Stiamo passando di moda. Al giorno d´oggi, rassegniamoci, le arti marziali con la A e la M maiuscole sono le MMA. Intendiamoci: io non la penso cosí. Il problema è che la pensano cosí i profani, quelli che di arti marziali non se ne intendono e che spesso sanno quello che gli riporta il cinema sui grandi schermi.
Negli anni 80 ci fu il boom del Kung Fu. Il ventennio precedente vide una grande diffusione di Judo, Karate e Jujitsu, arti che si dice siano state importate dai soldati americani nella loro esperienza orientale del Vietnam. Fu un gran scintillio di kimono giapponesi bianchi come il sushi, con tutte quelle cinture colorate che definivano quanto uno fosse bravo. <<Ah, fai Karate? E che cintura sei?>>, si chiedeva. Una domanda che sottintendeva «quanto dobbiamo credere che tu possa essere bravo a menare le mani?»
Le arti giapponesi imperversavano e poi arrivò lui: the King of Kung Fu. Il signor Bruce Lee, e il mondo si inchinó alla leggenda. Bruce si presentò con un messaggio molto chiaro: ragazzi, finora voi avete creduto di fare davvero le arti marziali? Poveri… ora vi faccio vedere io. E arrivarono le varie dimostrazioni in cui Lee mostrava come il pugno tipico del Karate in posizione simile alla nostra Gong Bu fosse decisamente meno efficace del diretto con la mano avanzata figlio del Wing Chun, presente nel Jeet Kune Do. Altre in cui Lee mostrava come per combattere ci volesse contatto e quindi una buona preparazione nel Chi sao fosse indispensabile per gestire l’avversario.
Il pubblico non era abituato a tutto quel contatto immediato e quindi Lee divenne il tipo più efficace in circolazione. Una buona parte la fecero anche le interviste. Famosissima e molto esemplificativa quella in cui gli viene chiesto quale è secondo lui l’arte marziale più efficace. Bruce risponde <<È il Kung Fu>>. Allora gli chiesero perché, per quale ragione i colpi del Kung Fu fossero più efficaci. E lui risponde che i pugni del Karate sono come una mazzata, forte che poi resta però lì. Quelli del Kung Fu, invece, sono come una catena, che dopo aver colpito continua ad avvolgerti. Un’ottima descrizione delle differenze tra una applicazione di Karate e una di Wing Chun basata sul Chi Sao.
Fu quindi il momento dei film. Con questi, che gli aprirono le porte del mito della star, Lee veicolò immediatamente un messaggio evidentissimo: il Kung Fu è meglio del Karate. Se nei film sei vestito di nero e con un kimono cinese, che ha gli alamari, sei il più forte. Se sei quello vestito di bianco, col tipico kimono giapponese chiuso solo dalla cintura, allora sei il perdente. Bob Wall, Chuck Norris, John Rhee, Ji Han Jae: tutti marzialisti nipponici vestiti di bianco devastati dalla potenza dei colpi di Bruce.
In The way of Dragon Lee riesce a sconfiggere una banda di malviventi da solo, con il suo Kung Fu: nemmeno il gruppetto di camerieri del ristorante cinese dello zio, preparati nel Karate, erano riusciti a farlo. Ed erano 5 o 6. La motivazione ce la spiega il simpatico cameriere un po’ cicciottello che non mena le mani: Chen ha vinto perché usa la boxe cinese, ovvero il Kung Fu. Mica pizza e fichi come il Karate. Film che uscirono a cavallo tra gli anni 60 e 70, i cui effetti nella visione della società sulle arti marziali raggiunsero l’apice negli anni 80.
Ebbene: sta succedendo anche adesso. Ad una velocità spaventosamente superiore, dovuta ad internet e a tutta la tecnologia massmediatica che mancava negli anni 70. Sta succedendo anche adesso: le MMA stanno facendo al Kung Fu quello che il Kung Fu, per mano di Bruce Lee, fece al Karate 40 anni fa. Ripeto: non si tratta di cosa è meglio. Si tratta di cosa la gente che non ne è esperta pensa che sia meglio. Il cinema ci sta dando segnali molto chiari. I combattenti migliori, quelli che vincono, sono quelli in stile MMA o Muay Thai. Se esce un film su come ce le si dà di santa ragione, non è un film sul Kung Fu. Questi ultimi, al massimo, sono i film dei vari Jet Li di Hero e Fearless o del Jackie Chan di The forbidden Kingdom: pellicole nelle quali non è l’efficacia il punto, ma il mito del monaco guerriero.
