Il Kung Fu è un universo in divenire …
È la prima frase che ho scritto quando ho deciso di scrivere di Kung Fu e oggi più che mai la sento veritiera. Perchè il Kung Fu sta cambiando.
È una sensazione forte che deriva da alcuni sintomi di una febbre di cambiamento che ho potuto osservare negli ultimi mesi.
Negli editoriali degli ultimi due numeri di Kung Fu Life ho accennato al fermento nel mondo del Kung Fu in Italia. Lo scontento verso la FIWUK (Federazione Italiana Wushu Kung Fu) che gestisce le competizioni con regolamenti che sanno di vecchio, le discussioni (anche in questo blog) sull´efficacia del Kung Fu tradizionale in ambito di difesa personale, fino alla nuova rubrica di Kung Fu Life “Colpi di pensiero“, tenuta da Mark Bonifati, nella quale (in quest’ultimo numero) si evoca la volontà di non prendere per oro colato tutto ciò che arricva dagli antichi cinesi, sono indice di un’evoluzione che, personalmente, mi sembra ormai avviata in modo abbastanza deciso.
È come se tutto ciò che fino ad ora ci è stato raccontato come Kung Fu,wushu, sanda, tai ji, adesso non fosse più sufficiente. Sono cambiate le epoche ed è cambiato il mondo (sia orientale che occidentale) e probabilmente anche il Kung Fu deve cambiare.
Ad esempio, stanno acquisendo sempre maggior peso i sistemi di combattimento “estremi”, cioè quelli che contemplano il “vale tutto”, applicabili nelle situazioni di pericolo reali. Vuoi per l’avvento televisivo di arti marziali quali la tai boxe e la stessa MMA, vuoi per il desiderio dei praticanti di sentirsi competitivi in ambito di efficacia, anche il sanda va verso un combattimento più duro, libero dalle protezioni alle gambe e nel quale si privilegia molto di più la “combattività” dei praticanti rispetto a qualche anno fa, quando invece, a mio parere, si puntava più l’attenzione sulla protezione degli atleti e gli infortuni erano uno spauracchio delle competizioni.
Anche il tradizionale non si accontenta più di movimenti in successione qualunque essi siano, ma vuole vederci chiaro sul significato delle tecniche e sul perchè una tecnica di Kung Fu è portata in un modo invece che in un altro. Si sta rifiutando la troppa acrobatica del wushu ormai sempre più vicino alla ginnastica artistica e sempre più distante dall’essere un’arte marziale.
Infine, ma non ultimo, non sono più solo i cinesi ad essere i campioni di Kung Fu. Basta vedere come è cresciuto il livello tecnico, ad esempio, dei russi e anche di noi italiani.
Insomma, per quanto mi riguarda mi sento in piena evoluzione artistico-marziale …
E voi? Alzi la mano e lasci un commento chi avverte sensazioni simili … e anche chi invece pensa l’esatto opposto.

16 risposte
In effetti, negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria ascesa di arti marziali quali la tai boxe la MMA il vale tutto etc.
ed in questo senso credo che ciò sia dovuto in primis alla possibilità di competizione, se infatti in arti marziali come il judo la tai boxe e MMA ci sono veri e propri incontri dove è possibile misurare la propria bravura e dove si testa l’efficacia di ciò che si è imparato,
nelle arti marziali tradizionali cinesi (siano esse interne o esterne) ci sono più gare che veri e prorpi incontri e ciò nel lungo periodo non può che portare ad una “sfiducia” nei confronti dell’efficacia marziale di questi stili;
si pensi ad esempio al Tai Chi considerato in generale un’ arte simile allo Yoga.
Personalmente penso che il mondo del Kung Fu dovrebbe aprirsi a veri e propri incontri istituendo Tornei sia della stessa disciplina che misti.
Solo così, dimostrando il proprio valore marziale, il Kung fu tradizionale può tornare ad essere considerato un arte marziale Efficace.
E permettetemi di aggiungere che almeno i principali stili di arti marziali cinesi,
dovrebbero essere introdotti nelle Olimpiadi (come è già per il Judo), in questo modo il kung fu avrebbe finalmente una sana dignità.
Nel periodo che va dalla metà del 1300 alla fine del 1500 accadde in europa un rinnovamento che oggi chiamiamo Rinascimento.
Tocca a noi ragazzi, non dobbiamo aver paura di pensare a Leonardo, Alberti, Merisi, Bruno, Galilei, Keplero e prendere il loro esempio…ma invece di tele e navate o di sguardi nel cosmo bisogna sfidare il kung fu sul suo terreno, la marzialità. E recuperare l’onestà perduta…”salvare i fenomeni”, dicevano loro.
