Il test del pugile

Argomenti del post

Muhammad Ali

  • «Una volta le ho prese da un pugile… 5 anni di Wing Chun buttati al vento».
  • «É la pura verità [intendendo la frase precedente, ndr] … e poi dicono che il Wing Chun sia efficace e che studi la biomeccanica del corpo…»
  • «Ti parlo da karateka: secondo me affrontare un pugile a distanza ravvicinata e quasi un suicidio …»
  • «Onestamente credo che affrontare un pugile sulla corta distanza sia un po’ da matti [parlando del Wing Chun, stile di Kung Fu a corta distanza per eccellenza, ndr]».

Queste sono solo alcune delle frasi che ho trovato leggendo qua e là sul web. Trattano di un argomento particolare, un vero e proprio mito, una leggenda: Il praticante di Wing Chun che, dopo anni di allenamento, incontra un pugile che lo ammazza di botte (in amicizia, si intende) e così smette, deluso e sorpreso dall’inefficacia di un’arte che si vuole per antonomasia efficace. Come se si dicesse: «Ma come… dopo anni di arti marziali da strada, sezioni di Chi sao su pugni, gomiti, palmi, tagli, finger jab e poi anche il Chi gerk con le gambe, calci e ginocchiate, arriva questo qua con tre pugni e mi stende subito… Dopo aver studiato come portare colpi mortali, come i finger jab agli occhi, i calci ai genitali, le gomitate sulla nuca, il pugno al plesso solare, i faak sao alla gola…questo qui che invece studia solo come fare punti su un ring, mi stende…»

mike tyson pugileVoglio riportare altre frasi:

  • «La boxe non è limitata di gambe, anzi! Quando un pugile impara ad usare la propria distanza e i suoi tempi, non riuscite ad avvicinarvi tanto da dargli un calcio [parlando del fatto che il pugile avrebbe le gambe come punto debole: i calci, ndr]».
  • Sullo stesso argomento: «Il loro [dei pugili, ndr ] unico punto debole sarebbero le gambe, "sarebbero" perchè avendo un buon footwork non è facile colpirle».
  • «Eludere un buon uno-due è una delle cose più difficili in assoluto, ed è ancora peggio contro un pugile per il quale l’uno-due è pane quotidiano. In questo caso è pure raffinato dalla tecnica nel portare i colpi».
  • «Tutti i Wing Chun man con cui ho incrociato le mani erano poca cosa in confronto a certi combattenti che mi sono trovato davanti, anche se sportivi».
  • «Personalmente la vedo in maniera diversa. A mio avviso un buon praticante di Muay thai, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, che si sia allenato duramente e costantemente per cinque o sei anni ed abbia fatto un po’ di agonismo, è fuori portata per qualunque praticante di Wing Chun. Qualunque».
  • «[Negli sport da combattimento come boxe e Thay boxe, ndr] si da’ per scontato che tutti i punti di riferimento che hanno raggiunto i vertici (Buakaw, Tyson, Rutten, etc.) siano esseri umani che hanno perso i loro match e sono arrivati dove sono arrivati, come tutti, pigliandosi una marea di botte e finendo culo a terra un sacco di volte. In altri casi [le arti marziali tradizionali, ndr] ci si trincera dietro al Maestrone leggendario e invincibile, ai duelli stile film di Hong Kong e a legioni di teppisti battuti per strada dal supermaestro di turno».

Questa storia del pugile che diventa un incubo per un praticante di Kung Fu, addirittura di Wing Chun, è cosa nota. Almeno a me, che chiamo questo mito “Il test del pugile”. Ho praticato un po’ di pugilato prima di darmi alle arti marziali e sono convinto che il timore riverenziale verso i boxeur sia più che giustificato. Molte arti marziali sono vergognosamente all’oscuro di cosa sia un uno-due, del fatto che possa muoversi anche l’avversario. Senza contare che la difesa dai ganci è praticamente assente in diversi stili. È molto importante non finire per dare ragione a queste opinioni, che il web mi perdonerà di avergli rubato. Come è possibile? Se continuiamo a fare come se questi straordinari combattenti (boxeur, thaiboxer, kickboxer) non esistessero e rimaniamo chiusi nel nostro stile o kwoon, non ci sarà altro destino per noi “Kung Fu men/women”.