C’è insomma una grande consapevolezza della gente per quel che riguarda il fatto che quei film trattano di combattimento finto e spettacolare. I vari Never back down, The Warrior e Yuri Boyka sono sicuramente scene montate ad arte, ma realistiche: nessuno vola, alza le gambe in cielo e fa 200 giri su se stesso prima di colpire qualcuno. Incontro sempre più gente che, se vuole imparare a menar le mani, non chiede un corso di arti marziali tradizionali. Cerca invece la Muay Thai, la Boxe, l´MMA o casomai il Krav Maga.
Persino il Jeet Kune Do, in alcuni casi, è snobbato da questi aspiranti guerrieri. Probabilmente paga il prezzo del suo nome dal tono orientale, cantonese della Cina meridionale, e la sua parentela con il Kung Fu. Suona un po’ come Taekwondo, Viet Vo Dao et similia: parole che evocano occhi a mandorla. E occhi a mandorla = arti marziali belle da vedere ma tutto fumo e niente arrosto.
Stiamo passando di moda, ragazzi. A 40 anni dall’esordio del Kung Fu, le arti efficaci stanno diventando altre. Oramai soltanto i quarantenni-cinquantenni e più credono che, se uno è maestro di Kung Fu, sia un vero killer. Quelli che ti immaginano vestito da Bruce Lee che meni mezzo mondo. I ragazzi di oggi, invece, sanno perfettamente che per menare non conviene perdere tempo con forme e formine, armi strane e energie varie. Il problema è che anche noi del Kung Fu ce la siamo voluta. Attraverso strumentalizzazioni del potere conferite dal ruolo di maestro, dalla facilità con cui ci si può nascondere dietro una forma per non dimostrare nulla di concreto e dietro parole tanto esotiche quanto vuote. Le mode cambiano, ma le abilità dovrebbero restare. Sempre.
12 risposte
come al solito si cerca di affidare alle cose e non agli uomini l’efficacia di un risultato. Probabilmente il problema sta tutto nelle motivazioni e nel dove e come….le cosidette MMA si svolgono come combattimento sportivo estremo in un ambiente chiuso e contro UN avversario. Le Arti Marziali in generale sono nate in contesti diversi, quando invece delle fucilate c’erano spade e bastoni. Tutto era diverso! Se sei abbastanza “cattivo” non avrai scrupoli nell’adottare un qualsiasi sistema. Quando cominciai a studiare il QixingTangLangQuan con il Maestro Zhong Lian Bao, pensai che a combattere in quel modo avrei fatto male a qualcuno…eppure venivo da un ventennio di arti marziali. Se si utilizzano concetti e principi seri con Tecnici seri si ottiene efficacia . A volte si confondono le evoluzioni acrobatiche del Wushu moderno con il KungFu. tutti gli stili sono efficaci nel combattimento se ci si allena seriamente.
Sono d’accordo
….un sacco di ragazzi vengono a provare con la voglia di pestarsi per fare MMA, poi appena cominciamo ad applicare nel Sanshou le tecniche di TangLang si spaventano
In tutti i periodi vi sono arti marziali o sport da combattimento che vanno più di moda: prima è stato il periodo del Kung fu con Bruce, karate Grazie a KARATE KID, kick boxing con van damme etc.
Per quanto concerne l’MMA il discorso cambia, nel senso che OGGI il mondo marziale di sta rendendo conto di quanto già anticipato più di 40 anni fa dallo stesso BRUCE LEE, ovvero che per essere un guerriero a 360° devi conoscere e praticare PIÙ arti marziali e sport da combattimento.
Chi ancor oggi pensa che la propria arte marziale sia la PIÙ completa ed EFFICACE, commette un grave errore! Per essere efficace su ogni fronte, devi allenarti a menar pugni, calci, fare schivate, effettuare una proiezione e finalizzare il proprio avversario a terra.