Chiudere il kung fù nelle competizioni non è possibile come con il judo o altre arti marziali molto codificate.
Il problema delle gare non è chi le fa, ma chi le guarda (o non). Certo che se uno pensa che è il kung fù è solo una gara di tao lù c’è un problema di fondo.
Sono daccordo, il Kung Fu (utilizziamolo pure come sinonimo di Wushu Tradizionale) sta cambiando, ma lo ha fatto da sempre. Il cambiamento, la differenziazione sono dei modi per sopravvivere. In questo senso anche il Wushu Moderno è un tentativo delle Arti Marziali Cinesi di Sopravvivere. Io penso che il focus debba essere messo sugli obiettivi della nostra pratica: a cosa ci serve oggi praticare il Wushu Tradizionale?
Proviamo a rispondere a questa domanda e forse il Wushu Tradizionale sopravviverà.
Vorrei lasciare un mio pensiero,sperando di far cosa gradita,senza giudicare nessuno. Inanzi tutto gran bel post. Io sono un ragazzo di 28 anni che studia arti marziali da 20 anni e tutt’ora continua. Negli anni la mia continua curiosità e autoanalisi mi hanno fatto arrivare a un punto,all’inizio “punto ceco” e invece ora sempre più limpido.
Mi sono sempre chiesto:
-Alcuni studi delle arti tradizionali cinesi sono prettamente di stampo cinese,non per noi occidentali. Mi spiego meglio,non tutti hanno la conformità fisica di eseguire certe tecniche.
-Ogni tecnica che studio è utile? molti miei colleghi in ambito marziale tradizionale credono che le forme abbiano un utilità anche verso altro e alcune tecniche non sono per il combattimento. Io penso che è vero.
-Perchè seguire alla lettera intuizioni o studi di altri maestri e non credere alle mie? questa è una domanda molto importante secondo me. Seguiamo ma non crediamo in noi,perchè pensiamo di dare uno schiaffo alla tradizione. ma la tradizione,lei stessa,non è più tradizione,poichè ha subito molteplici variazioni etc.
-Se lo stile è A-B-C-D e cambi solo una lettera non è più puro. Io penso,che con un ragionamento corretto e concreto,si possa cambiare “una lettera”,noi viviamo ora,siamo noi,non siamo colui che ha ideato il cosidetto stile e credo che questo sia “personalizzare” non rendere non pura l’arte,anzi,esternare se stessi,avere il coraggio.
Io sono un istruttore di Shaolin Kung Fu e Sanda,amo entrambi le discipline,ma sono arrivato alla conclusione che ci possa essere una rivoluzione…l’unica pecca-paura sarà aver contro chi difende lo stile non toccato non adattato…da che parte stare? entrambi saranno scelte giuste.
Ma credo non si possa parlare di affronto alla tradizione o uccisione di essa se l’individuo porrà del suo,della sua anima e spirito.
Pur essendo amante delle tradizioni,poichè senza non riuscirei a vivere le arti marziali,mi accorgo che si segue,certo,ma se nel profondo riteniamo giusto mettere del nostro incominciano i complessi…e invece io credo,che ognuno debba,se lo sente nel cuore,esprimere e “ideare” il proprio Shaolin-Tang Lang-Baji Quan-Wing Chun etc…. mantenere i principi base per evolvere ascoltando il proprio essere.
Credo che la forma non sia la tradizione e la tradizione non siano le forme…ma i principi etici,morali,di vita che esse ci danno…
Nel mio piccolo sto cercando di far uscire questo mio pensiero nel mondo marziale,pur avendo contro le persone che possano arrivare a dire che lo shaolin che insegno è solo perchè il nome “fa comodo”…oppure che è un affronto e schiaffo alle tradizioni di shaolin. Che dire,di certo non insegno mma,ma di certo non mi comporto da burattino,penso con la mia testa. Si ha paura di essere se stessi,credendo sia meglio seguire una massa.
Scusate se mi sono dilungato,ma il mio obbiettivo e progetto è un qualcosa che mi auguro stimoli le persone. Il che non significa cancellare definitivamente gli antichi insegnamenti,ma aver il coraggio di rivoluzionare qualcosa se non le riteniamo idonee,senza dire si sempre con la testa.
Grazie per i vostri post,stimolo di riflessione.