muhammad aliSe fossero davvero così fuori portata, vi dico cosa farei io. Non soffro di “orgoglio stilistico”, ovvero quella strana malattia che induce ad evitare i confronti potenzialmente spiacevoli e a conservare immutato e sicuro il proprio stile. Se davvero quei guerrieri sono per noi imbattibili, o smetto o decido di praticare quello che praticano loro.
C’è un’altra possibilità: forse quei combattenti ci stanno solo dicendo che possiamo migliorare. Che se ci manca qualcosa, loro possono insegnarcela facendoci vedere modi di combattere da noi non contemplati o sottovalutati. Se vista così, la domanda cambia: il vostro orgoglio stilistico è così forte da non lasciarvi intuire che quando si imparano cose nuove, forse le vecchie vanno adattate, migliorate? Bruce Lee lo sapeva bene: se non fosse stato così, sarebbe rimasto a fare Taijiquan con il padre. Invece ha conosciuto il mondo dei guerrieri occidentali e ha tentato di imparare da loro, e adesso esiste il Jeet Kune Do.
Se non si evolve, si involve. Finchè crederò che sia possibile evolvere, non smetterò né mi darò alla boxe. Attenzione però: intendo che non diventerò un pugile, ma allenarmi come tale e magari insieme a loro è importantissimo per farmi insegnare. Altrimenti realizzeremo queste parole, prese dal sito della FIGMMA (Federazione Italiana Grappling Mixed Martial Arts):

MMA«Grazie alle MMA quindi si sono riuscite a smascherare le arti marziali-truffa ossia quelle arti marziali che insegnano a difendersi ma senza combattere mai. Le prime competizioni di MMA (in cui si combatteva a pugni nudi e con regole più permissive rispetto ad oggi) dimostrarono che tutte le arti marziali che non prevedono competizioni agonistiche (es. wing tsun, krav maga, kung fu, ecc…) sono completamente inefficaci in un combattimento reale per il principio: senza combattere non si può imparare a combattere».

46 risposte

  1. io nel kung fu di sparring pesante e incontri sportivi full contact ne faccio tantissimi, sia squisitamente sportivi con il sanda (o sanshou) sia più tecnicamente vari con il leitai o combattimento tradizionale dove sono permesse tutte le tecniche di striking, takedown e 20 secondi di lotta a terra (grappling) quindi non citerei il kung fu tra le AM dove non si combatte

    1. sono parole di sostenitori delle MMA, spero di essere stato chiaro nel comunicare che non sono io che ho questa opinione. il punto è : quanto facciamno leitai o sanda, combattiamo come ci alleniamo nella teoria del combattimento dello stile che studiamo?
      intendo: se studio wing chun o tanglang, quando lo faccio alleno tecniche e posture dello stile. ma poi riesco a tenere esattamente quelle durante un reale combattimento? perchè se poi in leitai sanda io assumo un atteggiamento da lottatore o boxeur, praticamente faccio lotta e boxe, non c’è più traccia di mantidi o bong sao. in questo senso chi pratica MMA potrebbe dire: “visto che poi a cose pratiche dovete fare come noi?”. addirittura nel free chi sao del wing chun, applicativo per eccellenza, si parte a contatto e molto tecnici, ma quando si prova ad entrare sio trasforma in una lotta. e negli incontri di sanda non c’è traccia di kung fu tradizionale, è solo un altro sport da combattimento ma con regole un pò diverse.

      questo mi aveva fatto riflettere, il resto è solo un riportare una certa idea che è diffusa tra gli sdc

      1. Vi dico la mia…se fatto bene il wingchun non ha rivali. Poi sono tanti i fattori in un combattimento..tempistica ..il sapere anche incassare qualche colpo..ma ho conoscenti che praticano il vero wingchun da anni e credetemi vi fanno fare i km a suon di botte.ovvio la box in 3 mesi sai già picchiare sono pochi colpi da imparare ..nel Wing ogni lezione ogni anno che passa capisci che quello che sapevi è nulla a il percorso che hai ancora da imparare.cmq la cosa migliore non litigare mai…io sono della ideaa che se devo litigare è per salvarmi la vita quindi devo uccidere il mio avversario.. altrimenti se non uccidi cosa litighi a fare?..ma quindi tanto vale usare una pistola? Si certo ..ma allora cosa serve sapere un arte marziale? Semplice impari a capire quanto sei debole e quindi a usare meglio il cervello per evitare certe situazioni prima di trovarti spalle al muro costretto a dovere uccidere o a morire per nulla

        1. Entra in una palestra di lotta, di pugilato, di thai o di mma (una palestra di professionisti, come la Hung Mun di Roma, tanto per rimanere in Italia) e poi vediamo cosa combini.

      2. È normale quando si indossano i guantonii combattere come gli sdc. È impensabile che durante una sessione di allenamento o un incontro sul ring puoi usare mani nude. Quindi a mio parere modesto se vuoi affrontare un pugile o atleta MMA etc devi allenarti come loro cioè con le regole. Se invece vuoi difenderti per strada, qui nascono i problemi perché non se si riesce in qualche modo ad allenarsi in tal senso., cioè senza regole, sotto stress etc.

