemmeno l’evidente ironia che male non fa. <<L´ironia ci salverà>>, accenna Dylan Dog (N° 46, Inferni 1990). È quindi una cosa paradossalmente piuttosto seria, aggiunge il suo assistente Groucho facendo il verso al presidente Churchill. Serietà, si è detto, ma non seriosità: che la seconda non è precisione e lena al lavoro come la prima, ma vere fette di salame sugli occhi.

dylan dogSi è però parlato di ironia e non di sarcasmo. "Sarcasmo" è letteralmente "lacerare le carni" (la nostra fidata www.treccani.it). Un’ironia pungente e volta al colpire dolorosamente, spesso rivolta con odio e con lo scopo di umiliare. Se vi mettete a postare video di sfida in cui prendete a parolacce gli altri praticanti, li invitate a venire a fare a botte da voi per dimostrare loro che non sanno fare nulla, gli consigliate di mettere via le armi e usare la carta igienica non siete per nulla ironici. Anzi: siete un ulteriore deriva di quel già citato prendersi eccessivamente sul serio. La provocazione è qui non al servizio di un tentativo di alleggerire un po’ gli animi. Al contrario: è funzionale ad accenderli ancora di più per innalzare se stessi umiliando gli altri.

shaolin soccerDiversa è la ben più sana "ironia", che vogliamo qui intendere come un "deridere bonariamente affermando il contrario". Pirandelliano sentimento del contrario: dico una cosa perché il contrario afferma molto più eloquentemente ciò di cui il contrario è. <<Hu, questo tizio è un killer…>>, detto di un santone che vuole farmi credere di riuscire a colpirmi senza toccarmi, e ovviamente alla mia richiesta di una dimostrazione in cui sia io a fare la prima mossa rifiuta con un premuroso <<Mi raccomando stai fermo>>. Non si vuole umiliare nessuno, le intenzioni sono più che altro quelle dello stimolo alla riflessione. E soprattutto: il porre attenzione al fatto che fare arti marziali può essere si questione di vita o di morte, ma non senza misura. Un sorriso alla morte viene fatto anche dai malati terminali, direi che anche noi marzialisti possiamo riservare la seriosità del salvarsi la vita ai momenti più applicativi e naturalmente alle eventuali aggressioni reali.

Ma a far due chiacchiere, ragazzi… su: cuor leggero. Minacce, insulti, carta igienica… andiamo. Per forza poi uno non si raccapezza su cosa sia vero e cosa no, cosa sia bonaria ironia e cosa cattivo sarcasmo. A far la differenza saranno le intenzioni? Quasi sempre si. Non sempre una risata ci seppellirà.

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