Chi pratica Kung Fu conosce bene la traduzione del termine accettata quasi all´unanimità dagli addetti ai lavori:<<Esercizio eseguito con abilità>>. Al di lá delle sfumature sintattiche della traduzione stessa il concetto è che fare Kung Fu significa “fare bene”. Se pratichi Kung Fu stai eseguendo qualche esercizio con abilità… e ogni volta che fai qualcosa mostrando abilità stai facendo Kung Fu.
È una caratteristica che distingue l´arte marziale cinese dall´arte come è comunemente intesa. Danza, pittura, musica, etc. richiedono l´espressione dell´abilità all´interno dei confini della disciplina. Per fare musica devi suonare o cantare, per fare danza devi ballare, per fare pittura devi dipingere o disegnare, ma per fare Kung Fu ti “basta” palesare maestria nei gesti.
Se hai talento nell´arte culinaria, mentre cucini fai Kung Fu. Non a caso il termine che oggi identifica la disciplina marziale cinese fu inizialmente utilizzato per esprimere l´abilità dei cuochi.
Spesso pratichiamo Kung Fu senza saperlo. Ogni volta che richiamiamo i nostri talenti per rendere i gesti delle capacità ci possiamo definire praticanti. Se tali gesti si esprimono nell´ambito marziale diventiamo kungfuisti nell´accezione nota del termine. Tuttavia in questo caso dobbiamo fare i conti con i vincoli di tecnica, filosofia, esecuzione e pensiero dettati dallo stile, perchè il Kung Fu “marziale” è caratterizzato da infiniti stili che derivano da altrettante famiglie, scuole, maestri o leggende che li hanno generati e che spesso imprigionano l´arte e gli artisti nelle gabbie d´oro dei dettami che li identificano.
Inoltre, spesso, gli esponenti o praticanti dei singoli stili sono in conflitto tra loro, allo scopo di decidere chi fa meglio cosa, chi è più efficace, chi è più originale, chi è il miglior maestro o semplicemente quello più conosciuto, come se reputazione facesse rima con capcità. Intanto l´arte si perde tra le parole e sparisce dietro il nome che identifica, ma soprattutto distingue, l´uno dagli altri. <<Io non faccio lo stile X, faccio lo stile Y che deriva da Z che è il vero stile, perchè gli altri sbagliano a pensare che … >>.
E l´arte dov´è? Dove sono le abilità che caratterizzano l’esercizio?
Filosofia di Kung Fu Life è mettere l’arte al centro, quindi è naturale che tendiamo a spostare a lato le diatribe di vanità e gli interessi commerciali, per cui mi viene facile invitare i kungfuisti a sbirciare quei protagonisti delle altre arti che nei gesti, nelle note, nei tratti su tela o semplicemente tra i fornelli, esprimono loro stessi per il gusto di farlo, senza preoccuparsi di classifiche di abilità o notorietà. Così illuminano l´ingegno e l´arte nel proprio nome si mostra invece di nascondersi.