  2. Non sono parole di sostenitori di MMA, al limite di persone che hanno ragionato col buonsenso provando e vedendo la realtà dei fatti.
    Il punto non è quale sia lo stile più figo dell’ altro, o denigrare a prescindere certi stili orientali, come hai detto si tratta semplicemente di notare come quando si combatte liberamente alla fine le cose più funzionali, sia in attacco che in difesa, sono quelle.
    Quantomeno se uno dei due si muove usando quel tipo di attacchi e difese, l’ altro finisce per adattarsi o le prende nove volte su dieci.
    Ragazzi non si tratta di stabilire che le MMA, la thai boxe, il pugilato, etc siano “meglio” di questo o quello, o viceversa, ma solo di vedere cosa fanno due persone quando possono menarsi liberamente.
    Aggiungo che è onorevole e intelligente l’ idea di adattare il tal stile a questa evoluzione, e mi sembra che lo stesso Bruce Lee con il suo jkd in fondo lo abbia fatto, però a quel punto non si sta più praticando il tal stile ma qualcosa di diverso: se aggiungo due ruote ad una moto ottengo un quad, non una moto evoluta…
    Come fai notare inoltre se mi alleno in esercizi di un certo tipo e poi nel libero non sono in grado di applicarli vuol dire che quegli esercizi o tecniche non sono realmente funzionali allo scopo, spesso la teoria nella arti marziali è tutta giusta ma la pratica dimostra altre cose.
    saluti

    1. ho apprezzato molto il tuo intervento, vorrei solo spiegare meglio qualche mia frase:

      1) quando dico che “sono parole di sostenitori delle MMA” non lo dico con tono polemico nel senso “questo è quello che pensa l’ MMA di noi”, come fossero tutti insieme. semplicemente che l’ultima citazione del post appartiene ad un sito che promuove esplicitamente le MMA. se secondo te poi sono parole sensate o secondo un altro no, sono valutazioni vostre personali. di fatto, è inconfutabile che siano proprio parole di alcuni sostenitori delle MMA.

      2) se aggiungo due ruote ad una moto OGGI ottengo un quad solo perchè i quad già esistono. ma anch’essi sono nati come evoluzioni di un veicolo per i terreni difficili. una triumph bonneville del 2013 è molto diversa rispetto a quella che c’era nel 1960 in merito a comfort, prestazioni, sicurezza, guidabilità etc. se prendi una vecchia fiat panda del 1980 e ci lavori tanto da renderla come una panda del 2012, quello che hai non è un’altra cosa: è esattamente una panda evoluta. però stai guidando sempre una panda, e questo non perchè la panda è una cosa fissa con una propria essenza. ma proprio perchè è quello a cui hai lavorato e hai deciso di evolvere e non di sostituire.

      non bisogna sottovalutare quello che l’individuo può fare sulle cose. non è detto che l’essenza delle cose non sia connessa con chi le esperisce. Bruce Lee ha sentito il bisogno di chiamare il suo gong fu Jeet Kune Do perchè percepiva di doversi differenziare. ma solo perchè lo sentiva lui: se avesse voluto continuare a chiamarlo Wing Chun oggi avremmo il “Bruce Lee Wing Chun System” o qualcosa del genere esattamente come esistono l’ Ebmas, che promuove il Wing Tsun di Boztepe o il Wing Tsun di Gutierrez. Ben diversi. L’etichetta è fatta molto spesso dagli uomini perchè è molto difficile trovare il confine esatto dove una cosa smette di essere se stessa per cominciare ad essere altro dopo una modifica. ovvero: qual è il confine preciso dove il wing chun tradizionale smette di essere tale e diventa Ebmas, dove è il confine preciso dove poi diventa Jeet Kune Do?
      se l’uomo sente di doversi differenziare meno dalla tradizione, ecco che avrai casi come “hung gar famiglia chu” o “hung gar famiglia lam”, oppure “tang lang lianbao” o “tang lang Lin Dong Zhu”: queste persone hanno sentito di essere ancora nella loro tradizione e si sono limitate a dire che lo stile è “loro” ma è sempre quello stile li. Bruce Lee no.
      come se Lam chun fai dell’hung gar famiglia lam fosse stato un ingegnere della fiat che decide di cambiare il design della panda. se quell’ingegnere fosse stato Lee, forse avrebbe messo sul mercato semplicemente un nuovo modello, con un nuovo nome.

      a conti fatti e oltre le etichette conta una cosa sola: decidi di far andare avanti lo stile con il tempo o di fermarlo per studiare quello che trovi come fosse fuori dal tempo? a prescindere da come chiami quello che studi. se vuoi vincere una gara di velocità contro una Stilo o una fiat in generale, cosa fai? che panda sceglierai di guidare? il risultato risentirà del tuo sederti in un abitacolo piuttosto che in un altro, non di come tu chiamerai quell’abitacolo.

