Il metodo scientifico nell´allenamento del Kung Fu

einstein muscoli

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einstein muscoli<<Vai tranquillo, è matematico! Sereno: è scientifico, proprio>>. Quante volte abbiamo sentito frasi del genere, da qualche nostro amico che ci rassicurava sulla veritá o probabilitá di qualcosa? Succede nella vita di tutti i giorni, in cui molti termini vengono usati con un significato piú ampio e, per così dire, "alla mano". Parlando di arti marziali, peró, ho sentito spesso utilizzare il termine <<scientifico>>, spesso in merito alla questione efficacia in difesa personale. Quando possiamo dire che la nostra arte marziale abbia un´efficacia testabile e quindi evidente? Cosa significa rivendicare, per essa, un metodo di allenamento che possa definirsi <<scientifico>>?

shaolin tramontoDietro alle arti marziali ci saranno pure secoli e millenni, ma state sicuri che dietro ad alcune parole non meno questioni si perdono nei fiumi del tempo. Scomodare la scientificitá non è cosa da poco. Di cosa si tratta? Le caratteristiche di un metodo scientifico sono tutt´ora motivo di discussione tra epistemologi e filosofi della scienza. Nel senso comune, tuttavia, il profano definisce come <<scientifico>> qualcosa di verificabile, ripetibile, sicuro, affidabile, sistematico etc. Qualcosa comunque di ben lontano dall´invisibile e l´impalpabile: possiamo quindi cominciare mettendo da parte tutti quei sistemi di difesa basati sul No Touch o sull´emissione di energia invisibile. Quel che resta è gente che si allena con sudore, attenzione e applicazione continua.

ip manGiá questo è degno di rispetto, ma non basta ancora. Se dal profano ci spostiamo allo specialista, egli ci comincerà a dire che bisogna fare alcune distinzioni. Che non tutti sono concordi nel definire un metodo come <<scientifico>>. Ci sono per esempio gli induttivisti, che dai casi particolari formano teorie generali poi assunte per vere. Ci sono poi i deduttivisti, che da ipotesi generali cercano invece di interpretare i casi particolari. Artista marziale induttivista: credo che se mi tiri un pugno io debba fare la tecnica X perché nello stile che studio è data per vera, quando esso fu ideato dal Maestro X secoli fa. Artista marziale deduttivista: la mia ipotesi generale è che tu mi dia un pugno, adesso vediamo se il caso particolare rientra nella mia aspettativa. Risposta Si: la mia teoria per ora è buona. Risposta No: essa va cambiata o aggiustata.

popperNei kwoon induttivisti, quindi, non si fa altro che verificare le teorie dello stile. Secondo questi verificazionisti, garanzia di metodo scientifico è che si possa verificare empiricamente, con i fatti, che se mi tiri un pugno e io faccio X, io riesco a non prendermelo. Nei kwoon deduttivisti, invece, si cerca di falsificare la teoria: questi falsificazionisti cercano insomma di scovare tutti i casi nei quali la loro teoria non funziona (Popper 1997). La garanzia di scientificità è data loro dal fatto che esista la possibilità di trovare degli errori che possano far evolvere la teoria stessa. Una conseguenza evidente dei due sistemi di pensiero è che per chi passa le ore di allenamento a verificare la teoria del proprio Maestro non ci sia gran possibilità di evoluzione, al contrario di chi si chiede cosa succede se il sistema presenta delle falle.

Bruce Lee statuaIl Kung Fu tradizionale è tipicamente verificazionista, in quanto sostiene che ciò che fu teorizzato nei tempi in cui si combatteva per fare la guerra è superiore a qualsiasi margine di evoluzione, in quanto quest´ultima avverrebbe comunque in un contesto, quello odierno, nel quale non si combatte più. I sistemi invece "sperimentali", come ad esempio il Jeet Kune Do di Bruce Lee, si discostano dalla tradizione ponendosi domande per una possibile evoluzione. Se infatti chiediamo di nuovo al nostro specialista in epistemologia, egli ci dirà che il tradizionalista tende a preservare le proprie idee ortodosse e conservatrici attraverso il principio di autorità, che sfocia al giorno d’oggi nell’autoritarismo elitario. È l’ipse dixit medioevale, con cui si giustificava una teoria perché l’aveva detto <<Lui>>: Aristotele. Al posto di Aristotele, noi abbiamo Lam Sai Wing, Ip Man, Wang Lang e tutti i fondatori degli stili antichi.

