Qualche giorno fa, in un post ci chiedevamo quanti stili di Kung Fu possono essere studiati, se bisognasse dedicarsi ad uno solo ma farlo benissimo oppure se si potesse ipotizzare che lo studio di cose molto diverse sia proprio quello che fa migliorare di più.
Un lettore molto attento ha commentato dicendo che il problema non è tanto quante cose fare, ma quante farne contemporaneamente. Suggeriva che il punto è: fare cose diverse è assolutamente un modo per crescere, forse il migliore. Bisogna però farle una alla volta. Diacronia, quindi, più sincronia di studi marziali.
Impara bene l´Hung Gar Kuen e poi potrai migliorare studiando il Wing Chun. Impara bene il Wing Chun e poi potrai crescere studiando suo “figlio”, il Jeet Kune Do.
Devo dire che la riflessione è molto interessante e per certi versi è forse una delle più corrette che si possano immaginare. Ha suscitato in me qualche riflessione.
1) Esempio di giornata tipo di uno studente medio di Kung Fu.
– ore 07.30 Sveglia
– ore 08.30 Inizio lavoro
– ore 12.30 Pausa pranzo
– ore 14.30 Ripresa lavoro
– ore 18.30 Fine lavoro
– ore 19.00 Rientro a casa
– ore 19.30 – 21.30 Tempo libero
– ore 22.00 Relax
– ore 23.30/00.00 Letto
Isoliamo l’orario dedicato al tempo libero 19.30 – 21.30 e diamo un’occhiata al calendario settimanale:
– Lunedì: Attività di svago
– Martedì: Kung fu
– Mercoledi: Attività di svago
– Giovedì: Kung fu
– Venerdi: Uscita con amici
– Sabato: Divertimento vario
– Domenica: Relax e svago
Abbiamo che in una settimana sono dedicate allo studio del Kung Fu circa un’ora/ora e mezza per due giorni la settimana: in totale 2-3 ore. Scendiamo ancora sul terreno specifico della lezione media del martedì e giovedì:
– 19.30 – 20.00 Riscaldamento e attività ginnico-atletiche
– 20.00 – 21.00 Tecnica
– 21.00 – 21.30 Doccia
Dunque circa due ore ti studio tecnico alla settimana. Si badi, però: non stiamo parlando di imparare a cucire. Nelle arti marziali, con il termine tecnica possiamo intendere forme, applicazioni, sparring libero, sparring da ring, preparazione gare di combattimento, preparazione gare di Tao Lu, difesa personale, condizionamento, lavoro energetico, etc. Se dovessimo allenare ogni volta tutto ciò che definiamo "tecnica", avremmo solo qualche minuto per argomento. Se invece, più saggiamente, alterniamo le tematiche per allenamento, dedicheremo una bella oretta serale a qualcosa, per esempio la difesa personale, per poi però riallenarla un mese o più dopo.
È evidente che il problema è il tempo. Se studio Wing Chun, non faccio in tempo nemmeno ad adattarmi ad uno stimolo che già è finito l’allenamento. Quando credo che sarà possibile attendere di "finire lo stile" per poi passare al Jeet Kune Do?
Potremmo tagliare corto e dire che la lezione dovrebbe essere tutta tecnica, ma anche in questo caso il tempo sarebbe comunque poco. Inoltre, se non curiamo l’aspetto ginnico-atletico la nostra tecnica servirà a poco: sarà lenta, non esplosiva, telegrafata etc. C’è poco da fare: non si può imparare granché perché non abbiamo abbastanza tempo. Certo, bisogna lavorare, studiare etc. e va bene. La questione è però logica e in questo senso nessuno biasima nessuno: non si sta dicendo che non allenarsi abbastanza sia una colpa, ma che a rigor di logica meno ti alleni, meno impari.
Se volete insomma solcare la via della crescita marziale con la C maiuscola, dovete allenarvi di più.
<<Si, ma mia moglie/marito… la/il mia/o ragazza/o… il mio lavoro… le faccende di casa… le ferie… >> Ok: nessuno vi biasima, nella vita ci sono delle priorità. Ma anch’esse cadono sotto una sorta di logica del buon senso: se tra le vostre priorità non c’è allenarsi nel Kung Fu, non dovreste pretendere tanto da esso. Se ne era già parlato tempo fa in un altro post, ma ripeterlo non fa mai male. Allenarsi tutti i giorni per qualche ora non vi è possibile perché avete da fare? Bene, il Kung Fu sarà sempre per voi un hobby, e da un hobby non si può pretendere una formazione professionale. Volete a tutti i costi però fare questa strada? Vi toccherà riscrivere la vostra vita, gli "accordi" con le/i vostre/i compagne/i e tutto il resto.
<<Seeeeeee, vabbè… aspetta che ora lascio il lavoro o la/il mia/o compagna/o per fare arti marziali". Due cose: le arti marziali non si "fanno", si studiano. E poi, si tratta di scelte e conseguenze logiche: o cambiate qualcosa, o dovrete smettere di pretendere pretendere pretendere come se fosse l’arte a dovervi qualcosa. Se non muovete il fondoschiena, essa se ne starà beata a guardarvi mentre non vi rendete conto che il problema non è se fare uno-due-tre stili, ma che non vi allenate abbastanza.
Una risposta
Scusate è un po’ che non vi leggo perché non mi sono più arrivate le email. Ricomincio da qui. Sacrosante parole. Suggerisco a tutti i praticanti appassionati e seriamente intenzionati un libro OBBLIGATORIO per ottenere il risultato cercato: http://www.macrolibrarsi.it/libri/__una-cosa-sola-libro.php?pn=1658.
L’approccio “uno stile fatto bene, poi approfondisco e completo con altri stili che vanno a arricchire il mio stile principale” è perfetto. Per la gestione del tempo la soluzione è il libro indicato. Il libro però è chiaro in questo: tutto funziona “se conosci te stesso e sai quello che vuoi”. Il resto arriva da se. A presto fratelli di Kungfu.