Come la maggior parte degli sport anche il Kung Fu richiede una divisa.
Nel calcio, nella pallavolo, nel basket… ogni squadra è identificata da un proprio colore, da un logo che la distingue dalle altre, un tipo di abbigliamento, insomma, che dia subito il messaggio a chi osserva da fuori dell’appartenenza ad un gruppo.
Il Kung Fu, e le arti marziali in genere, sono discipline più individualiste rispetto agli sport che ho citato, ci si allena in gruppo ma non si può parlare di “squadra”.
Come disciplina marziale però è richiesto un tipo di abbigliamento che, oltre ad accomunare tutti coloro che praticano nella stessa scuola, sia adeguato al tipo di movimenti ed esercizi che vengono svolti.
Un ciclista professionista non indossa certo pantaloni e maglia larghi, allo stesso modo una ballerina di danza classica non può muoversi agilmente con delle scarpe da ginnastica…
Analogamente ci sono degli indumenti che sono più o meno pratici per svolgere una lezione di Kung Fu.
I bambini, soprattutto in età da scuola elementare, hanno meno difficoltà ad accettare l’utilizzo della divisa, abituati nella maggioranza dei casi al grembiule scolastico.
Bisogna comunque riuscire a passare loro il messaggio che il tipo di abbigliamento che hanno sul tappeto è importante quanto l’impegno che metteranno nella lezione.
Dei pantaloni di una tuta qualsiasi possono andare bene le prime lezioni, quando ancora si deve prendere confidenza con l’ambiente e con il tipo di lavoro che si svolge.
Poi però possono diventare un ostacolo limitando i movimenti e spesso si rivelano meno resistenti di quelli della divisa, strappandosi senza rimedio nel bel mezzo di una ma bu!
Per la parte superiore della divisa ci sono diverse possibilità, alcune scuole utilizzano la casacca del kimono, altre si limitano ad utilizzare una t-shirt uguale per tutti, solitamente col logo della scuola.
Anche in questo caso è un segno di serietà della scuola/palestra se tutti i bambini (ma anche gli adulti) sono uniformi tra loro, senza magliette di Homer Simpson, Spiderman o (può capitare) della squadra di calcio della quale fanno parte.
Altro punto importante è la cintura.
Una volta conquistata, dopo aver lavorato sodo e con impegno per tutto l’anno e dopo aver sostenuto un esame per verificare i propri miglioramenti e le capacità acquisite… perchè poi lasciarla a casa?
C’è il famoso detto che “la cintura serve solo a reggere i pantaloni”, e non è del tutto sbagliato.
Ma all’interno di un corso di arti marziali una cintura identifica un riferimento per i compagni, oltre che per l’insegnante.
Un nuovo iscritto vedendo un corso con cinture blu, verdi, arancioni, gialle, riesce ad individuare il suo posto nella gerarchia sul tappeto, sapendo a chi rivolgersi per avere chiarimenti, chi seguire e a sua volta a chi può essere d’aiuto.
Non è un indice di chi sia più bravo, ma di chi ha compiuto un percorso maggiore nell’arte marziale.
Immaginiamo di dover scegliere noi un corso di Kung Fu, fare una lezione di prova e trovarci davanti altre persone, alcune in divisa, altre in tuta e scarpe da ginnastica, altre con mezza divisa ma magari la maglia di un gruppo musicale….poi facciamo una seconda lezione di prova in un corso nel quale da subito riusciamo a vedere chi è cintura rossa, chi blu, chi come noi è all’inizio…
Dove vorremmo iscriverci?
La divisa che indossiamo sul tappeto è il nostro biglietto da visita.
Per ultima cosa è bene menzionare orecchini, ciondoli, bracciali, anelli, ecc.
Spesso non ci si fa caso, ma tutto ciò che indossiamo quando si fanno arti marziali deve essere fatto in modo tale da non farci male e non far male ad un compagno quando ci si allena.
Un bracciale di metallo, una collanina, degli orecchini, possono impigliarsi e rompersi, possono venire strappati anche in modo involontario, possono provocare piccoli traumi che sicuramente è meglio evitare.
Non solo quando si lavora a coppie, dove è fondamentale poter provare le proprie tecniche senza rischiare di strappare un orecchio al compagno o lasciargli il segno di un anello in fronte, ma anche quando si lavora singolarmente bisogna fare attenzione a non indossare nulla che possa ferirci.
Quindi a inizio lezione, come parte integrante della divisa, bisogna togliersi ogni “extra” di dosso, e l’allenatore deve assicurarsi che tutti lavorino in sicurezza.
Finito l’allenamento, usciti dal tappeto, ogni ragazzino potrà tornare a manifestare le proprie preferenze calcistiche, a sfoggiare i braccialetti di moda e ad indossare ciò che più gli piace!