  3. Mark se dici che nel sanda non c’è traccia del kung fu vuol dire che non hai mai visto o fatto del sanda fatto bene.. in tutte le proiezioni si usano concetti del tradizionale, nella tattica di combattimento si usa il tradizionale (infatti un sandaista combatte in modo totalmente diverso da un praticante di thai. Il lei tai poi è tradizionale quasi al 100% si eliminano solo le movenze animali ma solo per rendere più veloce il combattimento

    1. su una cosa hai ragione sicuramente, ovvero che io non sono affatto un esperto di sanda. in generale però il combattimento “in stile” è una cosa che faccio spesso, e non vedo il sanda come combattimento tradizionale. che ci siano i principi del tradizionale non vuol dire che il sanda sia tale, anzi: a mio modo di vedere è il tradizionale che incontra quei principi quando diventa combattimento, perchè con un minimo di contatto reale quello che si studia come tradizionale si snatura spesso notevolmente.

      la stessa cosa il leitai: si eliminano posizioni basse, atteggiamenti imitativi, guardie aperte. ma poi si allenano proprio queste cose, e non capisco perchè si debba abituare il corpo ad un determinato atteggiamento se poi ne servirà un altro. siamo l’unica disciplina che si allena in un modo per fare poi una performance diversa: i calciatori giocano, i ginnasti saltano, i pugili combattono con le stesse impostazioni della performance. noi invece dividiamo il modo di allenarci da quello di combattere: è metodologicamente sbagliato, a mio avviso.

      quando alcuni automatismi si generano è poi difficile disabituarli. questo non sarebbe un problema se io vivessi l’allenamento delle forme e applicazioni come qualcosa di molto diverso da quello che mi servirà per combattere: per esempio, quando vado a giocare a calcetto e tiro un rigore, la mia memoria muscolare influirà in maniera poco determinante sul mio fare un calcio in allenamento di kung fu, con la stessa gamba. ma lì si vira di nuovo verso il discorso “forme come sport”, che poi per combattere dovrei cambiare proprio come non posso tirare ad un aggressore un calcio come fosse un rigore. quindi la forma servirebbe per combattere più o meno come il mio allenarmi a tirare calci di rigore.

      dal mio umile punto di vista, il sanda e il leitai sono discipline sportive, molto più vicine al mondo del pugile che a quello del combattimento non regolamentato. aggiungo che un pugile o un thaiboxer mediamente preparato è secondo me molto più adatto a fare sanda o leitai rispetto un eccellente praticante tradizionale che impara forma+applicazione, per quanto realistica essa sia. è una questione di metodo di allenamento!
      se ti va, nel numero 4 di Kung fu Life, nella rubrica Colpi di pensiero, scrivo qualcosa di più dettagliato

      grazie comunque piero, è molto interessante dialogare con te

    2. Secondo me il tipo di combattimento che un atleta pratica dipende dal percorso marziale che ha alle spalle: un allievo di un insegnante che proviene prettamente dal tradizionale riporterà nel combattimento principi tradizionali, mentre un allievo di un insegnante che distingue tradizionale da combattimento sportivo probabilmente si rifarà a principi meno tradizionali. Se poi il sanda è fatto bene o male dipende molto dal praticante e per giudicare i due tipi di combattimento ci si dovrebbe rifare ad un confronto sul lei tai.

    1. ciao bel casino ……….sono un praticante di judo da anni ….con la passione per il wing chun ho fatto boxe,aikido,taeknow do e un milione di lezioni di wing chun sia il sistema leung ting sia il sistema tradizionale.. vado a fare lezioni in aereo !!! non ho finito il sistema ….la mia paura piu grande è che il sistema molto affascinante sia troppo mistificato a datato ….però vedendo molte similitudini con la boxe occidentale ( è boxe piu contenuta con i suoi angoli e un particolare gioco di gambe tutto suo….) sto cercando di allenare il wing chun con metodi moderni sia al sacco e con guanti da passata e parecchio sparring con altri stili il mio maestro di wing chun tradizionale mi fulminerebbe ………ma penso che basti che ci siano i principi dell arte tutto il resto è un opzional……….riguardo al jkd sono contrario perche quella era una visione di bruce lee …e quindi ognuno di noi apprende l alfabeto originale …le parole sono gli esercizi ma i discorsi c’è li creiamo noi !!!!! spero di essere nella giusta strada ……….e dovendolo un giorno insegnare lo insegnerei nel modo tradizionale ma aggiungerei anche dei metodi di allenamento in più .non sò sè rende l idea ciao a tutti !!!!!!