Se poi ci si trova per strada, la miglior difesa è LA FUGA! Evitate sempre discussioni per strada:li non ha importanza chi vince o perde, ma la differenza diventa tra chi sopravvive e chi muore, tra chi passa i guai per aver commesso un omicidio e chi no per aver evitato il conflitto.
Meditate gente, meditate. …
Le arti marziali tradizionale già lo fanno tutto questo, anche perché poi io vedo gli incontri di MMA e mi sembrano tutto tranne che preparatissimi tecnicamente, fisicamente sono degli atleti, ma come tutti gli agonisti.
Il problema sono il tempo ed i risultati…
le MMA e la muay thai che nel mio girovagare ho praticato, ti danno risultati tangibili velocemente. Per la difesa da strada il krav maga va alla grande perché dalla prima lezione ti insegnano a cavare gli occhi castrare e soffocare un altro cristiano (poi ti voglio vedere a farlo fuori dalle mura amiche della palestra sotto stress e con l’effetto dell’adrenalina).
Oggi ci sono tanti maestri di arti marziali cinesi intese come dice il Maestro Di Benedetto “da campo di battaglia” proprio il fatto che non si combatte più con i bastoni e le spade. I meno abili si sarebbero estinti con la selezione naturale. Questo comporta molta offerta, d’altronde quali sistemi se non quelli cinesi (con forme, armi, gare, dimostrazioni etc.) danno la possibilità di fidelizzare allievi per anni avendone anche un ritorno economico, partendo dalla certezza che difficilmente fuori dalla palestra (per fortuna) dovranno combattere per sopravvivere e quindi dimostrare l’efficacia vera di quello che hanno imparato… adesso la fetta di mercato si è ristretta e rimangono a praticare kungfu solo gli appassionati/plagiati e i pochi che hanno trovato un Maestro vero e preparato. La ricchezza degli stili cinesi (dare la possibilità a tutti di avere un percorso di crescita) in mano a chi sappiamo è diventata la loro condanna e sembra che vada bene a tutti. Cina in primis.
il problema è sempre lo stesso…ognuno si cerca il maestro che vuole…e di conseguenza ha i risultati che vuole…la gente si fa fregare dai ciarlatani che continuo con la solita storia di che è meglio di….solita storia…chi dice la verità…chi fa sudare…ha sempre pochi allievi…
e vero !!!
In realtà ti fanno sudare più in questi corsi di difesa personale, ma non ti insegnano nulla che ti resti.
Bruce lee era un venditore di se stesso, ma almeno non vedeva fumo come tanti guru marziali oggi giorno, va detto che quando arrivò negli usa negli anni 60 la situazione marziale li era catastrofica, perché i primi ad avere importato le arti marziali giapponesi e coreane erano soldati che erano stati qualche anno da quelle parti e avevano qualche concetto, ma di certo non erano dei buoni maestri, tanto che ci furono alcuni che come Lee provarono a vivere con le arti marziali, prendendo stili di karate cambiandoli nome e spacciandosi per gran maestri e insegnando robaccia, finche poi negli Usa non arrivavano i veri esponenti di quegli stili a squattrinargli i progetti, almeno Lee sapeva quello che insegnava ed era un vero combattente.
Comunque Lee da buon cinese ce l’aveva a morte con i giapponesi che avevano fatto fuori durante le loro colonizzazione della Cina qualche milione di cinesi e li avevano battuti militarmente senza troppe difficoltà, ecco perché ancora oggi ci sono i film cinesi tipo Ip man o i vari fearless, dove i cinesi ancora bruciati da quelle esperienza cercano di rifarsi nella propaganda cinematografica umiliando i giapponesi, tra l’altro va detto che Lee almeno come produttore cinematografico puntò subito a film realistici con combattimenti realistici, non al classico cinema cinese che vediamo ancora oggi e importato in occidente con Matrix, dove i protagonisti saltano come grilli e volano come uccelli, mentre i giapponesi cattivi nei loro film per qualche strano motivo non hanno le stesse capacita di lievitamento.