Luca Zara
Ps: Vorrei porre una riflessione molto molto importante:
come mai notiamo molteplici modi,variazioni di stili come Shaolin Kung Fu – Tang lang – Ba gua – xin yi – etc etc ? Queste variazioni sono concrete,giuste,possibili,se fatte e eseguite da maestri Cinesi o suddetti discendenti…ma noi,se dovessimo farlo noi occidentali possiamo aspettarci critiche come: ma chi ti credi di essere?stai rovinando uno stile tradizionale!!il tuo non è più puro!!
Tutto questo credo che è incoerente,perchè dovremmo criticare e non praticare gli stili citati sopra,sviluppati negli anni grazie alla rivoluzione dei maestri,aggiungendo,togliendo,modificando.
Questo è molto importante!!!
A voi qualche pensiero in merito 🙂
Saluti marziali
NB: Con il mio intervento in conclusione volevo porre il mio rispetto verso chi non la pensa come me,ma io credo che ognuno di noi debba interrogarsi e comprendere come esternare la propria personale visione nel completo rispetto dell’arte marziale,rimanendo fedele a se stesso e a chi ha tramandato l’arte. Credo,posso sbagliarmi,che alle arti tradizionali possiamo dare il nostro contributo,aggiungendo o semplicemente ponendo l’accento su alcuni temi. Io nella mia Scuola Diffondo la cultura Shaolin nei suoi vari aspetti,ma ho impostato gli allenamenti e studio attraverso applicazioni e combattimento,in un modo molto incisivo e presente,poichè il mio cuore mi dice questo. Possiamo far la differenza.. Grazie e ancora scusate il mio dilungarmi. Saluti a tutti voi.
I tuoi commenti sono pertinenti al post e rispecchiano il messaggio che si intendeva far passare. La ricerca è il cardine dell’evoluzione del Kung Fu. Non ci sono dubbi su questo.
Avrei da porre una domanda o meglio una riflessione a voi di Kung Fu Life.
Oggi se un praticante di Kung Fu Tradizionale volesse spaziare studiando diversi stili,si troverebbe davanti a un bivio:
studiare completamente lo stile mettendoci anni e anni , tramandando il lignaggio dopo aver avuto il consenso del Maestro. Oppure come accade negli sport da combattimento,dove si partecipa ai camp e si apprendono diverse nozioni,che dopo il lungo periodo di apprendimento sará il praticante a tener nel suo bagaglio tecnico determinate tecniche utili a… !! Quindi nel Kung Fu sarebbe conoscere e apprendere tecniche del bagaglio del sistema,per poi tornare in patria e fare un resoconto di cosa tenere e cosa no.
Questo però andrebbe contro l idea di kung fu con il bagaglio di forme,ma di un kung fu con un bagaglio di tecniche sempre “vive”,per farvi capire come succede nelle mma oggi. Ma un tempo non era cosi? sarebbe uno schiaffo alla tradizione? cosa ne pensate?
Mi vien da pensare a chi vorrebbe studiare diversi approcci ma è limitato da studiare il bagaglio tecnico di forme,dilungando e rallentando la conoscenza di altro.
Mi piacerebbe sapere diverse idee.
Grazie
Ciao,
secondo me l’inghippo è pensare al Kung Fu come bagaglio di forme. Il Kung Fu non è solo forme e lineage del maestro. C’è molto di più e sta al praticante applicarsi e comprendere sempre di più il proprio Kung Fu.
Scusa cristian ero io,ma non ho messo il nome.
Ma oggi,un Kung fu senza forme,ma con tecniche sviscerate dalle forme,fondamentali,armi etc. Inglobando le diverse visioni dei sistemi cinesi,sarebbe un affronto a ciò che oggi viene chiamato kung fu?
Mi vien da pensare che a ogni corso di kung fu ogni praticante si cimenta nelle forme,è il primo step,insieme a fondamentali e conoscenza della disciplina e cultura. Invece se oggi vedessimo un corso di kung fu dove si insegnano tecniche,non forme,ma tecniche…derivanti da anche (se studiati ovviamente) altri stili cinesi,non solo uno…cosa succederebbe? cosa sarebbe?
Mi vien da pensare a un Kung Fu Tradizionale,dove non esiste uno stile,ma si possono utilizzare diversi principi,tecniche,metodologie di diversi stili di Kung Fu,se appresi realmente,invece che solo forme…questo vorrebbe dire perdere la tradizione? rivoluzionare e far vivere il kung fu? …
@Luca Zara. Sarebbe comunque Kung Fu, se i principi sono rispettati.
Però in ogni scuola oramai si da per scontato e giusto,che studiare le forme sia un modo per non far morire la tradizione. Viene visto come unico modo per mantenere gli antichi insegnamenti,filosofie e culture. Cosa ne pensate?