  4. Il problema si risolve presto e bene, se fai WX ti metti guantini, caschetto, e parapalle e fai sparring. Da li vedi quello che funziona e quello che non funziona, e da li puoi prendere e modificare e miliorare cio che non va. Il problema è che quasi tutte le scuole di WX non fanno sparring, e se lo fanno lo fanno WX vs WX. Steven Tappin disse una cosa che mi rimase impressa, fai un attacco stupido, avrai una difesa stupida, fai un attacco inteliggente, avrai una difesa inteliggente. Lapalissiano no?! bene in tutte le scuole di WX che ho visto l’opponent attacca sempre, e quando attacca affonda sempre il pugno, mai che uno facesse Tounch and Go………come si puo sperare di avere una arte efficace cosi? eppure pare che non se ne esca………

  5. Il wingchun nasce da una necessità”L’AUTODIFESA”. Perciò chi parla di sfide ,
    combattimenti,e competizioni ,non sa di cosa sta parlando!

  6. Articolo interessante, questione assai pratica, non ho la presunzione di pensare di saper la verità ma espongo il mio pensiero e ciò che so nel mio piccolo; pratico wing chun da sei anni, mi sono allenato in due diverse scuole entrambe lignaggio Wong Sheung Leung che nel wing chun è famoso per aver partecipato a diversi Beimo (combattimenti in strada senza regole), perchè il wing chun si è evoluto non in pochi anni ma in secoli staccandosi dal kung fu tradizionale shaolin proprio per poter essere efficace nei combattimenti di strada, quindi è un sistema che come minimo implica lo sparring, dopo anni è vero ma prima o poi il risultato è quello altrimenti non è wing chun o wing tsun, come preferite chiamarlo è indifferente; poi nel nostro sistema si ha il massimo rispetto che qualsiasi altro tipo di sistema o arte marziale, pugilato in primis, judo nel corpo a corpo, muay thai ect.

  7. Insegno Kung Fu Tang Lang Xi Xing da tanti anni, ho 35 anni di pratica in questo stile, tutto dipende da quando lo conosci e da come lo sai mettere in pratica. Mi è capitato di dovermi difendere da strada anche contro più persone e usando questo stile le ho sempre date e mai prese. Ho spesso combattuto con pugili a mani nude e non sono mai stato sconfitto, anzi ho sempre vinto e non parlo di pugili mediocri, ho sconfitto sia esperti di Muay Thay che di MMA e loro si sono sempre lamentati del fatto che i miei colpi erano troppo violenti e che loro con contemplavano colpi all’inguine o colpi di dita agli occhi o gomitate alle testa o alla gola, o colpi a rompere le ossa. Ma se parliamo dell’efficacia di uno stile bisogna porlo in una situazione da strada dove combatti per la sopravvivenza, ma se non hai esperienze di combattimento reale ne pratica in deteminate situazioni, non vincerai nemmeno con un kalashnikov. Comunque nel panorame marziale e in quello da strada io ritengo Tang Lang Xi Xing uno degli stili più efficaci, tutto dpende da come lo pratichi.

    1. La cosa triste, per me, è verificare quanto gli occidentali siano esterofili e sottovalutino la propria cultura marziale e di combattimento. In Italia nessuno prende in considerazione la lotta greco romana e la lotta stile libero, per esempio. Eppure queste lotte nascono dalla fusione degli stili tradizionali europei e americani all’interno di un regolamento molto aperto. Quindi anche se lo stile libero nasce in origine dal catch wrestling e la greco romana dalle lotte francesi, alla fine c’è anche Italia dentro. Perché scegliere Judo giapponese quando puoi scegliere greco romana? Perché scegliere wc quando puoi fare box (nato in Inghilterra ma sviluppatosi nell’intero occidente). Vuoi essere letale? Arti marziali europee ne esistono. AM di coltello e, o di bastone, per esempio. Vuoi fare autodifesa legale? Ci sono studi occidentali su come è meglio difendersi legalmente. La verità è che è tutta una questione di marketing fatto anche attraverso il cinema.

    2. signor Luigi……le riporto una frase del mitico totò in riferimento a quello che ha scritto lei…….(ma mi faccia il piacere!!).
      arrivederci mitico guerriero.

  8. Lo stesso mister Bruce Lee, a cavallo degli anni 60-70 asseriva che il pugilato era la migliore arte di combattimento alla corta distanza. Affermazioni che davano fastidio alla stregua dei maestri tradizionali di Kung fu e karate, ma erano sante verità. infatti negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento radicale delle scuole tradizionali, le quali hanno apportato i cambiamenti totali alle tecniche di pugno, impostandole esattamente come come nel pugilato.