Comunque mi dispiace per gli amanti dell’arti marziali cinesi, ma almeno le MMA hanno molti punti in contatto con le arti marziali giapponesi, nella Kick boxing o brasilian Ju jistu che non è altro che l’evoluzione a terra delle arti marziali giapponesi, in ogni caso sono d’accordo che questa è una moda, sopratutto perché almeno in italiano le MMA non le sanno insegnare e di solito le palestre di questo genere sono gestite da marzialisti proveniente dalle arti marziali giapponesi che hanno capito che la moda è questa e sbarcano il lunario insegnando MMA, peggio va a chi seglie corsi di difesa personale, chiamati impunemente solo per moda krav maga tanto per attirare gli sprovveduti, dove anche li maestri di Ju jitsu e karate si riciclano come insegnanti di difesa personale, che per loro va anche bene perché non dovendo insegnare per davvero arti marziali quindi curando i kata e kihon, faticano di meno e hanno le palestre piene di gente che non ha capito niente e se gli va bene fanno un po’ di fitness e prepugilistica, se invece gli dice male si ritrovano maestri di arti marziali cinesi che gli insegnano il wushu o kung fu, anche li tolto dalle parti più importanti come le forme, ho visto anche corsi di wing chun che proponevano stage di lotta a terra o brasilian ju jitsu, che mentre per le arti marziali giapponesi è solo l’evoluzione per quelle cinesi è come mischiare le pere con le mele, ma per vivere bisogna in questo caso seguire le mode del momento.
Quello che mi fa ridere di più è che tutti ora in queste palestre si comprano questi guantini microscopici che si usano tanto nelle MMA, che non servono per proteggere la testa dell’avversario ma le proprie mani, i guantoni da pugilato non vanno più di moda, anche questi poveri “tonti” che non conoscono neanche quello che praticano, non hanno capito che picchiarsi con quei guantini significa solo istupidirsi, neanche i lottari professionistici di MMA li usano più per allenarsi perché hanno capito che prendono solo un sacco di botte inutilmente, come si legge in questo articolo http://www.alexdandi.com/2014/03/molti-fighter-pro-di-mma-non-fanno-piu-sparring-ma-nessuno-ve-lo-dira/
Poi ultima cosa questi gran maestri di MMA che secondo molti o sentendo la pubblicità che si fanno, dovrebbero essere maestri in tutte le discipline, come accade spesso non sono bravi in niente in particolare, nè nel pugilato nè nella lotta.
Be adesso la gente punto più sulle arti marziali miste MMA o il Krav Maga, rimane il fatto che il kung fu è uno stile di vita e a parte combattere insegna una marea di cose in più rispetto agli sport da combattimento ecco un argomenti che spiega il tutto http://www.combattimentototale.it/2016/02/il-kung-fu-cinese-non-e-unarte-marziale.html
Il kung fu è stato introdotto in occidente dalla cinematografia e tale è rimasta la sua diffusione per molto tempo. Bruce lee ad esempio basava i suoi confronti sul karate che aveva praticato e visto dagli americani,cosa ben diversa dal karate-do praticato in giappone ed okinawa. Muy thai,karate,judo,takewondoo, sono arti marziali che rientrano in un contesto di associazioni professionistiche da molto tempo e intorno a cui ruotano i migliori preparatori atletici e tecnici marziali che hanno elevato le qualità di queste arti integrando aspetti laddove erano carenti e scartandone altri scarsamente producenti se non dannosi. Nel kung fu questo mi spiace sottolinearlo,da estimatore peraltro,ma non è avvenuto e il signor brucee lee è stato piu un danno che altro,soprattutto perche la gente ha creduto che lui fosse un esponente del kung fu quando ciò che mostrava, emergendo SU ARTI MARZIALI PRATICATE DA AMERICANI,era qualcosa di totalmente diverso dalle scuole tradizionali cinesi. E sarebbe stato interessante vedere che fine avrebbero fatto le sue parole canzonatorie in scontri con esponenti del sol levante ,monaci shaolin compresi e non con americani goffi che non avevano nemmeno le nozioni basilari di energia (qi,ki o prana, come volete) applicata a delle tecniche marziali.