ims tempioSe il tradizionalista passa il tempo a verificare la secolare teoria del Maestro, lo "sperimentatore" non fa altro che romperle, invece, le scatole. Egli si fa beffa dell’autorità e le antepone il dubbio critico derivante dalle proprie idee e riflessioni. Bene, tutto questo lascia intravedere sullo sfondo due concezioni di base. Per il tradizionalista è possibile che esista una verità fuori dal tempo, che non risenta insomma dei cambiamenti sociali e storici: il metodo di combattimento migliore è quello scoperto secoli fa dai grandi maestri e ancora oggi va bene. Per l’evoluzionista, invece, le teorie sono calate nella storia e quindi devono cambiare al cambiare della stessa: per questo è necessario che qualcuno mantenga mente aperta e critica. La verità non è una e fuori dal tempo, ma sempre mutevole e relativa ad esso. Per questo esiste sempre la possibilità che una teoria riveli un errore, che magari prima non c’era, e noi siamo qui per evolverla attraverso i nostri tentativi continui di messa alla prova.

russ metodo scientificoLa messa alla prova, quindi, non è cosa che verifica, ma cosa che vuole falsificare. Provare una teoria non vuol dire far vedere che è vera, ma far vedere che, per adesso, resiste ai nostri tentativi di renderla falsa. Questo perché, altrimenti, selezioneremmo inconsapevolmente i casi in cui essa ci sembra vera: questa tecnica serve per quell’attacco, e così via. Non ci accorgeremo mai, però, se e quando non funziona. Ma se siamo tradizionalisti, probabilmente, non ne abbiamo bisogno perché crediamo che possibilità del genere non esistano: funziona perché ipse dixit. Se però quello stesso ipse che fu Lam Sai Wing o Ip Man avessero ragionato così verso i loro maestri, non avrebbero essi stessi evoluto il sistema.

tradizionale stampeE infatti il vero tradizionalista vuole arrivare alla fonte pura, al primo fondatore assoluto di uno stile: il vero genio, colui che inventò tutto. Da allora, gli altri non hanno fatto altro che togliere perfezione alla prima, vera e pura intuizione. Permane però un dubbio: perché se la verità del combattimento è una sola e non risente dei cambiamenti storici e sociali, come prova della superiorità delle antiche tecniche si avanza proprio il loro essere ideate in un preciso momento storico? Il fatto che esse siano figlie di un tempo in cui si combatteva non è già un considerarle figlie del tempo in generale e quindi relative comunque a precise condizioni storiche e sociali?

metodo tacchinoC´era una volta un tacchino americano a cui ogni mattina allo stesso orario veniva dato da mangiare cibo di alta qualità e quantità. Da quando era nato veniva trattato come un re. Passarono i mesi e il pennuto si convinse che quella fosse la sua quotidianità, che per qualche ragione gli esseri umani erano tenuti a servirlo. Succedeva sempre, ogni giorno: da tempo, oramai, casi e casi di piatti caldi portati da un umano. La mattina del giorno del Ringraziamento, però, arrivò un uomo e gli tirò il collo, dato che il pennuto era pronto per le tavole e i palati umani. Il povero tacchino aveva indotto da molti casi singoli che la verità fosse una, sicura e verificabile quotidianamente. Non sospettava nulla, e forse un’idea meno primitiva della natura gli avrebbe giovato: se si fosse posto il problema, se il dubbio non l’avesse lasciato tranquillo e sicuro di ciò che è verificabile. Invece diede per scontato l’ipse dixit dei suoi allevatori, che in barba a ciò che fino ad allora avevano sempre fatto, banchettarono infine con il povero tacchino (Russell 1912).

Bibliografia minima

– Popper Karl, La ricerca non ha fine. Autobiografia intellettuale, Armando Editore, Roma 1997.
– Russell Bertrand, I problemi della filosofia, Feltrinelli, Milano 1988 (1912), p. 75.

Una risposta

  1. Salve, mi sono iscritto alla vostra sezione Club ma non ricevo a distanza di ore la mail di conferma.

    Grazie mille anticipatamente per la risposta

    Francesco Pacillo

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