  9. ciao a tutti è passato quasi un anno da quando ho scritto l ultimo commento!!! sono cambiate tante cose !!! dopo tutti questi anni di pratica …ho capito che non serve solo la coreografia ,ma ci vuole sostanza …ho mollato per sempre il wc vt e sono diventato agonista di kyokushin …voi dirette ma il ky è solo uno sport… no sbagliato c’è anche la parte marziale ..in più nei combattimenti sportivi vi insegnano ad affondare con la massima potenza … puoi rompere la clavicola del tuo avversario con le tecniche di taglio…con i palmi puoi rompere le costole ,con i gomiti si può colpire dove vi pare idem ginocchiate…non si può colpire solo la testa.. potete anche cercar di rompere il ginocchio all avversario ( ho provato ma con scarso risultato!!!!!!!!) .. per far danni ci vuole tanta forza… ..non è semplice però una volta che riuscirete a mandar ko l avversario tirando al corpo ,immaginate se le tirerete in faccia!!!!!!! dopo tutti questi anni di pratica di diverse arti marziali ,sono rimasto stupito soprattutto dalle donne del kyokushin..non avevo mai visto in vita mia un gruppo di donne far 70 piegamenti sulle braccia con le nocche ..se vi tirano un pugno si sente e come!!! il wing chun è bello come difesa veloce da un attacco improvviso, ma sè dovete buttar giu un avversario molto più grande di voi , dovrete usare tutta la meccanica del vostro corpo che secondo mè il wc non sfrutta…mentre la boxe ,muay,kyokushin si….molti istruttori di wc affermano e ma noi non abbiamo regole..tiriamo colpi alla gola ..a gli occhi ai testicoli ..cavoli ma il wc è solo quello??? tutti possono tirare quei tipo di colpi ma il resto??? andate a sfidare in modo pacifico pugili,muay thai ecc loro sono aperti al confronto !! chi fà wc no…male che vada rientrate con un occhio nero ,ma non muore nessuno…però vi darete tante risposte .. io sono troppo contento della mia scelta!!!

    1. Esatto! Il Wing chun man non conosce il confronto, è soprattutto basta cercare Bruce Lee, la maggior parte di chi fa Wing chun vede come idolo Bruce Lee, ma ra solo un attore con una mentalità aperta verso le Arti marziali.. è stato il primo che ufficialmente si è accorto che il Wing chun era datato Rispetto alla boxe,e grazie a lui abbiamo scoperto l esistenza di ip man, se no non ne avremmo mai conosciuto l esistenza . Poche chiacchiere e tanta pratica.. e basta dire che è un sistema che si è evoluto nei tetti di non Kong! Si chiama business! aimé anche io sono tra quelli che ha buttato soldi sul Wing chun! Qualcosa c’è di efficace ,ma di 4 stili è sempre la solita minestra allungata!

  10. Non ci sono arti marziali o sport di contatto migliori o peggiori delle altre ci sono solo praticanti e maestri migliori o peggiori di altri

    1. La solita cavolata. Se una data arte marziale fa schifo e non prevede sparring o combattimenti, puoi impegnarti quanto ti pare ma sarai sempre una schiappa.

  11. Ma tutto sta come ti alleni io faccio sicurezza nei locali ho sempre fatto Kung fu da 15 anni tra cui Tang Lang cintura nera e sono 2 Dan e lo sto portando avanti 4livello jkd .. sanda e sono 5anni di Wing Chung be posso solo dire che solo stili molto difficili …ma nella strada a mio avviso fuozionano …Nelle sfide tra un pugile e un praticante di Kung fu..non paragonabile perché nelle arti marziali…usi tutto ciò che ti serve per difenderti con un calcio sui geniali …Nelle sfide sportive …o amichevoli non lo farai mai quindi non puo funzionare …perché non tirerài mai ad uno come in strada…

    1. ma tu hai praticato uno sport da contatto ..mentre chi combatte senza contatto è solo un gioco….. e chi è allenato a tirare i calci all interno coscia come nella muay o kyokushin..o k1 non le cambia niente mirare 10 cm più in sù ai genitali…..il succo è come diceva bruce lee è inutile imparare a nuotare e non entrare mai in acqua …e per entrare in acqua ( combattimento) ci vogliono regole ( naturalmente in strada no) quindi tanto sparring libero per tutti!!!!!!

      1. Ciao a tutti sono d’accordo al 100% con te , per imparare a nuotare devi buttarti in acqua , sentire il freddo dell’acqua e la fatica dei muscoli…. Personalmente Mi piace la boxe, è uno sport da combattimento tecnico , pulito e molto affascinante…. Inoltre allena in modo veramente totale tutto il corpo ed i riflessi….un vecchio signore che diversi anni fa combatteva a livello nazionale mi disse che più volte gli fu proposto di fare sicurezza nei locali e che diverse cinture nere evitavano confronti come sparring perché lo temevano , nel corpo a corpo era letale…. Ciao vecchio Nick….

  12. ciao a tutti, ho 56 anni ,e ho praticato la boxe da giovanissimo ,poi il karate c nera 1 dan e ora da 6 anni il wt.un conto sono gli sport da combattimento e un conto e”saper difendersi .in strada non esistono regole e il wt ti da grandi capacita”.ma quello che non devi avere e”la paura e il timore che possono bloccarti in modo assoluto.

