Il Tao è la rappresentazione dei fondamentali principi naturali. È l´equilibrio tra le forze che consente l´esistenza di un intero universo.
Kung Fu e Tao sono legati come due amanti indivisibili. Soprattutto il Kung Fu tradizionale, quello delle posizioni di base, dell’allenamento estenuante e ripetitivo, del culto del Qi, quello appunto basato sui fondamenti del Taoismo, concetti che la mente occidentale ancora oggi mastica a fatica e poi finge di digerire bene.
Il Kung Fu tradizionale è spesso misurato con il metro dell´efficacia nel combattimento reale e quasi sempre è valutato insufficiente a causa delle posizioni di base che non consentono movimenti rapidi e fluidi invece richiesti dalla difesa personale. Ritengo sia una valutazione corretta, ma allora a cosa serve il Kung Fu?
Per rispondere a questa domanda ci viene in soccorso il Tao.
Se confiniamo il Kung Fu nei soli aspetti del combattimento non stiamo prendendo in considerazione un intero universo, bensí stiamo facendo un esercizio di separazione e sintesi che non rende onore e meriti ad un´arte millenaria concepita nella visione “yin yang”, ossia nell´idea che esista l´equilibrio delle polarità di elementi opposti che si combinano a formare la completezza.
Quando si allena il "proprio" Kung Fu, qualunque sia lo stile, si assumono posizioni che attraverso la fatica vogliono irrobustire il corpo, fortificare la capacità mentale di superare i limiti e stimolare la sensibilità al Qi. Niente è lasciato al caso. Ogni movimento sembra studiato per temprare contemporaneamente muscoli, cervello ed energia; le posizioni coinvolgono "tutto" nell´allenamento. Non è quindi sufficiente eseguire la tecnica, è necessario che nel gesto sia racchiuso il Tao che rende la suddetta tecnica un movimento del Kung Fu. Allora si potrà poi ragionare sulla trasformazione necessaria a rendere quel movimento un azione utile al combattimento, ma la metamorfosi deve mantenere intatti i principi Taoisti.
Il Kung Fu è il tutto in uno, è la capacità di razionalizzare l´irrazionale e di astrarre il concreto. Non se ne può prendere una sola metà e rivenderla come arte. È un percorso di crescita che trasforma il viaggiatore e non lo fa più tornare indietro… è il Tao in una sola posizione.