Inganno. Strategie per la vittoria

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ingannoSiamo abituati a dare alla parola inganno un significato negativo, inteso per lo più come menzogna, con finalità lesiva per qualcuno. L´inganno però può avere anche una valenza diversa.
Sun Tzu ne L´arte della guerra afferma che una delle strategie per ottenere la vittoria in battaglia sia la dissimulazione dei propri intenti, non solo verso il nemico, ma anche verso il proprio sovrano e verso il proprio esercito.

sun tzu inganno<<La guerra è arte della dissimulazione. Pertanto, cela la tua abilità mostrandoti inetto;>>

<<Sii pronto, ma mostrati impreparato e, se sei vicino, dá l’impressione di stare lontano e viceversa.
Se i tuoi nemici sono avidi di profitto, tentali; quando il disordine prevale tra i loro ranghi, soggiogali; se mostrano compattezza predisponiti ad affrontarli; se sono troppo forti, evitali.
Se sono iracondi, stuzzicali; se sono umili, alimentane la presunzione; quando le loro truppe sono riposate, sfiniscile; adoperati per sciogliere alleanze a te contrarie, attacca quando i tuoi nemici non sono pronti ed esci allo scoperto cogliendoli di sorpresa.
>>

inganno strategiaUn’abile stratega tiene per sé i propri piani, non si appoggia a terzi né rivela le proprie mosse.
L’inganno diventa un mezzo per dare all’avversario meno appigli possibili, in modo che non riesca a capire la tattica scelta e non abbia possibilità di prepararsi ad una difesa efficace.

tanglang monacoIl Kung Fu è ricco di esempi di questo tipo di “finzione” per indurre l’avversario ad aspettarsi una tecnica e subirne un’altra, mi vengono in mente lo stile della mantide religiosa, il Tan Lang, che tra i suoi princìpi ha proprio l’andare in una direzione per colpire in quella opposta, oppure lo stile dell’ubriaco, che alterna movimenti apparentemente privi di stabilità ed energia a colpi ben mirati.

ingannoProviamo ad uscire dal Kung Fu, anzi proviamo a spostare il Kung Fu nel nostro quotidiano.
Allora possiamo pensare all’inganno, alla dissimulazione, suggeriti da Sun Tzu non come ad una viltà nei confronti del malcapitato di turno, ma come ad un’autentica strategia per affrontare le nostre personali battaglie.
Non dobbiamo scomodare lo stratega cinese per sapere che mostrarci troppo deboli o al contrario troppo sicuri di noi stessi può aprirci una bella strada verso la sconfitta, magari proprio per mano nostra. Nascondere il proprio timore o la propria agitazione per una situazione e assumere un atteggiamento neutro, se non addirittura rilassato, potrebbe fare la differenza tra successo o insuccesso, ad un colloquio di lavoro così come sul lei tai.
Cercare di vendersi bene al capo, al cliente, provando ad individuarne i punti “deboli” e procedere con maggiore consapevolezza di quali siano le corde giuste da toccare.

inganno mascheraL’inganno poi, nell’accezione che gli stiamo dando, non si rivolge solo verso gli altri ma anche verso noi stessi. Avete mai sperimentato l’ “effetto placebo”? Vi siete mai convinti, ingannandovi, che un’azione o un oggetto avessero effetti positivi su voi stessi?
Attenzione però a non farsi prendere troppo la mano, un buon stratega (e noi siamo strateghi della nostra vita) sa guardare lo scenario che gli si presenta con oggettività: se il nostro avversario, ideale o non, risulta realmente più forte di noi, è giunta l’ora di cambiare tattica o cambiare strada.

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