    1. Io registro un errore di fondo nei marzialisti.Il wing chun da grandi capacita’?Quali?Rispetto a chi?Quando parlo di wing chun io che ho studiato per 8anni psicologia mi accorgo che il wingchun man si spersonalizza.Nn dice Io.Dice la strada..il wing chun ma Io sparisce.Questo avviene perche’ in questa disciplina viene messo in risalto l’arte e la rappresentazione ma nn Me.Nella Boxe Io ci sono.Nel wing ci sta uno che mi perseguita su come vuole che io mi debba muovere per avere l’arma invincibile.Questo significa essere marionette.Bruce Lee lo spiegava gia`50anni fa ma vedo che nn passa come concetto.Sono Io che metabolizzo e poi sono io che combatto o mi difendo in strada nn e’ il wing chun che lo fa per me.

      1. Se non riesci ad esprimerti in italiano, come pretendi che quel che dici possa essere anche solo vagamente preso in considerazione?
        Più che autodifesa, dovresti studiare la grammatica italiana.

  13. La cosa triste, per me, è verificare quanto gli occidentali siano esterofili e sottovalutino la propria cultura marziale e di combattimento. In Italia nessuno prende in considerazione la lotta greco romana e la lotta stile libero, per esempio. Eppure queste lotte nascono dalla fusione degli stili tradizionali europei e americani all’interno di un regolamento molto aperto. Quindi anche se lo stile libero nasce in origine dal catch wrestling e la greco romana dalle lotte francesi, alla fine c’è anche Italia dentro. Perché scegliere Judo giapponese quando puoi scegliere greco romana? Perché scegliere wc quando puoi fare box (nato in Inghilterra ma sviluppatosi nell’intero occidente). Vuoi essere letale? Arti marziali europee ne esistono. AM di coltello e, o di bastone, per esempio. Vuoi fare autodifesa legale? Ci sono studi occidentali su come è meglio difendersi legalmente. La verità è che è tutta una questione di marketing fatto anche attraverso il cinema.

    1. la lotta in generale stava morendo,pochi tesserati ,un regolamento troppo difficile da capire per uno spettatore, stava per scomparire anche dalle olimpiadi,e hanno dovuto cambiare il regolamento!!! perchè più judo che lotta greco romana?? perchè nella greca non usi le gambe per proiettare!!! non strangoli ..non fai leve articolari!!!!! infatti la lotta libera e la greca si stanno riprendendo grazie all mma..e grazie al grappling !!!!!!!!!!!

    2. Il judo è un altro pianeta per completezza rispetto alla lotta greco-romana, che comunque è molto bella.
      Per quanto riguarda il pugilato, furono i giapponesi i primi a introdurlo nelle loro arti marziali, dopo che lo conobbero negli anni 20-30, dove in Giappone si organizzavano combattimenti tra judoki e pugili, oppure pugili e karatechi, infatti negli anni 50 arrivarono prima la kickboxing e poi la shoot boxing nate in Giappone, senza parlare dello yoseknabudo o il kudo negli anni 70-80, tutte discipline dove il pugilato occidentale è ben assimilato; stesso percorso fatto dai cinesi con la sanda oppure il Shuai jiao

  14. Caro Sandro, io non ho bisogno di dire stupidaggini come invece fai tu. Io non sono mai stato sconfitto perché so combattere, se tu non mi credi per me non fa differenza, ma tu potresti evitare il sarcasmo che tra persone civili è fuori luogo. Se tu dici “Ma per piacere” è evidente che tu invece le hai prese in una situazione simile, ma se tu le hai prese, questo non vuol dire che le debba avere prese anche io. Dopo ti voglio chiedere: quando io ho fatto questi combattimenti, tu eri presente? No, quindi come fai a dire certe idiozie se non puoi provare il contrario? Io non sono mai stato sconfitto perché io mi sono allenato con amici che la pensavano come me e tra noi c’era contatto pieno con solo l’uso di guantini. Ciò che è importante come ho detto è come ti alleni: se ti alleni per il combattimento da strada e combatti con la filosofia della sopravvivenza allora la lotta è efficace, ma se non lo fai con il giusto spirito allora vai a fare danza classica. Se un giorno io sarò sconfitto, io non avrò problemi a dirlo e poi io non è che vado in giro a creare risse o a fare sfide per mostrare quanto sono forte. Si sono create situazioni e basta, nulla di più, non hanno avuto un seguito.

  15. Capisco il senso dell’articolo.Innanzitutto il problema del wing e’ quale wing?No perche’ il wing ormai nn ha riferimenti certi.Io ho scelto ilsistema Leung Ting.Mi sno iscritto tre mesi fa` e ho deciso che arrivero`fino all’uomo di legno.Accetto quei passi ridicoli e quel Footwork allucinante solo perche voglio imparare a usare bene le mani in sintonia cn il Tronco.Beddar e’ un buon riferimento per il wing.La verita` del wing chun e’ che e’ uno stile che nn ha sparring manca di realismo e propone un modo di combattere folle.Questo pero’ e’ il Modello.Io mica sono il Modello.Nn a caso io faccio sintesi tra wing pugilato e taekwondo.A me piace combattere cosi’ e realizzo il mio Modello e quando il Modello diventa un mio Modello beh funziona.Nessuno xonosce meglio di me xosa mi piace come mi muovo e cme mi va di menare liberamente avendo pero’ dei riferimenti.

  16. Parlo x quel che mi riguarda… Anni di thay da un certo istruttore Monti… Chi pratica Thay sa di chi parlo.. E ho visto tanti praticanti decennali di kung fu e simili, arrivare e capire che le cose dentro un quadrato sono ben diverse.. In seguito ho praticato il kung fu stili interni..x5 anni ma parlo personalmente mai penserei di difendermi con quello in una situazione esterna.. E quando facevo sparring con altri stili tra cui i pugili al max potevo inserire un qualcosina ma a mio avviso dovuto al fatto che so boxare. Personalmente trovo il kung fu bellissimo, e probabilmente il più affascinante anche a livello interiore, ma x combattere thay o simili o come unica vera arte marziale tradizionale il kyokushinkai.. l unico che ritengo validissimo quanto un moderno sport da combattimento. MMA cui ritengo personalmente troppo duro e che fra un ventennio avremo un sacco di atleti anche dilettanti distrutti, come qualcuno sopra ha detto ha avuto il merito di far vedere cosa sia efficace o meno brasilian jujitsu, thay, kyokushinkai e sputtanarne altri.. Il mio parere è che il purismo non faccia bene

  17. Se posso permettermi, la vera pecca di tutte le arti marziali che non funzionano è la mancanza di sparring. Pratico Kickboxing da 8 anni, contatto pieno, eppure ho trovato persone che dal Wing Chun potevano dire tranquillamente la loro perché facevano regolarmente sparring, TECNICO, usando il LORO repertorio, non quattro mosse scopiazzate dall’MMA. Ricordiamoci che l’MMA è nato come un TERRITORIO DI CONFRONTO tra varie arti marziali, non come “L’unica arte marziale suprema”. Il Taekwondo fino a qualche anno fa era lo zimbello delle arti marziali a contatto pieno, ora che hanno iniziato ad usarlo non è più preso in giro da nessuno. Lo stesso vale per TUTTE le arti marziali che abbiano dietro un allenamento serio. La differenza la fa il praticante e come si allena, quanto verosimilmente fa sparring contro gente che resista.

  18. Ciao,davvero interessante ed informativo quello che hai scritto…secondo la mia modesta idea si dovrebbe uscire dalla zona confort ed essere disposti ad imparare anche da altre persone oltre che dal proprio maestro…maestro che purtroppo (parlando di wing chun) non ha mai testato veramente quello che insegna facendo delle prove con un pugile….le possibilità sono 3 secondo me… 1 il maestrone di turno sa bene che contro un qualsiasi pugile dilettante il suo approccio al combattimento fallirebbe e quindi inventa scuse per non combatterci contro, 2 è davvero pieno di se stesso che affronta il pugile con il risultato di finire lungo dopo la prima combo di colpi del pugile stesso e dopo tale figura smette di praticare arti marziali, 3 affronta il pugile,finisce lungo ma poi decide saggiamente di rivedere il suo approccio al combattimento per migliorarsi.
    poche storie gente…. i pugni fanno male e non mai delle carezze……….quindi mi chiedo perchè ci siano ancora persone che vanno dietro a certi personaggi truffatori che si svegliano la mattina e decidono di inventarsi corsi anti aggressione ecc ecc ecc.
    comunque il wing chun come concetto di combattimento è interessante…..concetto di linea centrale,concetto di prendere l’angolo cieco dell’avversario ecc ecc ecc,il problema è per me la mancanza di potenza d’impatto dei colpi e stiamo parlando di un’arte da strada dove il colpire con potenza dovrebbe essere messo in evidenza sempre….e non facciamoci le pippe mentali con discorsi del tipo….”ma per colpire la gola con un fak sao non serve questa grande potenza per recare danno”…..può essere anche vero ma siamo sicuri al 100% di riuscire a colpire tale punto con precisione a fronte di un vero aggressore che ci vuole scorticare la faccia a suon di palate???
    concludo con una frase di mike tyson…..(tutti hanno un piano finchè non vengono colpiti!) della serie…meno pippe mentali e maggiore sudore.
    ciao ragazzi.

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